sabato 20 giugno 2009

Tg1 e Tg2

Oggi a pranzo niente politica. Abolita.

l Tg2 delle 13 e il Tg1 delle 13.30 non hanno dedicato neanche un secondo alle nuove rivelazioni bomba dell'inchiesta barese sul Cime di Rapa Gate. Non soltanto le indiscrezioni sui video di Patrizia in camera da letto con Papi-Silvio, ma neanche le affermazioni messe a verbale dalla nuova testimone Barbara sia in Procura che in un'intervista a Repubblica destano l'interesse dei due tg.

Il fatto che la ragazza abbia confermato sia la storia di soldi sia il sesso tra Papi e Patty non è stato giudicato meritevole di menzione. Se fino a ieri il tentativo era quello di lasciare la vicenda fuori dai titoli (con Dipollina che ha ribattezzato Minzolini "Zero Tituli"), oggi addirittura il caso rimane fuori dai tg. La vicenda, che apre le prime pagine di tutti i giornali con le nuove notizie arrivate da Bari, è passata completamente sotto silenzio. E pensare che il Tg3 ci ha aperto l'edizione delle 14.25...

(Dagospia)

Perfino il Foglio critica Minzolini:

“Con garbo, pian pianino, una parola è poca e due sono troppe - ma se qualcosa si deve dire, che non sia proprio un elaborato da Settimana Enigmistica dove evaporano le signorine e si materializzano i giudici comunisti: a volerci capire qualcosa, erano più facili i misteri nordcoreani.

Così che persino quei malpensanti dell'opposizione (la scossa? Frequentano magistrati? Elettricisti?), hanno finito col compiere il passo inconcepibile: lodare il Tg5 di Mimun, che spigliatamente un giorno ha prodotto un ineccepibile servizio sul fatto se sia meglio il gelato in coppetta o quello sul cono. Ma almeno un'ombra di Patrizia, temerariamente, lì si è intravista.”

(via Dago)

Gulp!

Finita la cena, cosa accadde?
"L'accordo era che io, Gianpaolo e l'altra ragazza lasciassimo sola Patrizia con il Presidente e così facemmo".

Perché Patrizia rimase?
"Per lavorare".

Lei è mai stata invitata a presentarsi alle elezioni con il centro-destra?
"Sì, alle ultime elezioni ero candidata alle comunali nella circoscrizione Madonnella a Bari con la lista "La Puglia prima di tutto". Ho preso 91 voti".

Lavorare?
"Sapevano tutti a quella cena che lei era una escort".

Anche il Presidente?
"Presumo proprio di si".

Le disse qualcosa [dopo]?
"Mi raccontò di aver avuto un rapporto sessuale con il Presidente. E aggiunse di non essere stata pagata. Aggiunse anche però che non le interessavano tanto i soldi quanto che lui le desse una mano con una questione che riguardava la costruzione di un residence".

(Intervista alla ragazza-immagine Barbara Montereale – Repubblica via Dagospia)

Ovviamente PRIMA che entri in vigore il decreto contro le intercettazioni viene fuori il contenuto delle registrazioni della D’Addario.

venerdì 19 giugno 2009

Mastercard

"Pensare che Berlusconi abbia biso­gno di pagare 2.000 euro una ragaz­za, perché vada con lui, mi sembra un po’ troppo. Penso che potrebbe averne grandi quantitativi, gratis."
(Nicolò Ghedini)

Io non ho le fortune di Berlusconi però ho appena fatto un ordine su Internet. Tra una settimana mi scaricano sotto casa mezza tonnellata di donne fresche. Che comodità le nuove tecnologie.

Sanitari guardoni

Un giorno, ricorda Chirac, il presidente del Consiglio italiano lo invitò come capo di Stato francese (ma senza la moglie, Bernadette) in una delle sue ville. Quando gli mostrò il bagno commentò così indicando il bidet: «Non puoi immaginare quante ne ha viste».
In un'altra occasione, Jacques Chirac fece notare la presenza di numerose riviste con le foto di nudo femminile. E domandò a Berlusconi perché c'erano tutte quelle riviste. La risposta di Berlusconi, sempre secondo il racconto di Chirac, fu eloquente e fu accompagnata da gesti: «Questa qui l'ho avuto avuta, quella lì pure ...».
(il Messaggero)

A onor del vero non è mai corso buon sangue tra i due(?) statisti.

giovedì 18 giugno 2009

Tg1

Per i titoli di testa di oggi, Bari non è mai esistita.

Bravo Minzolini. Emilio Fede è ormai superfluo.

LOL


E se lo dice lui...

