sabato 31 maggio 2008

Questo mi era sfuggito

Un brutto quarto d'ora per Emilio Fede


Se non sapessi chi è, mi verrebba da solidarizzare.

venerdì 30 maggio 2008

Vauro

Stato di polizia

La scena ha lasciato allibiti centinaia di milanesi. Un pullman con grate di ferro ai vetri fermo in piazza XXIV Maggio, in pieno centro. A bordo clandestini appena fermati dai vigili urbani in divisa "da combattimento" con manganelli e pistole. Disperati fermati sul tram senza biglietto e documenti in attesa sul bus "blindato" di essere trasportati a una centrale della polizia locale per l´identificazione per poi finire in questura.

L´operazione era partita lunedì, ma solo ieri i passeggeri dell´Atm si sono accorti di quello che stava accadendo nel sedile accanto al loro. E molti hanno telefonato indignati alle redazioni dei giornali. L´obiettivo per il Comune è fermare i clandestini con una nuova tecnica: alla fermata del tram il controllore chiede il biglietto allo straniero, se non lo ha gli chiede i documenti e a quel punto interviene il vigile. Dal tram il clandestino viene caricato direttamente su un pullman e spedito a una vicina centrale dei vigili per l´identificazione, e di lì in questura. Tra vigili e controllori, la squadra è composta da 15 persone: in tre giorni ha fermato 33 irregolari, due con ordine di espulsione.[..]

qui l'articolo intero.
A breve deportazioni di badanti.

Misoginia Vaticana

Il Vaticano ha pubblicato, giovedì 29 maggio, un decreto che minaccia di scomunica immediata chiunque ordini una donna come sacerdote. Questa misura riguarda, allo stesso modo, ogni donna ordinata sacerdote.

Il decreto della Congregazione per la dottrina della fede, pubblicato sul giornale vaticano, L’Osservatore Romano, indica che: “colui che si arrischierà ad attribuire l’ordinazione sacra ad una donna, come la donna che avrà osato ricevere l’ordinazione sacra, rischia la scomunica latae sententiae“, ovvero “immediata”, in latino.

L’ordinazione sacerdotale delle donne fa parlare di sè regolarmente. Nel 2002, sette donne cattoliche - tedesche, austriache, americane - erano state ordinate all’interno di una comunità fondata nel 1975, a Buenos Aires, da un ex prete cattolico, Romulo Antonio Braschi. La Santa Sede le aveva scomunicate qualche settimana più tardi, ritenendo che avessero commesso “un delitto grave contro la costituzione divina della Chiesa”.

Giovanni Paolo II, predecessore di Benedetto XVI, aveva riaffermato nel 1994 la posizione della Chiesa cattolica, spiegando che non aveva il potere di ordinare delle donne come sacerdoti. La questione continua ad essere per Roma una causa di divisione con la Chiesa anglicana che autorizza, da parte sua, le donne a diventare sacerdoti.

(UAAR)

Caro Vasco,

anche ieri sera è stato ripetuto che noi eravamo arrabbiati con te per la scelta di Rai Due di dedicare una serata al tuo concerto spostando Annozero. Si tratta di una bugia perché, indipendentemente dai risultati di ascolto, noi abbiamo, fin dal primo momento, valutato che sarebbe stata una scelta di immagine positiva per la rete trasmettere la tua musica. Inoltre, siamo da sempre tuoi ammiratori e saremmo venuti volentieri a vederti allo stadio, se avessimo avuto il giovedì libero. Ma siccome ci hanno spostato al venerdì siamo stati costretti a lavorare e a seguirti in televisione. Purtroppo quello che abbiamo visto non è uno spettacolo capace di raccontare la forza che sprigioni, ma un assemblaggio insensato di clip, interrotto a tratti da un Gene Gnocchi in crisi dì identità. Abbiamo dovuto leggere solo sui giornali di questa mattina i momenti più forti del concerto che non sono stati riportati, con la giusta evidenza, durante la diretta di ieri sera. Ma Vasco Rossi è superiore a queste cose. E Annozero pure.

