sabato 23 agosto 2008

Le curve sfasate di greggio e benzina

Il prezzo della benzina alla pompa è sceso verso 1,46 euro per litro, circa 10 centesimi di euro in meno rispetto ai massimi storici di inizio luglio. Nello stesso periodo il prezzo del greggio è calato di quasi 30 dollari al barile, risollevando le consuete accuse circa la doppia velocità delle compagnie petrolifere: rapidissime nel trasferire il railzo della materia prima sui pressi alla pompa, sono molto più lente quando le quotazioni calano.

Visto che il greggio tale e quale non si consuma, per verificare queste accuse occorre far riferimento innanzitutto al costo della benzina sul mercato internazionale, la famigerata quotazione Platts, che attualmente è 955 dollari per tonnellata. Questo prezzo, convertito in euro, equivale a 49 centesimi per litro di benzina raffinata, valore a cui vanno aggiunti 81 centesimi di tasse. Si arriva così a 1,30 euro per litro: la differenza rispetto al prezzo alla pompa di 1,46 euro è di 16 centesimi
di euro.

questo è il margine lordo a copertura dei costi di stoccaggio, trasporto dalla raffineria alla pompa, investimento sul distributore, compenso al gestore, pubblicità e promozioni varie con raccolte punti.

Negli ultimi tre anni il margine lordo si è collocato intorno ai 14 centesimi e pertanto l'accusa che i prezzi stanno scendendo lentamente è vera almeno in parte. Due sono le ragioni

1) le compagnie cercano di recuperare i bassi margini che hanno avuto nella prima parte del 2008, quando facevano fatica a trasferire alla pompa i forti rialzi del mercato internazionale;

2) aspettano di vedere che il calo sia duraturo, in quanto tutti si accorgono degli aumenti, ma pochi vedono i ribassi.

Le accuse alle compagnie muovono anche dagli straordinari profitti che stanno facendo negli ultimi anni grazie agli alti prezzi del greggio. Questi, però, originano per la gran parte nella produzione di greggio, mentre nella raffinazione la redditività è normale, mentre è pessima nella distribuzione. Nel primo trimestre del 2008 i profitti delle prime otto compagnie mondiali sono stati di 26 miliardi di dollari, il 40% in più di un anno prima. Quelli della distribuzione sono scesi del 41% a 3,1 miliardi di dollari.

La regola nella ultracentenaria storia dell'industria del petrolio è sempre quella, ovvero che i profitti si fanno alla perforazione dei giacimenti e nella produzione di greggio, mentre poco si guadagna a valle.

Nelle ultime settimane in Italia esiste una maggiore concorrenza sulle offerte al self service innescata da Eni, compagnie italiana integrata che, forte dei guadagni nella fase a monte della produzione, può permettersi di ridurli ulteriormente nella fase distributiva. Ciò deriva anche da una ovvia maggiore sensibilità alle esigenze del mercato del suo azionista di riferimento, ovvero il Governo italiano.

Rimane il fatto che in Italia i prezzi sono più alti rispetto al resto dell'Europa di circa 3 centesimi di euro al litro, per effetto di un sistema distributivo meno efficiente. abbiamo oltre 22 mila punti vendita, un quinto dei punti vendita di tutta Europa, con un erogato medio troppo basso e con orari di apertura limitati, quando all'estero i distributori stanno aperti 24 ore al giorno. Paradossale che all'estero al distributore si può comprare di tutto: giornali, tabacchi, alimentari e farmaci. Da noi la cosa, che consente al distributore di spalmare i guadagni sui vari prodotti offerti, è quasi impossibile se non sulla rete autostradale.

In sintesi, l'opportunità, tutta italiana, di avere il distributore vicino casa a capillarmente presente sul territorio ha un costo. Il solito discorso del costo/beneficio vale anche per la benzina.

IlSole24Ore. Venerdì 22 agosto 2008.


venerdì 22 agosto 2008

Froci al Corriere

Due articoli del Corriere che raccontano la morte di altrettanti omosessuali in circostanze diversissime.

L'ipocrisia è la stessa.

Nel primo articolo si parla dello steward morto nel disastro spagnolo; manca solo la beatificazione. Il giornalista, però, non fa notare che il tipo defunto per farsi una vita degna di questo nome è dovuto fuggire dall'Italia e dalla "sua" Sicilia (Sapete, no? La storia dei Dico, dei Pacs cose ormai cadute nel dimenticatoio).

La cattiva coscienza italiana
qui viene smascherata.

