sabato 17 maggio 2008

Petrolio


Cliccate sopra l'immagine.
Qui un bell'articolo sul tema

In Italia

Luigi delle Bicocche

Opposizione all'estero

Complimenti al leader dell’opposizione, che stavolta ha attaccato duramente il governo Berlusconi.

ps.
Però non ho capito perché ha parlato in spagnolo.
(Jena- La Stampa)

venerdì 16 maggio 2008

Travaglio Vs Castelli

L'Europa ci guarda

... e ci schifa...

Ue: "Schengen non si tocca"

"Il governo spagnolo respinga la violenza, il razzismo e la xenofobia e, pertanto, non può condividere ciò che sta succedendo in Italia. La Spagna lavora a una politica dell'immigrazione legale e ordinata, che permetta il riconoscimento di diritti e doveri"
(Maria Teresa Fernandez-numero due dell'esecutivo Zapatero)

Facci al settimo cielo



di Filippo Facci
Marco Travaglio è in difficoltà, e, avendo avuto in passato un decente rapporto con lui, non riesco a non provare un pizzico di pena.

Ciò che sconvolge è che, all’apparenza, non abbia capito nulla della spaventosa lezione che gli è stata impartita: è lì che si agita e smentisce come un Previti qualsiasi, come se l’avessero accusato di qualcosa di terribile anziché avergli meramente dimostrato (glie’ha dimostrato Giuseppe D’Avanzo, il Travaglio degli anni Novanta) che una scrittura omissiva e suggestiva può distruggere chiunque.
Prendete le seguenti frasi.
- Marco Travaglio è andato in vacanza con un tizio poi condannato per favoreggiamento di un mafioso, già prestanome di Bernardo Provenzano.
- Marco Travaglio telefonò a un siciliano (uno che faceva la spia per un prestanome di Provenzano) per chiedergli uno sconto sulla villeggiatura in Sicilia.
- Le famiglie di Marco Travaglio e di Pippo Ciuro, poi condannato per aver favorito le cosche, si frequentavano in un residence consigliato da Ciuro e dove si scambiavano generi di conforto.
- Un filo rosso collega Marco Travaglio, Pippo Ciuro, Totò Cuffaro eccetera.
- Il procuratore Pietro Grasso forse non a caso del resto scrisse al Corriere della Sera accusando Travaglio di fare «disinformazione scientificamente organizzata».
- Renato Schifani frequentò persone inquisite per mafia 18 anni dopo, mentre Travaglio ne frequentò una arrestata mesi dopo.
Eccetera. Sono frasi per certi versi ineccepibili, non querelabili, sono tutti «fatti» come direbbe Travaglio.
Ma sono infamie lo stesso.
Perchè bisogna spiegare, precisare, contestualizzare, fare insomma ciò che parte di voi ha fatto nei vostri commenti per distinguere, rapportare, completare, proporzionare, aggiungere: che è proprio quello che Travaglio non ha fatto da Fabio Fazio, e tende a non fare mai.
Travaglio ha la sola fortuna di non avere un Travaglio che le suddette infamie gliele ripeterà di continuo, riciclandole in libri e articoli e comparsate, con la postura del migliore.

Il problema sicurezza...


ROMA
- Una giovane romena è stata aggredita e stuprata da un 39enne italiano, A. A., che è stato arrestato dagli agenti della mobile. La ragazza, dipendente di una cooperativa di servizi, aveva appena iniziato a fare le pulizie in un call center in zona Vescovio quando è stata aggredita alle spalle da un uomo che, minacciandola con un taglierino, l'ha costretta a subire violenza sessuale. Subito dopo la violenza, la donna ha chiesto soccorso in un bar poco distante dal call center e ha chiamato la polizia. Le indagini, immediatamente avviate dalla Squadra Mobile, hanno consentito di identificare l'aggressore che è risultato essere il convivente della responsabile della cooperativa dove lavora la giovane. (15-05-2008)
(La Repubblica)

I romi dovrebbero cominciare a fare le ronde anti-italiani.

Mi correggo le stanno già facendo.

Si mette male.

giovedì 15 maggio 2008

Sotto-segretaria

Restaurazione


"Cambieremo le linee guide della legge 40"
(Carlo Giovanardi )

Travagli di Travaglio


Il colpo è stato duro... qui il Corriere lo riassume... e qui Marco Travaglio annuncia querela contro D'Avanzo per il suo articolo su Repubblica.
Certo che i pettegolezzi le calunnie le conoscenze, le contiguità ecc. ecc. vanno maneggiate con cura, ci si può bruciare.
E forse "il metodo Travaglio" va rivisto.

P.S.
E' evidente comunque che lo vogliono far fuori.
Il PD(L) non ama i Disturbatori.

Scuole medie


Popolazione in età 25-64 anni che ha conseguito AL PIU' un livello di istruzione secondario inferiore (scuole medie inferiori), per regione – Anno 2007 (valori percentuali)

Fonte: Istat

Sms

L'Associazione Diabetici Italiani promuoverà una class action contro Berlusconi, Veltroni, il dialogo con l'opposizione e il nuovo clima di concordia nazionale, pare abbiano causato diversi casi di coma diabetico.

Inoltre i bene informati fanno sapere che Berlusconi e Veltroni faranno sesso in diretta tv (verosimilmente da Bruno Vespa) per dimostrare alla nazione che si vogliono bene.

