lunedì 26 maggio 2008

Convergenze parallele


Fin dalle sue origini, la mafia ha fatto ricorso continuo e strumentale alla simbologia cattolica, riscrivendo una "religione capovolta" tagliata su misura per le sue esigenze di autoassoluzione. La Chiesa cattolica - per paura, per convenienza, per ignoranza - ha spesso offerto riconoscimento a questa teologia individualistica, offrendosi come mediatrice nel dialogo dei mafiosi con il loro Dio.








Questo libro è il frutto del lavoro di chi per anni ha lavorato per far venire fuori la verità e denunciarla. Contro una congiura del silenzio sostenuta anche dalle gerarchie ecclesiastiche, preoccupate innanzitutto di non far emergere il fenomeno, molto meno di fermarlo e di aiutare le vittime.









Si dimentica spesso che molti membri delle Brigate Rosse e di altri gruppi terroristici si erano formati in ambienti cattolici, quelli più sensibili ai temi della giustizia sociale. Questa prossimità ha fatto sì che all'interno della Chiesa ci sia stata una capacità di comprensione del fenomeno del terrorismo superiore a quella dello stesso Pci. Il risultato è che sovente uomini di Chiesa hanno intavolato trattative non ufficiali durante i sequestri (con esiti opposti, nel caso del giudice Sossi e di Moro), che Prima Linea ha scelto di consegnare le armi alla Curia di Milano, e che molti ex terroristi sono stati recuperati attraverso il volontariato cattolico.











La Chiesa non è solo questo ma ANCHE questo, conviene conoscere il lati oscuri di una istituzione che negli ultimi tempi si è fatta attore politico e le cui ingerenze nelle questioni politiche sono ormai un fatto a cui ci siamo tutti assuefatti.

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