Affettuosamente, Michele Santoro e la sua redazione.

Dichiarazione ufficiale ripresa dal blog di Annozero.

Per chi non avesse seguito la vicenda: Annozero viene spostato da giovedì a venerdi per fare spazio al concerto di Vasco Rossi. Venerdì, cioè oggi, c'è l'amichevole della Nazionale su Rai Uno. Ieri sera lo speciale «Effetto Vasco» su Raidue è stato seguito da 1 milione 829mila spettatori, con share dell’8,31%. Tirate voi le conclusioni.

giovedì 29 maggio 2008

Mala tempora currunt


«Gioia per il clima politico»
(Benedetto XVI)

Ingerenza?
Lui ingerisce e io ingoio.... rospi.

Acculturiamoci

E' online e scaricabile tutto il numero speciale di Micromega "Per una riscossa laica".

Stasera in Tv

Porta a Porta:

  • Le diete

Matrix:
  • Tommy (pace all'anima sua)

Argomenti secondari:
Il Nucleare, i rigurgiti fascisti, la legge salva rete 4, le polemiche su Almirante,il Rapporto Annuale Istat, il rapporto di Amnesty International.... tutta robetta.

mercoledì 28 maggio 2008

La Questua a TV7

Parte 1

Parte 2

Alemanno porta sfiga


ROMA
- Ancora un'episodio di intolleranza e razzismo a Roma. Vittima questa volta il ballerino albanese Kadiu Kledi, volto della tv e idolo delle teenager. L'aggressione è avvenuta sull'Appia, dove Kledi assisteva nella sua scuola di danza al saggio di fine d'anno alla presenza dei famigliari degli aspiranti ballerini.
(Il Corriere della Sera)

A Roma non si esce più di casa.
O Alemanno porta sfiga oppure non sono coincidenze

Amen(sty)

«Atti normativi approvati con un approccio affrettato e propagandistico, dichiarazioni discriminatorie e attacchi xenofobi stanno minando seriamente i diritti umani fondamentali delle minoranze presenti nel nostro paese, in una preoccupante linea di continuità nel passaggio da un governo al successivo»
«Abbassare la soglia dei diritti per specifici gruppi di popolazione oltre a essere di per sè inaccettabile, comporta una generale erosione dei diritti individuali di ogni persona in Italia. Per contrasto, invece, le istituzioni italiane non sentono l’urgenza, per esempio, di introdurre misure efficaci contro la tortura nè di fermare le esportazioni di armi verso paesi in cui vi sono bambini soldato»
(Amnesty International - Italia)

Che sbadato!

Il Bello Addormentato nel Bosco si accorge solo ora chi è stato il suo mentore.
Sbadatone. Se lo sapeva prima...

La Cei contro i Peli Superflui



Bè scusate, in Italia non se ne vedono molte di pubblicità così... Addirittura su Canale 5.
Forse non l'hanno capita.

Si attendono reazioni indignate dalla Conferenza Episcopale Italiana.
Bagnasco sarà affezionato alla ceretta a freddo e le diavolerie tecnologiche lo inquieteranno....

L’Argomento del Turista in Giappone

di
Non è da tutti, ne converrete, dimostrare in cinque parole che qualcosa su cui i filosofi si sono affannati per secoli, dedicandogli veglie interminabili e tomi smisurati, semplicemente non esiste. In tanta impresa è riuscita il neo-sottosegretario ai temi etici, Eugenia Roccella, che in un’intervista concessa ai giornali della catena del Quotidiano Nazionale ci fornisce con scioltezza la prova logica dell’inesistenza, niente di meno, dell’autodeterminazione umana. Leggere per credere (Massimo Pandolfi, «Roccella: “Combattiamo la ‘pulizia etnica’ dell’embrione”», 26 maggio 2008, p. 8):