Straordinario? No,Grazie.

Sicuri di volere la detassazione degli straordinari?

(1) la misura introduce una distorsione nel funzionamento del mercato;

(2) tale distorsione penalizza i lavoratori più deboli e avvantaggia invece quelli più forti, riducendo la progressività del sistema fiscale;

(3) in ultima analisi a guadagnarci sarebbero soprattutto le imprese, che riuscirebbero per questa via a ottenere non solo un abbassamento del costo del lavoro, ma anche una maggiore flessibilità di utilizzo della manodopera;

(4) ciò configurerebbe l’ennesimo esempio di riforma “al margine”, ovvero una riforma che invece di rimediare a eccessi e distorsioni della normativa, trova scappatoie che introducono nuove distorsioni e nuovi problemi;

(5) la riforma sembra ispirata da una visione ideologica della società e del ruolo dei cittadini, in cui “lavorare è bene e lavorare di più è meglio”, a prescindere da una seria analisi che evidenzierebbe al contrario come i workaholics andrebbero invece disincentivati, se si guarda al benessere della società. Questo a prescindere dai costi per l'erario che non sono indifferenti.

LaVoce.info

per i dettagli andate qui.

Parallelismi


Cose simili accaddero in Germania intorno agli anni 30.

Ritratti


Giulio Andreotti raccontato da Edmondo Berselli

Esausti

Niente applausi a di Pietro dai deputati del Partito Democratico? Erano stremati dopo quelli a Berlusconi.

mercoledì 14 maggio 2008

Fini Straparla




....la libertà di parola dei deputati "dipende da quello che si dice".

Ma da dove esce questo???


Dopo la prima uscita sugli omicidi paragonati alle bandiere bruciate... un'altra perla "nera".

Ringraziamo Visco


Tremonti dice che il "suo" taglio dell'Ici ha la necessaria copertura finanziaria.

Emma salvaci tu.


"Per quanto riguarda il dialogo con la maggioranza, per noi Radicali il dialogo è sempre stato un metodo. Però ormai è troppo, trovo stucchevole che qualunque cosa sia dialogo, armistizio" (Emma Bonino)

Un incubo

"Con Veltroni daremo avvio a una serie di confronti periodici con l'opposizione, iniziando fin da questo fine settimana" (Silvio Veltrusconi)

Lo porterà in Sardegna in una delle sue ville con il Bagaglino e le Letterine? Sono ORRIPILATO.

Autarchia fascista.

Il prossimo autunno si celebrerà la terza edizione della Festa del cinema di Roma, ideata e inaugurata nell'ottobre 2006 durante la direzione veltroniana.
Il neo sindaco Gianni Alemanno, eletto qualche settimana fa, ha dichiarato che vorrà cambiare il modello della festa per investire nel cinema e nella produzione audiovisiva italiana, lasciando in secondo piano la passerella di divi stranieri che in passato non ha lasciato il segno e ha solo contribuito a sperperare i finanziamenti; la "sua" festa del cinema sarà finalizzata a "preservare l'identità nazionale".

Le dichiarazioni fatte a riguardo sono state tante: per Alemanno infatti il discorso non si ferma al momento della Festa capitolina ma investe anche il problema delle risorse pubbliche. Il primo cittadino vuole rivalutare Cinecittà in modo che ritorni ad essere "un grande set", appetibile anche per i produttori stranieri. "Questo ci serve anche per valorizzare il nostro turismo... serve un interscambio culturale aperto, non solo noi che subiamo ma piuttosto che riusciamo a utilizzare in maniera creativa quello che viene dall'estero", ha affermato qualche giorno fa.

Dopo dichiarazioni di tale portata, si sono scatenate polemiche in tutto il mondo, soprattutto dei giornali inglesi e americani che non hanno visto di buon occhio questo pensiero "autarchico" di trascurare il cinema hollywoodiano.

Variety titola "Il nuovo sindaco mette in agitazione la comunità cinematografica internazionale", per Reuters la questione è semplice "Meno glamour, più cinema italiano", mentre il Times è decisamente più arrabbiato e dichiara "Il Duce di Roma congela le star americane. [...] Alemanno, un ex fascista, ha lanciato una campagna per promuovere i film nazionali, mettendo sulla lista nera divi hollywoodiani come Leonardo DiCaprio e Nicole Kidman".
E a rincarare la dose, suggestionato anche dalla campagna elettorale condotta da Walter Veltroni, che si faceva accompagnare ai comizi da diverse personalità del cinema, "per ordine di Alemanno le star hollywoodiane più celebri non saranno più invitate, primo fra tutti George Clooney", proclama il Sunday Times.

www.mymovies.it

Si passa alle maniere forti.


