martedì 31 luglio 2007

Polemicuzza

Sebastiano Messina di Repubblica su Pietro Ostellino

Una grande lezione di liberalismo ci è stata impartita dall´ex direttore del Corriere della Sera, Piero Ostellino. Il quale ha solennemente spiegato al ministro dei Trasporti (Alessandro Bianchi, comunista) che l´autovelox è oggi il perfido strumento di un «regime illiberale», perché multando chi va a 200 all´ora «non si punisce un´azione colpevole di danneggiare qualcuno, ma solo il mancato rispetto di una norma». Uno Stato che insiste a prevenire anziché a reprimere, conclude Ostellino, finirà per accusare il cittadino maschio «di andare in giro con qualcosa che gli permetterebbe di consumare uno stupro».



Nessuno, dunque, deve essere punibile finché non fa del male al prossimo, ovvero fino al momento dello schianto. L´assioma di Ostellino conduce a ritenere palesemente illiberale anche la punizione per chi guida ubriaco o dopo essersi fatto una pera (che oggi è il carcere, sotto la tirannia americana e la dittatura inglese). E ci spinge anche a considerarci fortunati, perché viviamo in una culla del liberalismo, un Paese nel quale non solo si può correre a 200 all´ora senza essere beccati (quasi) mai, ma si possono scrivere articoli sui giornali senza che nessuno ti possa chiedere la prova del palloncino.

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