sabato 8 novembre 2008

L'esperto risponde


"Serve una vittima e poi si potranno usare le maniere forti"

"Un'efficace politica dell'ordine pubblico deve basarsi su un vasto consenso popolare, e il consenso si forma sulla paura, non verso le forze di polizia, ma verso i manifestanti"

"l'ideale sarebbe che di queste manifestazioni fosse vittima un passante, meglio un vecchio, una donna o un bambino, rimanendo ferito da qualche colpo di arma da fuoco sparato dai dimostranti: basterebbe una ferita lieve, ma meglio sarebbe se fosse grave, ma senza pericolo per la vita"

"Io aspetterei ancora un po' e solo dopo che la situazione si aggravasse e colonne di studenti con militanti dei centri sociali, al canto di 'Bella ciao', devastassero strade, negozi, infrastrutture pubbliche e aggredissero forze di polizia in tenuta ordinaria e non antisommossa e ferissero qualcuno di loro, anche uccidendolo, farei intervenire massicciamente e pesantemente le forze dell'ordine contro i manifestanti"
(Francesco Cossiga)

Ci sono persone che invecchiano malissimo.

L'Estuania

di Marco Travaglio
"In America - dice Obama - nulla è impossibile". Ma anche l'Italia non scherza, visto il benvenuto che gli han dato Gasparri ("ha vinto Al Qaeda") e Al Tappone ("Obama è abbronzato"). La boiata razzista del Cainano s'inserisce in una tradizione che l'ha reso celebre nel mondo, perché è fuori dai patrii confini che dà il meglio. Le corna a Caceres, in Spagna. L'atterraggio in Estonia ("Bella, l'Estuania"). Le molestie a un'operaia della Merloni in Russia ("voglio baciare la lavoratrice più bella", con Putin che osservava gelido l'amico Silvio intento ad arrampicarsi sulla giunonica ragazza in fuga). Il ricordo dell'11 settembre ("voglio ricordare l'attacco del comunismo alle due torri"). Gl'insulti al mondo islamico ("Dobbiamo esser consapevoli della superiorità della nostra civiltà su quella islamica, ferma a 1400 anni fa)". Le ganassate da latrin lover col danese Rasmussen ("E' più bello di Cacciari, lo presenterò a Veronica") e col tedesco Schroeder ("Parliamo di donne: tu te ne intendi, ne hai cambiate tante, eh eh"). Il "kapò nazista" al socialista tedesco Schulz. La mania di regalare orologi a chiunque, anche durante il G8 mentre parlava Chirac. E poi i tentativi di rimediare alle gaffes, raddoppiandole. Come quando rivelò di aver "dovuto riesumare le mie doti di play boy e fare la corte alla presidente Tarija Halonen per portare da Helsinki a Parma l'agenzia alimentare europea". La Finlandia protestò, e lui esibì una foto della Halonen: "Ma vi pare che io mi metta a far la corte a una così?". Pezo el tacon del buso. Infatti l'altroieri ha dato degli "imbecilli" e poi dei "coglioni" a quelli che non hanno gradito il suo umorismo da Ku Klux Klan, mandandolo alla fine "affanculo". Ora si spera che non incontri mai Mandela: "Ohè, Nelson, troppe lampade eh?".
(L'Unità)

venerdì 7 novembre 2008

Permaloso

Ehi!
Quell'imbecille dell'abbronzato non ha ancora chiamato il nanerotto....
Se la sarà presa?

Facilitazioni

Su Caucus il blog politico del New York Times gli italiani stanno inviando le loro scuse agli americani e a Obama.Tra le 48 pagine di commenti c'è solo qualche sparuto difensore del nostro premier:

«I’m Italian (I apologize for my bad english) ... ma posso assicurare
che tutto quello che Berlusconi ha detto non era offensivo. Voleva solo
facilitare i rapporti tra Usa e Russia
. Tutti i commenti negativi su
queste pagine sono ispirati dai dibattiti pubblici sulle tv italiane
condotte da comunisti pagati con i soldi pubblici. Americani non fatevi
ingannare da loro...».