Lei parla spesso di autodeterminazione...
«Va tanto di moda quando si parla di inizio o fine vita. È una balla: noi non nasciamo autodeterminati, dipendiamo sempre dagli altri. Cresciamo nel corpo di un altro, in totale dipendenza da un altro».
Il giornalista tenta di opporre una fievole resistenza alla potenza dell’argomento, oltretutto così virilmente esposto («È una balla»); ma la Roccella lo sovrasta intellettualmente di dieci spanne, e lo costringe al silenzio:
Ok, però poi si nasce, si diventa grandicelli, e...
«E se lei domattina va da solo in Giappone e non conosce le lingue è come un disabile: ha bisogno dell’aiuto di qualcuno, altrimenti si sente perso o no? È la prova che non siamo autodeterminati».
In questo, che i manuali di filosofia chiameranno un giorno l’Argomento del Turista in Giappone, la Roccella fa leva – come si è visto – su una ineccepibile dicotomia: o l’uomo è sempre, in ogni circostanza, capace di autodeterminarsi, oppure non lo è mai. Basta a questo punto un singolo controesempio – il turista in Giappone, appunto – e il tristo sogno dell’autodeterminazione umana, anche parziale, crolla miseramente. (Consiglio i lettori di non avventurarsi in estensioni avventate dell’argomento, come la dimostrazione dell’inesistenza dell’intelligenza – «un turista che ignora il thailandese non capirebbe un tubo di quello che gli dicono in Thailandia, ergo gli uomini non sono dotati di facoltà intellettive»: solo menti superiori possono maneggiare sensatamente questa logica sopraffina.)
Come cambia la nostra vita, ora che è crollato uno dei fondamenti della nostra civiltà morale e giuridica? Niente paura: pastori sapienti e benevoli (che incidentalmente sono anche amici della Roccella) hanno da tempo organizzato tutto per supplire alla nostra incapacità di autodeterminarci. Basterà seguire fiduciosi e senza discutere le direttive di questi giganti – o di queste gigantesse, come Eugenia Roccella – del pensiero.

UPDATE: Come giustamente mi ha ricordato l'autore del pezzo, l'articolo è tratto da questo interessantissimo blog.

martedì 27 maggio 2008

Esclusa la matrice politica

Roma, esplosa la tensione all'Università dove era prevista una assemblea poi annullata. Nel commando un dirigente del movimento di estrema destra Forza Nuova, protagonista anche del film "Nazirock"
(La Repubblica)

...e pure stavolta saranno dei balordi a caccia di un portafoglio che accoltellano 7 malcapitati, o no?

Incomprensioni Familiari




Il padre del ragazzo gay ai Carabinieri:"Voleva essere accettato ma in casa avevo solo un coltello."

Armadio gitano


Non so se ridere o piangere voi che dite?

L'Europa che piace a lui...

di
Un commento di straordinaria portata appare questa mattina su Il Tempo di oggi. Dall’estero nessuna lezione, please, ovvero Il punto di Giuseppe Feyles.
Il punto di Feyles sistema tutti quelli che osano aprire la bocca sull’Italia, perché animati da invidia o da un qualche sentimento avverso, secondo lui (sembra come quello studentello che è perennemente in bilico tra il 5 e il 6 ma giustifica le oscillazioni verso il 5 con “la professoressa ce l’ha con me”, “è morta mia nonna”, “io ho risposto bene a tutto”, “non ha capito lo spirito del mio tema”, e così via – ora può anche succedere, e magari pure spesso; ma è decisamente improbabile che il nostro studentello non abbia mai alcuna responsabilità).