Repubblica bombarda Travaglio. Per la gioia Filippo Facci. di Giuseppe d'Avanzo [..] 8 agosto del 2002. Marco telefona a Pippo. Gli chiede di occuparsi dei "cuscini". Marco e Pippo sono in vacanza insieme, concludono per approssimazione gli investigatori di Palermo. Che, durante le indagini, trovano un'ambigua conferma di quella villeggiatura comune. Prova maligna perché intenzionale e non indipendente. Fonte, l'avvocato di Michele Aiello. Il legale dice di aver saputo dal suo assistito che, su richiesta di Pippo, Aiello ha pagato l'albergo a Marco. Forse, dicono gli investigatori, un residence nei dintorni di Trabia. Michele Aiello, ingegnere, fortunato impresario della sanità siciliana, protetto dal governatore Totò Cuffaro (che, per averlo aiutato, beccherà 5 anni in primo grado), è stato condannato a 14 anni per associazione a delinquere di stampo mafioso. Pippo è Giuseppe Ciuro, sottufficiale di polizia giudiziaria, condannato a 4 anni e 6 mesi per aver favorito Michele Aiello e aver rivelato segreti d'ufficio utili a favorire la latitanza di Bernardo Provenzano. Marco è Marco Travaglio. Ditemi ora chi può essere tanto grossolano o vile da attribuire all'integrità di Marco Travaglio un'ombra, una colpa, addirittura un accordo fraudolento con il mafioso e il suo complice? Davvero qualcuno, tra i suoi fiduciosi lettori o tra i suoi antipatizzanti, può credere che Travaglio debba delle spiegazioni soltanto perché ha avuto la malasorte di farsi piacere un tipo (Giuseppe Ciuro) che soltanto dopo si scoprirà essere un infedele manutengolo? [..] qui l'articolo intero

martedì 13 maggio 2008

beeelllaaa

Trilussa

Er ministro novo

Guardelo quant'è bello! Dar saluto
pare che sia una vittima e che dica:
- Io veramente nun ciambivo mica;
è stato proprio el Re che l'ha voluto! -

Che faccia tosta, Dio lo benedica!
Mó dà la corpa ar Re, ma s'è saputo
quanto ha intrigato, quanto ha combattuto...
Je n'è costata poca de fatica!

Mó va gonfio, impettito, a panza avanti:
nun pare più, dar modo che cammina,
ch'ha dovuto inchinasse a tanti e tanti...

Inchini e inchini: ha fatto sempre un'arte!
Che novità sarà pe' quela schina1
de sentisse piegà dall'antra parte!

1921

Giuseppe Pizza

Sì lui, proprio lui che voleva far rinviare le elezioni....
lui, il segretario della nuova Democrazia Cristiana, quello che stava per bloccare il processo democratico di una Repubblica Parlamentare,
quello che "datemi 15 giorni ancora per fare campagna elettorale",
quello che poi alla fine "ho parlato con Silvio, per senso dello Stato rinuncio a candidarmi con il mio partito" ecco, lui...
ora è Sottosegretario all'Istruzione,Università e Ricerca.

Chiaro no?

Un Maggiolini tutto matto

COMO - Una brutta storia. Il vescovo emerito di Como Alessandro Maggiolini è stato iscritto sul registro degli indagati della Procura di Como per il reato di favoreggiamento personale di don Mauro Stefanoni, l'ex parroco di Laglio (Como) attualmente a processo per violenza sessuale.

L'ACCUSA - Secondo l'ipotesi accusatoria, Maggiolini nel novembre del 2004 avrebbe convocato in Curia don Stefanoni per riferirgli dell'esistenza dell'indagine penale nei suoi confronti per violenza sessuale. Dell'iscrizione sul registro degli indagati, che non si sa a quando risale, si è appreso a margine del processo a carico di don Stefanoni. Proprio lunedì il pm Vittoria Isella ha chiesto nei confronti del sacerdote una condanna a otto anni di reclusione. Il prete è accusato di violenza sessuale nei confronti di un ex parrocchiano, all'epoca dei fatti minorenne, affetto da un lieve ritardo mentale, che lo denunciò nel 2004. L'imputato ha sempre respinto ogni accusa, ma secondo quanto ha ricostruito in aula il pm «la videocassetta omopornografica trovata nella casa parrocchiale, la tipologia dei film acquistati sulla tv via satellite, i siti internet navigati, le chat line frequentate, i soprannomi utilizzati per farlo, e i rapporti intrattenuti con un suo ex parrocchiano di Ponte Tresa costituiscono una cornice perfetta per il quadro dipinto dalla vittima». Oggi ci sarà una nuova udienza per le arringhe difensive.

(Il Corriere della Sera )

Questa poi...

Daniele Capezzone sarà il nuovo portavoce di Forza Italia. Prende il posto a via dell'Umiltà di Paolo Bonaiuti, che sarà sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri. Lo ha comunicato in una nota la segreteria del coordinatore nazionale Denis Verdini a seguito delle decisioni assunte dal vertice di Forza Italia e dal presidente Silvio Berlusconi.

Chissà Pannella che pensa...

Le fonti di Travaglio


...Ma sta scritto pure su Wikipedia!

Mi stupisco dello stupìo generale.

Altri mondi

Titolo di un editoriale su El Pais:
Spagna: bene Zapatero sulla libertà religiosa, ma ora occorre mettere mano al concordato

Vi immaginate un titolo simile sul Corriere della Sera?