«Noi non siamo come lui, vi prego, credetemi»

Abbronzatissimi

di Curzio Maltese
I bookmakers in questi casi non accettano scommesse. Da mesi, in previsione dell'evento storico dell'altra notte, si aspettava la prima gaffe di Silvio Berlusconi sul colore della pelle del nuovo presidente americano. Il Cavaliere non delude mai le peggiori aspettative e la battuta è arrivata. L'unica sorpresa è la tempistica. Ad appena ventiquattr'ore dall'elezione il premier se n'è uscito con la storia di Obama "abbronzato". Non è la solita cafonata alla quale ci ha abituato e ci siamo ormai rassegnati da lustri. È una definizione grondante di razzismo.
Il peggior razzismo, quello semi inconsapevole e quindi assai autoindulgente che dilaga in Italia, fra la preoccupazione del resto del mondo. Una malattia sociale che un governo responsabile dovrebbe combattere, invece di sguazzarci con gusto.
Scontata la gaffe, ovvia la reazione. In simili frangenti Berlusconi adotta due reazioni standard. La prima: non l'ho mai detto. È la più assurda, ma paradossalmente efficace (in Italia). Come fai a discutere con uno che nega se stesso? La seconda è: l'ho detto ma non avete capito.
Stavolta ha usato questa. "Abbronzato era un complimento, una carineria" ha spiegato ai soliti cronisti bolscevichi. "E se non lo capite, allora andate a fare...". Sommando così carineria a carineria.
S'intende che "andare a fare" è detto con affetto. Con eguale affetto i giornalisti potrebbero ricambiare l'invito, ma probabilmente le giustificazioni valgono solo dall'alto verso il basso.
Non stiamo a farla lunga. Non si tratta solo di vergogna. Chi ne ha ancora la forza? È piuttosto la disperazione di essere ogni volta precipitati in questo indegno pollaio. Gli elettori americani in un giorno hanno cambiato la storia del mondo. L'avvento del figlio di un africano alla Casa Bianca sta spingendo miliardi di persone, pur nel mezzo di una crisi spaventosa, a interrogarsi sui valori profondi della democrazia, la più straordinaria conquista dell'umanità, in fondo a un cammino secolare di sangue e intolleranza. E il contributo dell'Italia berlusconiana a questo grandioso dibattito qual è? Questa miserabile trovata, volgare e razzista, senza neppure il coraggio dell'assunzione di responsabilità o la dignità di porgere le scuse.
Non bastava la sortita a caldo del ministro Gasparri, il quale, confondendo le proprie ossessioni di ex fanatico fascista con la competenza internazionale, aveva commentato "sarà contento Bin Laden". Ci voleva pure lo strazio supplementare della "battuta" di Berlusconi, che ha ormai girato il mondo, con danno enorme per il Paese. In pochi minuti infatti la rete ha deluso la speranza residua, che non lo prendessero sul serio, come altre volte. Come siamo abituati a fare qui, rassegnati a non scandalizzarci per lo scandalo, a non chiamare fascismo il fascismo, razzismo il razzismo.
C'era stata la rincorsa provinciale ad appropriarsi di Obama. Tutti si proclamano o cercano l'Obama italiano, a destra e a sinistra. Quando in Italia un Barack Obama non avrebbe neppure il diritto di voto. I figli d'immigrati, 440 mila fra nati e cresciuti qui, non sono considerati cittadini italiani, per via del medievale ius sanguinis. Lo ricordiamo nell'ipotesi, piuttosto remota, in cui fra le centinaia di obamisti dell'ultima ora si trovasse un politico serio. Ecco l'occasione per proporre finalmente una legge civile in materia d'immigrazione.
A cominciare dal presidente del Consiglio, i cui molti cantori hanno illustrato nei giorni scorsi alle masse ammirate le straordinarie analogie fra Berlusconi e Obama. Come non scorgere, del resto, l'assoluta comunanza delle due parabole. Il figlio di un pastore kenyano che arriva alla Casa Bianca a soli 47 anni e promette di cambiare il mondo. E l'uomo più ricco d'Italia che a 72 anni, con il solo aiuto del novanta per cento dei media da lui controllati, torna a Palazzo Chigi, dopo aver cambiato i capelli. È naturale che Berlusconi abbia adottato Obama, ripromettendosi di dargli presto "buoni consigli". Incrociamo le dita perché non avvenga, nell'interesse stesso del premier. Non si sa come la Casa Bianca potrebbe reagire a una frase del tipo: "Vieni, abbronzato, che ti spiego come non farsi processare".
Che fare? Vergognarsi per loro, ridere, piangere. Fingiamo pure che tutto sia normale. Però quanto stringe il cuore ascoltare il nobile discorso dello sconfitto McCain: "Il popolo ha scelto. Ho avuto l'onore di salutare il nuovo presidente degli Stati Uniti. È una giornata storica". Non si potrebbe avere un giorno un conservatore come questo a capo della destra italiana, anche di seconda mano?
(La Repubblica )