"Quando l'avvocato Ghedini, deputato, ammette anche solo per assurdo che possa essere vero il racconto di Patrizia D'Addario, la ragazza che si è non troppo metaforicamente autodenunciata come putain de la République et du premier ministre, e aggiunge che il suo cliente e leader non potrebbe comunque essere perseguito penalmente perché "utilizzatore finale" del corpo della ragazza, non soltanto dice una bestialità culturale e civile, ma riduce anche la storia in cui si cerca di invischiare il suo cliente, il che è veramente grave, a qualcosa di simile a quello che capitò all'onorevole Cosimo Mele."
(Giuliano Ferrara su Dagospia)


Orrore e raccapriccio

“ancorché fossero vere le indicazioni di questa ragazza, che vere non sono, il premier sarebbe l’utilizzatore finale e quindi mai penalmente perseguibile”
(Nicolò Ghedini che non riesce risparmiarci il lessico giuridico)

Sullo stesso tema D'Avanzo randella su Repubblica:


"Da sette settimane (e a tre dal G8) non accade altro che un lento e progressivo disvelamento della vita disordinata del premier e della sua fragilità privata che si fa debolezza e indegnità della sfera pubblica."

mercoledì 17 giugno 2009

A Massimo D'Alema

Ma se stai progettando un complotto, perché lo devi annunciare urbi et orbi tre giorni prima dalla Annunziata?

"L’opposizione sia pronta in caso di scosse"
"Nella vicenda italiana potranno avvenire delle scosse anche perché Berlusconi non è uomo che accetti il declino politico e umano, animato com’è da un mito dell’eterna giovinezza, miti sempre pericolosi"
"Ciò richiede che l’opposizione sia in grado di assumersi le proprie responsabilità e anche che sia nella pienezza delle sue funzioni".
(Massimo D'Alema)

Cose romane

Succede che Don Ruggero fa campagna elettorale per Alemanno a Roma.
Succede che Don Ruggero viene accusato di aver compiuto sette abusi sessuali nei confronti di minori.
Poi capita che il comune di Roma non si dichiari parte civile al processo (chissà come mai!). Però, siccome come dice l'articolo 9 dello statuto capitolino «ciascun elettore può far valere in giudizio le azioni e i ricorsi che spettano al Comune», un "rompiballe" del Partito Radicale (Mario Staderini) si costituisce parte civile al posto del Comune. E si finisce che per evitare la brutta figura il sindaco ci ripensa e incolpa dell'accaduto il diretto­re del XVII dipartimento.

Compagno Ahmadinejad

Su consiglio di Dagospia:

"Peccato, perché è un segreto di Pulcinella e allora oggi vogliamo essere costruttivi e venire incontro alle oggettive difficoltà dei desk centrali dei nostri grandi giornali d'informazione. Prendete il mouse, aprite i preferiti, cliccate sul motore di ricerca, inserite "camera di commercio italo iraniana", cliccate su "ccii.it", aprite "scheda paese", andate alla tabella "Interscambio Ue-Iran" e..."


Scopro che in Europa noi italiani siamo i migliori partner commerciali della Repubblica Islamica dell'Iran. Importiamo dall'Iran quasi esclusivamente petrolio e gas.
Certo che abbiamo un debole per i regimi autoritari. Libia, Russia, Iran...





Trinacria perduta

"Ulisse" è la rivista di bordo della resuscitata Alitalia.Ecco la cartina d'Italia che offre ai suoi passeggeri.



Se pensate che sia solo un errore di stampa vi sbagliate. E' stata presentata una interrogazione parlamentare.

Scosse

"Ancora una volta si riempiono i giornali di spazzatura e di falsità. Io non mi farò certo condizionare da queste aggressioni e continuerò a lavorare, come sempre, per il bene del Paese"
(Silvio Berlusconi)

Stavolta i comunisti sono annidati in via Solferino.

Feste a palazzo

A Bari, gatta ci cova. Stavolta sul Corriere.

Buone notizie

Maurizio Belpietro (direttore di Panorama), Stefano Lorenzetto (Il Giornale), Militia Christi (con un nome così...), sono stati condannati per diffamazione nei confronti del dott. Mario Riccio, dell'associazione Luca Coscioni, e dell'associazione Rosa nel Pugno. Dovranno mettere mano al portafoglio.
La Binetti e Luca Volontè si trincerano dietro l'immunità parlamentare.

