Sul tema ci sono un pò di dichiarazioni da registrare:
Rosy Bindi:"Di fronte al caso Mele, l'onorevole Cesa doveva fare un'unica cosa: chiedere scusa agli elettori per aver imposto loro un personaggio come quello. Sì, perché ce l'ha messo lui nella lista. Cesa ha toccato aspetti importanti, delicati, come la solitudine, le famiglie divise dal lavoro, ma mi pare che non sappia maneggiare questi temi, che attengono al sentire più profondo. Riesce solo a ridicolizzarli"
Lidia Menapace:"Questo padre della patria [Cosimo Mele], di 50 anni, coniugato, con un figlio in arrivo, vada a raccontare a qualcun altro che non si è accorto di chi frequentava, che si è limitato a fare un "regalino" in denaro. E' una storia miserevole, una cosa bieca, provo un vago schifo"."Bella l'idea delle mogli dei parlamentari spostate come pacchi a Roma. Mi chiedo se anche i mariti possano usufruire del ricongiungimento. E pongo al segretario Udc il problema dei vedovi come me. Non hanno forse diritto ad un bonus per poter affogare nel whisky la loro solitudine?"
Daniela Santanché:"Le vere vittime sono le due donne protagoniste, la moglie e la prostituta. Storie ovviamente diverse come diverse sono le loro scelte di vita. A unirle, un unico dolore, perché il dolore è unico, ad umiliarle, un unico carnefice. Penso alla moglie così fragile e penso all'altra, alla puttana, sputata alla fine della storia come fosse un ossicino di pollo..."
Le foglie morte non sono
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Le foglie, che morte non sono,
irradiano in cielo la luce,
filtrata dai rami che, nudi, vestirono.
E mi sembra, camminando,
che pestarle sia peccato
ché ...
1 mese fa
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