Schifani Story

[..]
Nel "caso Schifani" non si può stare dalla parte di nessuno degli antagonisti. Non con Travaglio che confonde le carte ed è insincero con i tanti che, in buona fede, gli concedono fiducia. Non con Schifani che, dalle inchieste del 2002, ha sempre preferito tacere sul quel suo passato sconsiderato. Non con chi - nell'opposizione - ha espresso al presidente del Senato solidarietà a scatola chiusa. Non con la Rai, incapace di definire e di far rispettare un metodo di lavoro che, nel rispetto dei doveri del servizio pubblico, incroci libertà e responsabilità. In questa storia, si può stare soltanto con i lettori/spettatori che meritano, a fronte delle miopie, opacità, errori, inadeguatezze della classe politica, un'informazione almeno esplicita nel metodo e trasparente nelle intenzioni.
[..]
(Giuseppe D'Avanzo - La Repubblica)

qui l'articolo intero

L'ombra di se stesso

Comunicato di Palazzo Chigi:

"Alla vigilia della presentazione del governo in Parlamento per la fiducia il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha telefonato al leader dell'opposizione, on. Walter Veltroni. Il Presidente Berlusconi e l'onorevole Veltroni hanno concordato di vedersi dopo il voto di fiducia per avviare un confronto continuativo tra maggioranza e opposizione"


Rabbrividiamo.

lunedì 12 maggio 2008

A proposito di Schifani

A tutti quelli che "non c'è nulla di penalmente rilevante", quelli che "si, Schifani conosceva i mafiosi ma molto tempo prima che li si accusasse", quelli che "ci sono tre gradi di giudizio, e finchè non lo dice la Cassazione..." ecco, a tutti questi vorrei ricordare che...
...al di là dell'Atlantico se il presidente fa le corna alla moglie (e saranno fatti suoi) rischia l'inpeachment.

Legge 40, ultimo atto della Ministro Turco.

La Legge 40, approvata dal precedente Governo guidato da Silvio Berlusconi, introdusse una serie di gravissime limitazioni alla possibilità di effettuare in Italia la fecondazione assistita.


Senza entrare nel merito della Legge, ricordiamo uno dei punti più aberranti e contestati, quello che introduceva il divieto di effettuare la cosiddetta analisi pre-impianto dell'embrione sia a fini eugenetici (cosa assolutamente condivisibile), sia al fine di evitare la formazione di feti portatori di gravi malattie e deformazioni o addirittura col rischio di contagio di malattie virali a trasmissione sessuale come l'hiv.

Ora, tra gli ultimi atti del Governo Prodi, troviamo un decreto a firma dell'ex Ministro della Salute ( a proposito: che fine ha fatto il Ministero per la Salute nel nuovo Governo Berlusconi?) Livia Turco, che detta le nuove linee guida per l'applicazione della legge 40.

Il Decreto reintroduce la possibilità della diagnosi pre-impianto limitando il divieto alle sole selezioni di embrioni a fini eugenetici. Il tutto in recepimento di numerose sentenze dei tribunali amministrativi che nel tempo hanno sconfessato le coerenza della stessa Legge 40 varata dal Cavaliere.

Il commento del Ministro.
“Abbiamo recepito le indicazioni mirate ad ampliare la possibilità di ricorrere alla fecondazione assistita anche per quei soggetti positivi a virus di malattie sessualmente trasmissibili – ha spiegato il Ministro - per i quali è stato riconosciuto uno stato di infertilità di fatto e che da oggi potranno avere dei figli senza correre il rischio di infettare la partner e il nascituro stesso”.
In più “abbiamo dato – aggiunge il Ministro – una risposta a quanti, operatori e cittadini, richiedevano chiarezza sulla possibilità di effettuare diagnosi preimpianto, chiarendo che le linee guida, in quanto tali, non possono prevedere divieti che non siano già contemplati nella legge stessa.

Per questo, il nuovo testo delle linee guida non contempla più la limitazione alla sola diagnosi osservazionale, mantenendo comunque il divieto di qualsiasi diagnosi a fini eugenetici così come previsto dall’articolo 13 della legge 40. E ciò in coerenza con l’evoluzione dell’ordinamento, testimoniata da diversi pronunciamenti della magistratura, sia ordinaria che amministrativa, e in particolare quello del Tar del Lazio che ha annullato la parte delle precedenti linee guida in cui si limitano le indagini sullo stato di salute dell’embrione a quelle di tipo osservazionale”.

Infine conclude il Ministro “abbiamo altresì accolto le indicazioni a implementare il sostegno psicologico alle donne e alle coppie che accedono alle tecniche di procreazione assistita, in tutto il percorso assistenziale, prima, durante e dopo l’effettuazione delle tecniche o anche a seguito del loro fallimento”.

Ora la palla passa al nuovo governo.

Ancora su Verona

Stralcio dell'intervista al consigliere comunale di Verona Graziano Perini (PdCi) il cui figlio ha già subito 3 pestaggi ad opera di un gruppo di ragazzi considerati vicini ai movimenti dell’estrema destra veronese. [..]

Su quale identità concettuale e politica si crea questo legame fra neofascismo e Lega? Sulla discriminazione e sulla violazione dei diritti individuali delle persone, che trovano espressione in una politica razzista per quel che riguarda l’immigrazione e il riconoscimento delle diversità culturali e ideologiche. Questo è il tratto caratteristico dell’attuale amministrazione leghista di Tosi. Faccio due esempi concreti. Sono state approvate dal consiglio comunale due delibere xenofobe: una che discrimina gli immigrati dal punto di vista dell’opportunità di accedere alle case popolari e l’altra che lo fa sul piano dell’accesso agli asili nido. Per dare un’ idea di come si caratterizza questa attuale giunta si può avanzare un parallelismo. Mentre Gentilini rappresenta una Lega tradizionale che si rifà alla tradizione padana, Tosi ha di fatto raccordato la parte moderata della città, dall’Udc a Forza Italia, con l’insieme dell’estrema destra, da An a Fiamma Tricolore a Forza Nuova, fino ai naziskin. Il 15 dicembre Tosi ha partecipato alla manifestazione della Fiamma Tricolore insieme a tutti questi soggetti (erano presenti anche due degli aggressori di Nicola, ndr). E purtroppo è questo il modello politico con cui dovremmo fare i conti nei prossimi anni non solo a Verona, ma in tutto il Nord.