A proposito dell'architetto romano che "se l'è andata a cercare", sempre Ivan Scalfarotto ha scritto il seguente commento alla notizia:

Giornalismo che vorremmo vedere bandito da un paese civile. Il cumulo di pregiudizi, ignoranza e arretratezza mentale che contiene la notizia dal Corriere della Sera dell'omicidio di un architetto - probabilmente gay - a Roma, è il classico esempio di come l'omofobia trovi sempre terreno fertile in Italia e di come la stampa - in modo del tutto simile alla politica - si sia ormai completamente abbandonata ad una mentalità bigotta degna dei peggiori anni cinquanta. In una ventina di righe si trova tutto un bazar di luoghi comuni dell'omofobia che definire ributtanti è assolutamente un complimento.

Vediamo. 1. Il morto a 59 anni aveva una badante. Attenzione: non una colf. Una badante. Se sei etero, hai 59 anni e una signora ti stira le camicie due volte a settimana hai una colf; se sei gay, hai invece chiaramente bisogno di una badante.

2. Nonostante la pozza di sangue e la profonda ferita al capo la tesi dell'omicidio è per il momento solo "prevalente": e già, dato che si è escluso che il morto fosse parente di Wile Coyote, le probabilità che si sia staccato un pezzo di roccia del Gran Canyon precipitando addosso all'architetto che stava in realtà tendendo un agguato a Beep Beep sono, secondo gli investigatori, abbastanza remote. Si cercano ancora tuttavia possibili tracce di frenata di struzzo sul pavimento del soggiorno.

3. Il morto non era semplicemente omosessuale era invece, "secondo indiscrezioni", un omosessuale. Uno di un'altra tribù. Peccato che non siano neri come i negri questi omosessuali, sennò si potrebbero puntare anche loro con il dito ("mamma, mamma oggi ho visto un omosessuale!") e non servirebbero tutte queste sottili indiscrezioni così difficili da reperire.

4. "Il delitto quindi potrebbe esser maturato negli ambienti gay": sì, come tutti i milioni di omicidi, stupri, violenze e schifezze di ogni genere che si consumano negli ambienti eterosessuali senza che nessuno pensi di far passare eventualmente il messaggio che se sei un uomo eterosessuale ed entri nella casa di una donna eterosessuale (o viceversa) prima o poi uno dei due finirà per ricevere - in qualche modo meritandosela: la prossima volta stai più attento a chi ricevi in casa - una coltellata.

5. Ovviamente, essendo gay, l'uomo viveva da solo e - ma il giornalista non lo dice, si limita a suggerirlo - faceva una vita di merda. Ah, e da poco aveva cominciato a fare l'editore. Eh sì, molto meglio l'editore che l'architetto che, si sa, poi i gay fanno molto bene nelle professioni creative. Vero, anche il cugino di una mia collega pare che sia gay e da poco si è trasferito a Londra e ora fa lo stilista. Davvero? Un cugino omosessuale? Ma che disgrazia per la famiglia! Pensa la povera mamma! Ma sì, non me lo dica... che poi magari il morto non era proprio un architetto, magari in realtà faceva l'arredatore, il che alla fin fine spiegherebbe tutto... Certo, però che tempi, signora mia...


Update:

Ho recuperato il pezzo di Repubblica sullo steward. Ecco come ha dato la notizia:

Era andato in vacanza con il suo migliore amico francese ed il figlio di tre anni di quest' ultimo. Doveva essere una settimana di relax assoluto. Invece Domenico Riso, 41 anni, nato ad Isola delle Femmine, un paese alle porte di Palermo e da 10 anni steward dell' Air France, è morto nell' incidente aereo di Madrid. Era l' unico italiano delle 153 vittime e con lui sono morti anche il suo amico, Pierrick ed il figlio di quest' ultimo, Ethan, di 3 anni. Era la sua «famiglia» francese; da alcuni anni infatti Domenico Riso viveva nel suo appartamento di Parigi assieme a Pierrick ed Ethan che amava come se fosse anche suo figlio fino al punto di allestirgli una stanzetta tutta sua che aveva riempito di giochi ed al quale dedicava gran parte del suo tempo libero.

(La Repubblica)


Da notare le agghiaccianti virgolette sul termine "famiglia" e l'insistere sulla faccenda dell' "amico".

Siamo in piena Controriforma.


giovedì 21 agosto 2008

Grazie a Dio...

Sarkozy lo mette troppo in ombra:

"Grazie a Dio il mio amico Putin mi ha ascoltato. Altrimenti col cavolo che i carri armati russi si sarebbero fermati a quindici chilometri da Tbilisi. Abbiamo evitato un inutile bagno di sangue"
(
Silvio Berlusconi)


Se Dio ascoltasse me una volta....

domenica 17 agosto 2008

Occhio all'IP

Pare che se vi collegate ora su The Pirate Bay (causa Tribunale di Bergamo) venite dirottati su un sito diverso e precisamente su un sito di una associazione che si occupa di denunciare le violazioni del copyright. Potenzialmente, e quindi probabilmente, possono registrare il vostro ip e i dati di navigazione.

Proverbio

L'Avvenire a Bossi:" Scherza con i Santi ma lasciamo stare l'ICI"