Maggiordomi

Il Capo traccia la strada, i maggiordomi seguono:


Compito a casa: trovare tutti i luoghi comuni razzisti nascosti in questa vignetta (e non fa nemmeno ridere).

Autocertificazioni

"Pensavamo che ci fossero tanti imbecilli in circolazione, quello che
non immaginavamo è che fossero così imbecilli da autodichiararsi,
autocertificarsi pubblicamente. Lo hanno fatto. Li conoscevamo già, ma non li pensavo così tanto imbecilli"
(Silvio Berlusconi)

La sapete quella del tipo che guida contromano in autostrada e si lamenta degli imbecilli che gli arrivano di fronte?

Rotondi sei il mio mito


Le parole di Berlusconi "si spiegano con una teoria psicologica per cui fondamento del razzismo è l'invidia dei bianchi per un colore più gradevole"
(Gianfranco Rotondi - Ministro)

giovedì 6 novembre 2008

Che cosa abbiamo fatto di male?

Il Times online

"E' giovane, bello e abbronzato"
(Silvio Berlusconi su Barak Obama)

Chissà da quanto tempo la meditava questa tristissima battuta.
Avrà Pingitore come ghost-writer....

Suggerimenti per le prossime simpatiche dichiarazioni:
  • Il vecchio classico sulla dotazione naturale degli afro-americani.
  • Barak Obama e il "ritmo nel sangue" dei neri.
  • La regola della "L": a dimostrazione della superiorità italica.
  • Barak Obama puzza.
  • Come si riconosce Barak Obama di notte?

Ah, lo sapete perchè i cinesi sono gialli?...
Ve lo dirà il Nostro sul palco all'ONU in una seduta plenaria...

Squallido.

Update:
chi pensa che sia una polemica montata ad arte dai comunisti del PD guadi un pò in giro per il mondo che si dice.

Tu quoque

"[Ponendo la fiducia sulla Finanziaria] ci troveremo in presenza di una situazione non soltanto anomala ma
anche politicamente deprecabile. Una situazione che toglie alla Camera
il diritto dovere di emendare e di assumersi le proprie responsabilità,
attraverso il formarsi di maggioranze su questo o quell'emendamento"
(Gianfranco Fini)

Finalmente parole chiare dal leader dell'opposizione (sic!).

Quelli che...McCain

“Gli Stati Uniti non sono ancora pronti per un presidente nero”
(Gianfranco Fini)
“Mc Cain è una garanzia per la difesa della civiltà cristiana sotto attacco dei musulmani”
(Roberto Castelli)
“John offre maggiore sicurezza contro l’Islam”
(Roberto Cota)
“Dovesse vincere Obama, prenderei le distanze della Casa Bianca”
(Maurizio Gasparri)
“Ma lei è così sicuro che vincerà Obama? Io ho qualche dubbio”
(Mario Giordano)
“Old John [McCain] parla da Presidente [..] può vincere le elezioni perché è un candidato credibile [..] ha trovato un vice ideale in Sarah Palin, la donna tutta valori, determinazione e capacità oratoria”
(Maria Giovanna Maglie)

(Via MarcoTravaglio )

mercoledì 5 novembre 2008

..E Forza Obamaaaaaaaaaaaaa...



Questi Americani. Ma chi si credono di essere!

Spinoza

Una domanda per Obama. Ci invadete spontaneamente o dobbiamo proprio rifarlo tutto, il fascismo?
(Spinoza)

Lo ammetto, soffro di invidia rancorosa nei confronti di questo blog e dei suoi autori.