Che città è Verona? Perché ospita fenomeni di questo tipo, che in verità risultano molto diffusi anche nel resto del Paese? Verona ha una lunga storia fascista: qui è nata la Repubblica di Salò, la Rosa dei Venti e Ordine Nuovo. E’ dunque predisposta ad abbracciare tutte le forme di fascismo e di razzismo che possono anche arrivare a mettere in discussione l’assetto democratico. Per questo sostengo che da mesi a Verona esiste un’ emergenza democratica a cui tutte le forze politiche devono rispondere.

[..] (Micromega) qui l'intera intervista

Più anni ma non per tutti.

Negli ultimi venti anni l’aspettativa di vita è cresciuta decisamente. Un fatto assodato, ormai quasi un luogo comune. E proprio l’Italia risulta tra i paesi dell’Unione Europea quello dove gli over 65 hanno una aspettativa di vita in salute più lunga. Valori, oltretutto destinati a crescere nel tempo con le proiezioni comunitarie che stimano che nel 2050 ben 35 cittadini italiani su cento saranno anziani. Ma è così per tutti? Stando alle più recenti ricerche il discorso varrebbe solo per i più privilegiati, le persone di status socioeconomico e culturale medio-alto. Per gli altri l’aspettativa di vita sarebbe in calo. Negli Stati Uniti per esempio negli ultimi decenni tra il 1960 e il 2000 l’aspettativa di vita media è cresciuta di sette anni per gli uomini e di sei anni per le donne. Ma in parallelo esistono grosse disparità definite da provenienza etnica, reddito, provenienza, classe sociale, istruzione. In più esistono evidenze che disparità in merito a salute e mortalità stanno persino aumentando, sia in termini relativi sia assoluti. Uno studio pubblicato su Plos Medicine entra nel dettaglio, con risultati sorprendenti.

Le disuguaglianze incidono sulla salute

Sebbene il dato sull’aumentata aspettativa di vita sia ormai assodato, premettono i ricercatori, mancano, invece, informazioni sulla distribuzione delle eventuali disparità nelle diverse contee statunitensi. Per verificarlo i ricercatori hanno dato uno sguardo a singole contee, cioè le più piccole unità geografiche per le quali i dati sulla mortalità siano raccolti negli Stati Uniti. In questo modo è stato possibile mettere a confronto piccoli sottogruppi di persone che condividevano la stessa struttura amministrativa.
Le contee prese in esame sono state 3141 in un periodo compreso tra il 1961 e il 1999, l’ultimo anno per il quale fossero disponibili dati completi rilasciati dal National Center for Health Statistics. Ebbene, osservano gli autori, sebbene l’aspettativa di vita sia mediamente aumentata dal 1961, negli anni ’80 si è assistito a un progressivo declino per il 4% degli uomini e il 19% delle donne.

Un dato preoccupante, osserva il responsabile della ricerca, che il paese più sano del mondo e con la più alta spesa sanitaria, abbia zone in cui la salute va peggiorando. Le zone dove questo succede sono il Texas, il Sudest o quelle lungo le rive del Mississipi, mentre l’aspettativa di vita aumenta nel Nordest e lungo la costa Pacifica. I ricercatori hanno quindi messo a confronto le contee con la più bassa aspettativa di vita e quelle con la più alta. La disparità tra questi gruppi è salita a 11 anni per gli uomini nel 1999 dai 9 del 1983, e a 7,5 anni da 6,7 per le donne. Lo studio dimostra come dopo il 1983 l’aspettativa di vita sia cresciuta insieme alla ricchezza, ma anche l’etnia può essere un fattore.

Nel periodo compreso tra il 1963 e il 1981 nessuna contea ha avuto un significativo declino nell’aspettativa di vita e la riduzione delle malattie cardiovascolari ha portato a un complessivo aumento della durata della vita per entrambi i sessi. Il declino dell’aspettativa di vita in certe contee è avvenuto dopo il 1983. E non è un caso, osservano gli autori, che la mortalità cardiovascolare si sia assestata e che si sia verificato un aumento contemporaneo di malattie come il tumore al polmone e il diabete nelle donne, nonché dell’infezione da Hiv e della morte violenta tra gli uomini. E le cose commenta il responsabile della ricerca potrebbero essere peggiorate dopo il 1999 in particolare per le donne, visto il trend in corso per ipertensione e obesità.

Insomma chi sta peggio sta sempre peggio, chi sta meglio sta sempre meglio. E se è davvero così, qualcosa evidentemente non funziona.

www.dica33.it

Interlocutori



Non c’è più avversario. C’è solo un interlocutore con cui discutere. Per fare le cose che vuole lui.