Rigurgiti

 

 

A vedere solo la foto, in effetti, anche io ho pensato che quelli di Repubblica avessero esagerato:
"Fa ridere soffermarsi sull'angolazione del mio braccio" aveva detto la Brambilla.
Ora però c'è il video: eloquentissimo. Notare a sinistra il gesto coordinato del papà. I sani valori, quelli sbagliati, di una volta.

martedì 16 giugno 2009

Golpismo atecnico

"Credo che il presidente del Consiglio abbia individuato in uno schema giornalistico-mediatico quantomeno la fase terminale di questa vicenda, ovvero ritiene che l'amplificazione di eventi, che di per sé sarebbero neutri, facendoli diventare oggetto di campagna politica sia qualcosa che vada al di fuori della normalità. Ed è per questo che parla in maniera atecnica di eversione".
(Nicolò Mavalà Ghedini)

Astenuto, Astenuto, SI

Il Bignami dei tre referendum scritto in modo che anche i leghisti lo capiscano.
Condivido tutto parola per parola. Soprattutto il SI al terzo.
Nonostante il titolo del post sono ancora indeciso se astenermi o votare NO ai primi due: solo l'idea che qualcuno possa dirmi "hai fatto come Ruini con i referendum sulla legge 40" mi terrorizza.


lunedì 15 giugno 2009

Oh no, Silvio!

bbc

“Riuscirà il primo ministro italiano a non offendere nessuno in America?”

Italia stracciona

di Massimo Giannini
D'accordo, gli affari sono affari. Le leggi del profitto non sempre coincidono con i principi morali. E il business, come diceva quel tale, a volte "è un lavoro sporco, ma qualcuno deve pur farlo". E' tutto vero. Ma c'è qualcosa di umiliante nel modo in cui l'establishment economico (non solo quello politico) si è prostrato per baciare l'anello di Sua Altezza Muhammar Gheddafi.
Prima l'incontro pubblico con il gotha di Confindustria, che il Colonnello ha blandito con una garanzia ("la Libia non venderà mai risorse energetiche a scapito dell'Italia") e rassicurato con una bugia ("finché c'è Berlusconi al governo siete fortunati"). Poi il vertice riservato con l'amministratore delegato dell'Eni Paolo Scaroni, ricevuto lontano da telecamere accese e da orecchie indiscrete sotto l'ormai mitica tenda beduina di Villa Pamphili.
E' la famosa "geopolitica del gas e del petrolio", che ancora una volta rende questo Paese tragicamente dipendente da qualunque fornitore, che si tratti della democratica Norvegia o della dispotica Russia. E' la promessa di far costruire alle aziende italiane opere infrastrutturali nel territorio libico per oltre 5 miliardi di dollari in 20 anni.
Insomma, c'è poco da scandalizzarsi: it's the economy, stupid. Ma c'è modo e modo di accaparrarsi commesse e contratti. Non ci si può presentare col cappelluccio in mano, neanche fossimo l'Italietta prostrata del dopoguerra che il povero De Gasperi andò a raccomandare all'America, ottenendo un primo assegno da 50 milioni di dollari dal segretario di Stato Byrnes.
Era il gennaio del '47, e nella delegazione italiana gente del calibro di Guido Carli non poté partecipare al ricevimento alla Casa Bianca: non aveva neanche i pochi soldi necessari per affittare il frac imposto dal cerimoniale. L'Italia di oggi non naviga nell'oro. Ma, nonostante il Cavaliere, non è ridotta come quella di allora. Via, signori imprenditori, un po' di dignità.
(La Repubblica - via Dagospia)

Adempimenti

Ho pagato l'Ici, da buon laico.
(Malvino)

Per fortuna non c'era nessuno

L'ADNKronos ha dei seri problemi con la scienza. Si parla della sonda Kaguya inviata sulla Luna:

"La sonda Kaguya è stata fatta precipitare mercoledì scorso vicino al polo sud. Si è visto soltanto un bagliore e il veicolo da tre tonnellate si è schiantato in un'area disabitata."(*)

Disabitata...
Ma l'articolo è zeppo di castronerie.

Come fosse antani

La definizione di democrazia di un dittatore al potere da 40 anni:

«Se noi ci troviamo in questa sala siamo il popolo, seduti su delle sedie, questa andrebbe chiamata democrazia, cioè il popolo si siede su delle sedie. Invece se noi prendessimo questo popolo e lo facessimo uscire fuori, se avessimo invece preso dieci persone e le avessimo fatte sedere qua, scelte dalla gente che stava fuori, e loro invece sono seduti qua, quei dieci, questa non sarebbe da chiamarsi democrazia. Questa si chiamerebbe diecicrazia. Cioè dieci su delle sedie. Non è il popolo a sedersi sulle sedie, questa è la democrazia. Finché tutto il popolo non avrà la possibilità di sedersi tutto quanto sulle sedie, non ci sarà ancora democrazia».
(dalla "lectio magistralis" alla Sapienza di Muammar Gheddafi)


Però Tognazzi la spiegava meglio:
"No, mi permetta. No, io, scusi noi siamo in quattro. Come se fosse antani anche per lei soltanto in due, oppure in quattro anche scribai con cofandina; come antifurto, per esempio"
(Ugo Tognazzi in Amici Miei)