Qualche ministro di Zapatero ci apostrofa? Pazienza, mica dobbiamo viverci in quella terra arida. Un europarlamentare di sinistra insulta gratis? Niente paura, è il livore dei perdenti. Un intellettuale di qualche paese poco amato dal sole ci bacchetta per un nostro presunto razzismo? Non importa (non del razzismo, ma dell’accusa falsa): diventano acidi perché gli manca il nostro cielo azzurro.
Il fatto è che il tempismo con cui il nuovo governo è stato messo sulla graticola desta molti sospetti. Sa molto di pregiudizio. D’altro canto, un antico complesso d’inferiorità ci porta a sopravvalutare ogni fiato che venga da oltreconfine (a proposito, ma esistono ancora i confini?). Invece, non ci dovremmo far impressionare dalle bordate ostili che vengono dagli stranieri, perché loro non sono meglio di noi. Non lo sono stati ieri, nella storia.
Feyles elenca poi qualche esempio storico da bignami (del tipo Costantino era un imperatore buono o i barbari non usavano coltello e forchetta).
Tanto per fare un esempio, mentre a Roma, a Firenze, a Napoli si coltivavano la cultura e l’arte universale, a Londra, a Parigi, a Madrid e Lisbona si commerciavano gli schiavi e si fondava il colonialismo armato.
Per poi sferrare l’attacco odierno contro la Francia e l’Europa settentrionale, e contro la Spagna, blasfema e rovinafamiglie (sic).
Quando arriva a tirare in causa l’Europa e la coscienza vien voglia di dargli qualche consiglio (immancabile la voce del Papa; che stia a Roma, il Papa, purtroppo ce ne accorgiamo ogni giorno).
Ma non sono meglio di noi neppure oggi, come dimostrano le violenze delle periferie parigine o delle metropoli del nord Europa. Quanto alla Spagna, paese in prima fila nel distruggere i fondamenti della famiglia o nel facilitare l’aborto, non può dare lezioni di civiltà. I più deboli di tutti, infatti, allo stesso modo di poveri e immigrati, sono i neonati. L’Europa è importante, va seguita e costruita, ma senza smarrire la propria identità storica. Se l’Europa rinnega le proprie radici, ad esempio distruggendo il patrimonio cristiano, non per forza dobbiamo stare a sentirla.
Piuttosto, è un’altra la voce che andrebbe ascoltata, prima di agire anche a livello politico: la si potrebbe chiamare coscienza, se non fosse una parola frusta, ormai priva di significato, o confusa col generico prurito di una piccola morale. La coscienza invece è il luogo dove vivono i grandi ideali. Ascoltarla significa confrontarsi con l’innata tendenza al vero, al bene, al bello che sta nel fondo di tutti gli uomini. E’ un processo delicato, che ciascuno deve fare in prima persona, ma non necessariamente da solo. Infatti, anche se può sembrare paradossale, spesso ascoltare la coscienza significa ascoltare la voce di un altro, che meglio incarna ed esprime quelle esigenze di verità e giustizia. Tanto per fare un esempio, la voce del Papa. Che, tra l’altro, sta a Roma, mica a Madrid o Bruxelles.
Geniale il passaggio dal facilitare l’aborto alla debolezza dei neonati: può essere che a forza di ascoltare Emilio Fede gli si siano confuse le idee.
Non so voi, ma io non avevo idea di chi fosse Feyles. Sono andata a cercare; e il risultato è piuttosto interessante.

Evito di commentare le sue parole sulla Spagna perché mi sembra superfluo. Sulle radici cristiane abbiamo già detto.
Funambolico il ragionamento sul Papa: prima di agire a livello politico, dice Feyles, bisogna ascoltare la coscienza – luogo dei grandi ideali – che tende al vero; la coscienza è fatta di ascolto: e sapete di chi? Di chi?
Quanto all’importanza dell’Europa: “non per forza dobbiamo stare a sentirla” riguarda forse quanto ha stabilito (o meglio confermato per l’ennesima volta) la Corte di Giustizia Europea sulla sorte di Rete 4? Insomma, se l’Europa ci dice quanto siamo bravi va bene; se ti toglie la poltrona da sotto al culo va decisamente meno bene, vero Feyles (forse è anche il nome ad infastidirlo: Europa, brutti ricordi...)? Non è da gentiluomo, però, questa doppiezza fondata sui propri meschini interessi (ma forse sbaglio, è nel nostro interesse mantenere un canale tanto inutile e mediocre, è per il nostro bene).

lunedì 26 maggio 2008

Via Giorgio Almirante


Pare che Alemanno sia un cultore della toponomastica. Per chi non conoscesse questo grand'uomo invito la letture della voce wikipedia relativa. Riporto a futura memoria il meglio dell'Almirante pensiero:

« il razzismo è il più vasto e coraggioso riconoscimento di sé che l'Italia abbia mai tentato. Chi teme ancor oggi che si tratti di un'imitazione straniera non si accorge di ragionare per assurdo: perché è veramente assurdo sospettare che il movimento inteso a dare agli italiani una coscienza di razza […] possa servire ad un asservimento ad una potenza straniera »
(Giorgio Almirante,1938)

« Noi vogliamo essere, e ci vantiamo di essere, cattolici e buoni cattolici. Ma la nostra intransigenza non tollera confusioni di sorta […] Nel nostro operare di italiani, di cittadini, di combattenti – nel nostro credere, obbedire, combattere – noi siamo esclusivamente e gelosamente fascisti. Esclusivamente e gelosamente fascisti noi siamo nella teoria e nella pratica del razzismo »
(Giorgio Almirante,1942)


Più tardi, bontà sua ammise:
"di aver superato la sua adesione al movimento razzista per ragioni umane e concettuali, per uno di quei superamenti di coscienza ai quali bisogna pur pervenire se si vive con piena onestà la propria fede e la propria dottrina"

Due Notizie

Italia
PALERMO
- "Ero sotto la doccia, quando mi sono visto mio padre davanti, col coltello puntato". Motivo: una questione "di onore e di vergogna". Insopportabile sapere di avere un figlio omosessuale per un pregiudicato 53enne di Palermo. Ha colpito il ragazzo - Paolo, 18 anni - durante una furibonda lite, nel loro appartamento nel quartiere Brancaccio, periferia est della città. I carabinieri hanno arrestato l'uomo con l'accusa di maltrattamenti in famiglia e lesioni: adesso si trova rinchiuso in una cella dell'Ucciardone.
(La Repubblica)

Brasile
SAN PAOLO - Più di tre milioni di persone in piazza per quella che è stata la manifestazione gay più grande del mondo. L'undicesima Parata dell'orgoglio di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali (Glbt), tra festa, trasgressione e provocazione, ha invaso la centralissima Avenida Paulista di San Paolo del Brasile. Una folla immensa e colorata, ha ballato con i ritmi di samba e rock, sparati dai 'trios eletricos', ovvero dai tir carichi di amplificatori e altoparlanti. E la manifestazione ha avuto, per la prima volta, anche grandi sponsor.
(La Repubblica)

I brasiliani sono un popolo di retrogradi, noi del mondo civilizzato i gay preferiamo accoltellarli (a Palermo) o pestarli (a Roma) e se siamo generosi... li curiamo o li mandiamo in seminario.
Noblesse oblige.

Convergenze parallele


Fin dalle sue origini, la mafia ha fatto ricorso continuo e strumentale alla simbologia cattolica, riscrivendo una "religione capovolta" tagliata su misura per le sue esigenze di autoassoluzione. La Chiesa cattolica - per paura, per convenienza, per ignoranza - ha spesso offerto riconoscimento a questa teologia individualistica, offrendosi come mediatrice nel dialogo dei mafiosi con il loro Dio.








Questo libro è il frutto del lavoro di chi per anni ha lavorato per far venire fuori la verità e denunciarla. Contro una congiura del silenzio sostenuta anche dalle gerarchie ecclesiastiche, preoccupate innanzitutto di non far emergere il fenomeno, molto meno di fermarlo e di aiutare le vittime.









Si dimentica spesso che molti membri delle Brigate Rosse e di altri gruppi terroristici si erano formati in ambienti cattolici, quelli più sensibili ai temi della giustizia sociale. Questa prossimità ha fatto sì che all'interno della Chiesa ci sia stata una capacità di comprensione del fenomeno del terrorismo superiore a quella dello stesso Pci. Il risultato è che sovente uomini di Chiesa hanno intavolato trattative non ufficiali durante i sequestri (con esiti opposti, nel caso del giudice Sossi e di Moro), che Prima Linea ha scelto di consegnare le armi alla Curia di Milano, e che molti ex terroristi sono stati recuperati attraverso il volontariato cattolico.