Francesco (Pancho) Pardi

Bombardiamo Madrid

"Su nombre, en cambio, ha sido relacionado por la prensa italiana con la criminalidad organizada siciliana, ya que en los años ochenta fue socio de una compañía en la que también figuraban Nino Mandalà, jefe del clan mafioso de Villabate, y de Benny d'Agostino, empresario ligado al histórico dirigente de la Cosa Nostra, Michele Greco."

“Il suo nome (Schifani ndr) è stato associato dalla stampa italiana con la criminalità organizzata siciliana, dato che negli anni ottanta fu socio in una compagnia nella quale figuravano Nino Mandalà, boss del clan mafioso di Villabate, e Benny d’Agostino, imprenditore legato allo storico dirigente di Cosa Nostra, Michele Greco”.

(tratto da un articolo del giornale spagnolo - El Pais)

Parole Sante?

"L'aver permesso di ricorrere all'interruzione della gravidanza, non solo non ha risolto i problemi che affliggono molte donne e non pochi nuclei familiari, ma ha aperto un'ulteriore ferita nelle nostre società, già purtroppo gravate da profonde sofferenze"
(Benedetto XVI)
Il 60% di aborti in meno da quando è stata istituita la legge per lui sono poca cosa. Il fatto che prima della legge 194 si abortiva alla grande (clandestinamente) e che spesso oltre al feto moriva pure la madre neanche lo sfiora...

Famolo Strano

Con buona pace di Ratzinger, la natura va "contro-natura" (ovviamente la frase non ha senso, è solo un gioco di parole).

[..]

I RICERCATORI che hanno assistito all’insolita scena di sesso non credevano ai loro occhi, ma per fortuna avevano una videocamera e tutto è documentato. È la rivista scientifica Journal of Ethology a svelare che in Antartide alcuni ricercatori dell’Università sudafricana di Pretoria hanno osservato per 45 minuti i brutali tentativi di un giovane maschio di foca di accoppiarsi con un pinguino reale. Ora, è vero che sono numerose le specie animali che non disdegnano il “famolo strano” reso celebre dal film di Carlo Verdone, ma le perversioni, se tali possono chiamarsi, riguardano al massimo specie simili. Il caso osservato dai ricercatori sudafricani è invece il primo in assoluto, documentato, di tentato accoppiamento tra un mammifero e un uccello.

Gli studiosi erano su una spiaggia di Marion Island, un’isola vicino all’Antartide dove si trovano numerose colonie di foche e di pinguini reali, e stavano conducendo ricerche sui leoni marini. Quando hanno visto la foca avventarsi sul pinguino reale hanno pensato che lo volesse mangiare, ma lungi dall’afferrarlo con le fauci, l’animale di circa 100 chili di peso si è sdraiata sul pinguino (circa 15 chili di peso, non si sa se maschio o femmina) e ha cominciato a strusciarsi sul poveretto cercando di penetrarlo.

[…]

I Preliminari

di

Mi auguro che nessuno sia così ingenuo da non capire che tutto quello che sta accadendo dall’ospitata di Travaglio in poi - gli strilli del centrodestra, l’imbarazzo del Pd, le scuse di Fazio eccetera - non ha nulla a che vedere né con Travaglio né con Schifani, ma è solo il turno preliminare per la spartizione prossima ventura della Rai.

(Piovono Rane)

Contro Travaglio

Qui per par condicio, anche se non sono equidistante tra i due, propongo un ritratto di M. Travaglio scritto da uno dei suoi più acerrimi avversari. Filippo Facci è un pò invidioso eh. Però è bravo pure lui dai. di

Sul serio: che dobbiamo fare con Marco Travaglio? Perché vedete, quelle di Marco Travaglio non sono «opinione diverse»: sono piccole e grandi falsità mischiate a omissioni, ciò che nell’insieme forma una cosa che si chiama propaganda. Che sia per se stesso, o per i suoi amici, è propaganda. E che dovremmo fare? Si sbaglia in ogni caso. Se te ne occupi fai il suo gioco vanesio e legittimante, oltretutto perdi un sacco di tempo perché la quantità di cose appunto false e omissive da lui dette è talmente clamorosa da rischiar di consumare, solo per replicargli e smentire, tutto il tuo tempo e tutti i tuoi articoli. Se invece non te ne occupi, viceversa, c’è il rischio che il silenzio passi per assenso e dunque s'insinui come una droga che dia subito assuefazione, talchè lui, per farsi notare e fare sempre più il fenomeno, ogni volta alzi la dose delle cretinate che scrive e che ripete a pappagallo. Che fare, dunque?

Va considerato peraltro che l’ego pubblico del ragazzo è talmente devastante da farlo esser fuori casa sette giorni su sette: presentazioni di libri suoi, libri di altri, spettacoli teatrali, girotondi, kermesse satiriche, comizi di Grillo, convegni organizzati da circoli culturali o da banche, soprattutto talk-show illiberali sinchè non lo invitano, questo secondo uno schema nondimeno brutale: se l’invitano deve poter dire qualsiasi cosa di questo regime, sennò è la prova che il regime c’è; se non l’invitano, beh, vuol dire che il regime c’è definitivamente.

A proposito: Biagi è stato cacciato. Non è vero, è documentalmente provato che è falso, niente di serio prova il contrario: ma a lui e altri lo ripetono sperando che la cosa passi in cavalleria.