Con la forza


"lo Stato garantirà la possibilità di realizzare i trafori alpini del Corridoio 5 anche con l'uso della forza"
(Silvio Berlusconi)
Quelli di Blocco Studentesco si tengano pronti.

Gasparri all'attacco di Obama





«Sul piano della lotta al terrorismo internazionale dobbiamo vedere Obama alla prova, perché questo è il vero banco di prova. L'America è la democrazia di riferimento per quanto vogliano affermare i valori della libertà minacciati dal fondamentalismo, dal terrorismo islamico. Su Obama gravano molti interrogativi. Con Obama alla Casa Bianca Al Qaeda forse è più contenta ». «Credo che l'Europa debba ora assumersi maggiori responsabilità perché non sappiamo cosa farà il nuovo presidente degli Stati Uniti. Difendiamoci da soli dai pericoli che incombono su di noi».











Che queste frasi vengano pronunciate dal Presidente dei senatori del Pdl è abbastanza grave, non è l'opinione di un uomo, ma l'opinione di una importante figura istituzionale.

Dura replica della omologa per il Pd, Finocchiaro.

Piange il telefono

- prima telefonata: «questa è la segreteria nazionale di Forza Nuova, abbiamo visto il vostro numero del 3 novembre in cui pubblicate foto di persone in cui chiedete a 'Chi l'ha vistò dove abita e il nome e cognome. Noi facciamo lo stesso su di voi, su tutti voi. Chi ha visto voi, chi lavora con voi, dove abitate, nome e cognome. E poi verremo sotto le vostre case».

- seconda telefonata: «Non solo i parenti fino al secondo e al terzo grado, ma anche cani, gatti, pesci rossi e canarini. stateci attenti»

- terza telefonata: «Chi l'ha visto noi vi abbiamo visto, vi guardiamo. Sotto casa, quando uscite, quando andate a portare a passeggio il cane, vi guardiamo sempre. Vi abbiamo visto, vediamo, vedremo, stiamo sempre con gli occhi bene aperti. Voi invece no».

- quarta telefonata: «Qualcuno di voi si è perso un cane? Noi lo abbiamo visto, che dobbiamo fare lo dobbiamo prendere? lo laviamo? gli dobbiamo levare le pulci? poi lo dobbiamo ridare? È valida anche per i cani questa trasmissione? Qualcuno di voi ha perso cani o gatti? Noi ne abbiamo trovati svariati. Diteci che dobbiamo fare, se dobbiamo lavarli o togliergli le pulci prima di restituirli. Li portiamo direttamente a casa. Eventualmente prendiamo anche i bambini davanti all'asilo, ci andiamo direttamente noi se volete, ditecelo, fatecelo sapere».
(Micromega)

Obama

Ragazzi, complimenti a tutti. È la cosa più bella capitata a questo mondo dal 1989.
(Luca Sofri)

martedì 4 novembre 2008

Rischio deflazione

La deflazione è, in macroeconomia, una diminuzione del livello generale dei prezzi, l'opposto dell'aumento generale dei prezzi che si definisce inflazione.La deflazione deriva dalla debolezza della domanda di beni e

servizi. Le imprese, non riuscendo a vendere a determinati prezzi parte
dei beni e servizi, cercano di collocarli a prezzi inferiori.

(Wikipedia )

Se pensate che sia una pacchia che vi permetterà di comprarvi qualunque cosa, vi sbagliate di grosso.

Quei gran burloni di FN

"Vi abbiamo identificato a voi ed ai vostri familiari"
(Forza Nuova ai giornalisti di Chi l'ha Visto )



Le cinghiate neofasciste sui ragazzini

Ma anche no

“Le posizioni del Partito democratico su temi di grande importanza,come l’uguaglianza dei diritti e la lotta ad ogni fenomeno discriminatorio come l’omofobia sono chiarissime. A sancirle e’ la nostra carta dei valori e io stesso ho avuto recentemente occasione di ribadirle intervenendo al Circo Massimo davanti ad un mare di persone. E’ chiaro, quindi, che singole voci che assumono posizioni diverse da queste non rappresentano l’opinione del partito ma esprimono un parere personale. Un parere, nel caso della recente intervista di Paola Binetti, sbagliato. Ma al tempo stesso credo che in un grande partito come il nostro non possano esistere “reati d’opinione” o processi per idee che vengono espresse. Mi stupisce che su queste dichiarazioni si sia creato una cosi’ grande polemica quando era chiara la natura personale delle opinioni espresse e la posizione complessiva del
partito”
(Walter Veltroni)

Il PD: un partito antifascista ma anche un pò razzista.
Secondo Veltroni, Hitler potrebbe far parte del PD nonostante le sue opinioni "non convenzionali". Bene.
Ottimo.