La Chiesa non è solo questo ma ANCHE questo, conviene conoscere il lati oscuri di una istituzione che negli ultimi tempi si è fatta attore politico e le cui ingerenze nelle questioni politiche sono ormai un fatto a cui ci siamo tutti assuefatti.

domenica 25 maggio 2008

Sui Mutui


Vi segnalo un bel articolo di Claudi Borghi sul Giornale di un paio di giorni fa. Si parla dell’intesa governo-banche sulla rimodulazione dei mutui a tasso variabile. Borghi dice chiaramente e subito che “non si tratta di un regalo” e mette in chiaro (è il caso di dirlo, vista la semplicità con cui spiega la manovra) la portata del provvedimento.
Due sole notazioni aggiuntive e provocatorie.
1. Gli economisti lo chiamano moral azard: è la circostanza per la quale un individuo o un impresa assume rischi alti sapendo che poi alla fine qualcun altro sarà tenuto a pagare per il comportamento che eventualmente si è rivelato troppo rischioso. Ebbene ci si può domandare se questo intervento dello Stato non crei l’impressione che gli errori di valutazione dei cittadini possano essere sempre e comunque sanati dal legislatore. Chi ha contratto un mutuo a tasso variabile sapeva che il tasso sarebbe potuto cambiare. L’ha fatto perchè inizialmente i saggi erano bassi, ma poi quando sono saliti, zac ci pensa l’aiuto di mamma stato-banche.
2. La convezione pensata da governo-abi ha un forte effetto di riduzione della concorrenza. Chiunque avesse avuto una rata alta avrebbe (grazie alla Bersani, per la verità molto osteggiata dalle banche) potuto verificare offerte alternative per portare il mutuo in banche alla ricerca di nuovi clienti e dunque disposte ad applicare condizioni migliori. Con la rimodulazione prevista dalla convenzione, si fa tutto in casa. Dunque le banche si tengono stretti i propri clienti: gli fanno diventare la rata fissa e se li tengono così in portafoglio per decine di anni. Senza alcun rischio che qualche istituto bancario particolarmente aggressivo vada a rompere loro le scatole.
I circa 1,5 milioni di italiani con la rata alta otterranno un beneficio temporaneo a cambiare il mutuo in fisso e per di più ai tassi del 2006, ma l’Italia perderà in termini di concorrenza del sistema e di educazione finanziaria dei suoi cittadini.
(Nicola Porro)

Ho dei dubbi che proprio tutti tutti sapessero che il tasso sarebbe potuto cambiare cosi tanto.

Ma non mi dire...


"Ho pagato un prezzo particolare in aree di sinistra e laiciste per convinzioni ed espressioni politiche pubbliche, definite per molto tempo come troppo “moderate” o addirittura “clericali” "
(Francesco Rutelli)

Rigurgiti neofascisti

Nazi 1
ROMA - Una vera e propria spedizione punitiva al grido di "Sporchi stranieri" e "Bastardi". Nel mirino gli extracomunitari del quartiere Pigneto a Roma. Oggi pomeriggio un gruppo di venti ragazzi, guidati da un uomo, con i volti coperti da foulard con la svastica, ha fatto irruzione in un alcuni negozi di una delle zone più multietniche di Roma. In via Ascoli Piceno i teppisti hanno danneggiato due vetrine e un frigo bar di un negozio di alimentari e le vetrine di un call center. In via Macerata sono stati assaltati un altro alimentari ed è stata infranta la vetrata del portone di un'abitazione. Un extracomunitario del Bangladesh è stato picchiato dalla banda. "E' stato colpito da una bastonata e non ha avuto bisogno di andare a farsi medicare in ospedale", hanno raccontato alcuni testimoni.

Simona Zappulla, cronista dell'Agi, si trovava per caso nella zona. Ecco il suo racconto a Radio Capital:



Nazi 2
Christian Floris, 24 anni, conduttore di punta del portale DeeGay.it, è stato aggredito la scorsa notte a Roma mentre rincasava. Due persone gli hanno sbattuto la testa contro il muro minacciandolo perché si occupa di tematiche legate al mondo dell'omosessualità e gli hanno intimato di smetterla.