Propaganda? I signori conduttori, nel dubbio, lo invitano. Travaglio oltretutto alza gli ascolti perché attira sia i descolarizzati & frustrati che lo amano (target Di Pietro) sia quelli che lo detestano e allora lo guardano come si guarda, dicendo «che schifo », un gatto spiaccicato sull’autostrada. Nel frattempo il terzo gode: si chiami Santoro, Fazio o chi volete. Che ci vuole: è sufficiente dissociarsi con una formuletta. L’ha fatto l’altro giorno Fabio Fazio, tutto contento e finto preoccupato, anche un po' viscido, perché Travaglio è uno che fa comunque rumore e che fa parlare della tua trasmissione. Travaglio ha detto cose orrende del neo presidente del Senato, Renato Schifani, estraendo dal cappello alcune remote frequentazioni tra lui e altra gente che è stato indagata per mafia 18 anni dopo. Più in generale, a Travaglio non par vero di potersi auto-associare a giornalisti come Lirio Abbate (persona seria, minacciata dalla mafia, ma essenzialmente cronista come Travaglio non è mai veramente stato) o come Roberto Saviano, l’autore di Gomorra che ad Annozero, qualche settimana fa, in confronto, ha fatto sembrare Travaglio come un figurino patetico e impiccato ai suoi verbalini. Minacce mafiose: conoscendolo, è la medaglia cui Travaglio ambirebbe maggiormente. E una bella scorta, magari. Perché lui è libero e il regime vuole ucciderlo, mentre non siamo prigionieri e non ci fila nessuno: lo schema, involuto, è questo.

Da capo: che fare, dunque? Non se ne uscirà, di questo passo. La logica degli ascolti e la vanità di questo addetto stampa della Magistratura italiana presto ce lo mostrerà anche alla ‘Prova del cuoco’ ad accusare Giuliano Ferrara di essere grasso (la sfottò per difetti fisici è una sua ossessione, da fascistello che è) o a spiegare che la lobby dei tacchini natalizi era chiaramente citata nel Piano di Rinascita nazionale caro a Licio Gelli. Perché un altro punto, e ve lo dice uno che i verbali giudiziari li ha letti e masticati peer vent’anni, è che Travaglio non è uno appunto che ha «opinioni diverse», Travaglio è un cialtrone. Marco Travaglio è un grandissimo cialtrone inviso a qualsiasi persona intellettualmente onesta e minimamente informata. E’ la faziosità pura, la riproposizione dei passaggi di alcune sentenze al posto di altri, di certi verbali al posto di altri, di certi avversari al posto di altri. E’ l’enfasi delle sentenze di condanna e in caso di assoluzione è la sottolineatura dellel parti che la condanna auspicavano. E’ l’invenzione di status giuridici inesistenti (prescritto al posto di non colpevole, soprattutto) o è la citazione dell’articolo articolo 530 come «insufficienza di prove» anziché «assoluzione perchè il fatto non sussiste». E’ dire «in nessun paese del mondo avviene che» anche se non è vero, sapendo che nessuno o quasi andrà a controllare: vedasi il caso delle intercettazioni telefoniche, o del celebre conflitto di interessi, che negli Usa sarebbe tranquillamente tollerato come ha ripetuto Al Gore di recente.

Più in generale, Marco Travaglio è un fracco di balle di cui nessuno si accorge perché lui è così «documentato» che nessuno si prende la briga di controllare, tantomeno conduttori e direttori e caporedattori. Per anni Travaglio ha attribuito a Paolo Borsellino la citazione di una telefonata tra Mangano e Dell’Utri dove si parlava di droga: appreso che questa telefonata non è mai esistita, lui ha continuato a citarla. Travaglio ha scritto balle contro Mediaset e Fdeele Confalonieri: condannato, ma non lo sa nessuno. Ha scritto balle contro Cesare Previti: condannato, ma non lo sa nessuno. E pochi sanno degli errori materiali (chiedete a Giuseppe Ayala) e pochi sanno dei casi di omonimia di cui ha dovuto scusarsi (chiedete a Pierferdinando Casini, Giuseppe Fallica e Antonio Socci) e pochi sanno soprattutto delle tantissime sciocchezze e omissioni che nessuno sta neppure a smentire. All’ultimo Annozero Travaglio ha detto che Grillo non può essersi arricchito con l’antipolitica perché i 4 milioni di euro da lui dichiarati, in realtà, sono del 2005, e cioè di quanto i vaffanculo day neppure li faceva. Non è vero, sono i redditi denunciati l’anno scorso: ma a lui basta dirlo. Al V-day di qualche settimana fa Travaglio ha tuonato contro i finanziamenti pubblici all’editoria e ha detto che anche l’Unità percepisce contributi «come tutti i giornali italiani»: e non è vero, perché la sua l’Unità percepisce più contributi di tutti in quanto stampa politica come tantissimi altri giornali non sono. Se vai suo internet e cerchi l’ultimo articolo di Travaglio contro Gianni Alemanno, nei sindaco di Roma, trovi le accuse più incredibili contro di lui ma neppure la citazione del dettaglio che è stato assolto. Sempre assolto. Il fatto è che il nostro precisino sa essere tremendamente impreciso: ogni volta alza la posta dell’invettiva, abbassa l’asticella del target e tutto il resto è regime: magari citando e ricitando Montanelli. Quando un Montanelli redivivo, oggi, a uno come Travaglio, gli rilascerebbe sul sedere un bel verbale a forma di tacco.