Vado a vomitare.

lunedì 3 novembre 2008

Carfagna Gate

Mara Carfagna - Ciabattina (?)

"E' ammissibile o non ammissibile, in una democrazia ipotetica, che il capo di un governo nomini ministro persone che hanno il solo e unico merito di averlo servito, emozionato, soddisfatto personalmente? Potrebbe essere il suo giardiniere che ha ben potato le sue rose, l'autista che lo ha ben guidato in un viaggio, la meretrice che ha ben succhiato il suo uccello, ma anche il padre spirituale che abbia ben salvato la sua anima, il ciabattino che abbia ben risuolato le sue scarpe."

"E' lecito o non è lecito che si faccia ministro in uno Stato immaginario e anzi in un Pianeta di un'altra costellazione, una persona che ha come suo merito specifico ben soddisfatto il capo del governo?"

"Per questo lo scandalo sarebbe devastante, costituzionalmente e istituzionalmente devastante. Più di scambio, tratterebbesi di compenso. Come scrisse Cossiga: 'ai miei tempi si offriva un filo di perle o un appartamento'"
(Paolo Guzzanti- Senatore PDL)

La Carfagna si intende di giardinaggio? Non capisco...

Il Gran Maestro unico

di Marco Travaglio
Ci dissociamo preventivamente dalle polemiche che susciterà (se ne susciterà) la decisione di Odeon Tv di affidare a Licio Gelli un programma storico. Non si vede perchè il venerando e venerabile vecchietto non potrebbe dispensarci i suoi revisionismi, visto che fra l’altro è in ottima compagnia. Perché stava nella P2? Ci stavano anche il nostro premier, il suo capogruppo Cicchitto, gli ottimi Costanzo, Gervaso e Trecca (tutti conduttori di programmi in tv, ovviamente Mediaset). Perché è stato condannato per il crac Ambrosiano e i depistaggi sulle stragi? C’è chi, per molto peggio, siede in Parlamento (anche il senatore pregiudicato Ciarrapico è inseguito da anni dai creditori del fu Ambrosiano). E sono un po’ peggio di Gelli alcuni ospiti del suo programma prossimi venturi: tipo Andreotti o Dell’Utri. Oltretutto Gelli, diversamente dai nove decimi di quelli che infestano la nostra tv, è informato sui fatti. Tant’è che ieri ha elogiato Dell’Utri e la Gelmini (apprezza molto i grembiulini), attaccato le opposizioni che si oppongono e magnificato Al Tappone, “il solo che può proseguire il mio Piano di rinascita”. Piano che, tra parentesi, il Maestro nascondeva pudicamente nel doppiofondo della valigia della figlia, mentre ora l’Allievo lo annuncia (e lo peggiora) ogni giorno a reti unificate. Un solo appunto ci permettiamo di muovere al sor Licio. Il titolo del programma, “Venerabile Italia”, è loffio. Molto meglio “Gran maestro unico”. Più attuale.
(L'Unità)

Da dove veniamo.



Speranza

"Le dichiarazioni rilasciate da Paola Binetti al 'Corriere della Sera' sono in totale contraddizione con i principi stabiliti da Statuto nazionale, codice etico e manifesto dei valori del Partito democratico e rendono, a mio parere, incompatibile la presenza della suddetta deputata tra le fila del Pd.
Per questi motivi ho indirizzato un ricorso formale alla commissione di Garanzia, ai sensi dell'art.41 dello Statuto, richiedendo che vengano assunte al piu' presto tutte le piu' opportune decisioni del caso".
(Andrea Benedino, componente dell'assemblea costituente nazionale del Pd)

Che sia la volta buona per togliercela dalle balle?