Travaglio risponde


Si aspettava le dure reazioni del mondo politico contro il suo intervento sul presidente del Senato, durante il programma televisivo "Che tempo che fa"? "Mi limito a notare una cosa: nessuno dice che quanto ho affermato sia falso. Non soltanto è vero, ma è notorio che il presidente Schifani abbia intrattenuto fino agli anni Novanta dei rapporti con Nino Mandalà, il futuro boss di Villabate - comune sciolto due volte per collusioni mafiose - poi condannato in primo grado a otto anni per mafia. Negli Anni Ottanta Schifani, insieme a Enrico La Loggia, altro esponente forzista, era socio di Mandalà nella società di brokeraggio assicurativo Siculabrokers. Sono vicende che molti politici siciliani conoscono bene". Si sostiene che lei abbia lanciato le sue accuse senza che Schifani fosse presente per replicare. Mancava il contraddittorio, insomma. Che cosa risponde? "Ho risposto a una domanda di Fabio Fazio su chi stabilisce la gerarchia delle notizie nei giornali. Ho risposto: i politici. In ogni caso ciò che ho detto su Schifani è stato scritto sia da me sia da Peter Gomez nel libro Se li conosci li eviti e, soprattutto, circa un anno fa, in maniera più particolareggiata, lo ha scritto Lirio Abbate, il cronista dell'Ansa celebrato per il suo coraggio e per il suo impegno antimafia dal capo dello Stato Giorgio Napolitano, e che ora vive sotto scorta. Non risulta, però, che qualcuno lo abbia querelato. Quindi delle due l'una: o Abbate è un bugiardo, e perciò si abbia il coraggio di dirlo, oppure ha ragione. Insomma, ci sono dei fatti che si possono citare nei libri ma non in televisione. Allora dico che in tv non si può dire la verità. La televisione è in mano ai politici, alla casta".

Salvo poche eccezioni, a cominciare da Antonio Di Pietro, dall'opposizione di centrosinistra non sono arrivati attestati di solidarietà nei suoi confronti? Come lo spiega? "Non mi meraviglia. Mi sarei preoccupato del contrario, dato che oggi l'opposizione in Italia non si oppone. Se esistesse l'opposizione, mi avrebbe dato solidarietà".

domenica 11 maggio 2008

Schifani Renato Giuseppe

dal sito di Antonio di Pietro:

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Riporto la "carta d'identità" tratta da "Se li conosci li eviti", libro pubblicato da Chiarelettere e scritto da Peter Gomez e Marco Travaglio, dell'attuale Presidente del Senato.

Schifani Renato Giuseppe (FI)
Anagrafe: Nato a Palermo l'11 maggio 1950.
Curriculum: Laurea in Giurisprudenza; avvocato; dal 2001 capogruppo di FI al senato; 3 legislature (1996, 2001, 2006).
Segni particolari: Porta il suo nome, e quello del senatore dell'Ulivo Antonio Maccanico, la legge approvata nel giugno del 2003 per bloccare i processi in corso contro Silvio Berlusconi: il lodo Maccanico-Schifani con la scusa di rendere immuni le "cinque alte cariche dello Stato" (anche se le altre quattro non avevano processi in corso). La norma è stata però dichiarata incostituzionale dalla consulta il 13 gennaio 2004. L'ex ministro della Giustizia, il palermitano Filippo Mancuso, ha definito Schifani "il principe del Foro del recupero crediti", anche se Schifani risulta più che altro essere stato in passato un avvocato esperto di questioni urbanistiche. Negli anni Ottanta è stato socio con Enrico La Loggia della società di Villabate, Nino Mandalà, poi condannato in primo grado a 8 anni per mafia e 4 per intestazione fittizia di beni, e dell'imprenditore Benny D'Agostino, poi condannato per concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo il pentito Francesco Campanella, negli anni Novanta:

il piano regolatore di Villabate, strumento di programmazione fondamentale in funzione del centro commerciale che si voleva realizzare e attorno al quale ruotavano gli interessi di mafiosi e politici, sarebbe stato concordato da Antonio Mandalà con La Loggia. L'operazione avrebbe previsto l'assegnazione dell'incarico ad un loro progettista di fiducia, l'ingegner Guzzardo, e l'incarico di esperto del sindaco in materia urbanistica. In cambio, La Loggia, Schifani e Guzzardo avrebbero diviso gli importi relativi alle parcelle di progettazione Prg e consulenza. Il piano regolatore di Villabate si formò sulle indicazioni che vennero costruite dagli stessi Antonino e Nicola Mandalà [il figlio di Antonino che per un paio d'anni ha curato gli spostamenti e la latitanza di Bernardo Provenzano, nda], in funzione alle indicazioni dei componenti della famiglia mafiosa e alle tangenti concordate.

Schifani, che effettivamente è stato consulente urbanistico del comune di Villabate, e La Loggia hanno annunciato una querela contro Campanella.

Dopo Schifani, la muffa

PRIMA PARTE


SECONDA PARTE


TERZA PARTE


qui le reazioni politiche unanimi e di condanna al giustizialismo di Travaglio. Nessuno, però, che obietti alle sue affermazioni, spiegando dove e perchè Travaglio sbaglia.

Terzo mondo Italia

Prime reazioni della Romania e della Ue alle nuove brillanti idee dell'Italia in materia di flussi migratori.