martedì 31 luglio 2007

Chiamate un'ambulanza!

Ferrara è impazzito.
Un articolo anonimo e quindi di G.Ferrara sul Foglio. Da leggere con stupore e sbigottimento insieme.

Da “Il Foglio”


E ditelo: di rancore trattasi. Tutto odio verso la fi-ca. Un pregiudizio dettato dalla tirannia del frocismo obbligatorio che brucia addosso alla notte brava di via Veneto. Se invece che con due sventole, Cosimo Mele – 50 anni, una moglie, tre figli, deputato neodemocristiano dell’Udc – se invece che con due escort o donnine allegre che dir si voglia, all’Hotel Flora della già Dolce Vita avesse fatto il botto con due marchettari, si sarebbe dimesso dal partito come ha dovuto fare ieri, ma sarebbe stato acclamato eroe dai giornali del potentato finanziario, dagli intellettuali riflessivi, dai Cecchi Paoni e dagli sbaciucchiatori di via dell’Impero: tutti quegli invertiti che, invece di cercare farfalle sotto l’Arco di Tito, vanno a procurarsi sodomie e bislunghi pasti appetitosi per poi starnazzare davanti ai Carabinieri.

(Cosimo Mele)

Nel frattempo che i radical chic andavano in via Veneto, Mele invece c’è rimasto. E ditelo, allora: avete massacrato Salvatore Sottile, il portavoce di Gianfranco Fini, solo perché s’intratteneva in goduriosa conversazione con Elisabetta Gregoraci. Fosse stata lei un tronista invece che la gran bella figliola che è, avrebbe avuto il suo bel salto sociale il Sottile, la sua presentabilità e magari starebbe oggi nel pieno del dibattito sui diritti delle minoranze.
(Salvo Sottile - Foto U.Pizzi)

Minoranze un par di strùmmoli, giusto per parlar toscano, se non è poi vero che a dettar legge oggi sono gli odiatori della femmina femminosa, gli estetisti dello spirito del tempo che sono nemici dei praticanti della via regolare, quelli che giustamente – anche da custodi della famiglia – una batteria con due femmine a letto se la farebbero più che volentieri (ad averci la forza, la fortuna e la pazienza). Prova ne sia che Silvio Sircana, il portavoce di Romano Prodi, fotografato in atto di muta osservazione con femmina di genere transessuale ha avuto tutta la comprensione necessaria. E prova ne sia la vicenda di Lapo Elkann. Trans e cocaina. Tutto perdonato (e da cosa avrebbe dovuto dimettersi, povero ragazzo: dalla 500?). Avessero avuto a che fare con la fi-ca, invece che con l’altra cosa, sarebbero stati macinati via.
(Il portavoce prodiano silvio Sircana mentre chiede ''indicazioni'' ad un trans - Foto da La Stampa)

E ditelo: dov’è il reato di questo pover’uomo, il Mele appunto? La cocaina? Potrebbe non averla presa e c’è da crederci. Di fronte al bendiddio di un due più uno descritto dalle cronache, che se ne deve fare dell’alcaloide? E ditelo: non avete forse fatto solo rallegramenti quando Emilio Colombo venne scoperto a trafficar di polvere? “Ma che eleganza e che stile”, si disse. Ditelo: tutto in gloria, certo, ma tutto perché consumato in assenza di femmina, ci fosse stata quella fisima lì – la fi-ca – quella musica indescrivibile, quella poesia, quell’endecasillabo infinito fatto di buio, profumo e umidità, perfino il senatore Colombo, meritatamente padre della Patria in quota Ulivo, sarebbe stato gettato nella pattumiera degli abissi vongoloidi degli italiani.
(Il senatore Emilio Colombo - Foto U.Pizzi)

Ma ora parliamo noi. Siete andati al Colosseo per il Bacio-Gay di solidarietà coi i due fidanzatini? Venite davanti all’Hotel Flora per il Mele-Day, fatela fino in fondo la strada libertaria, sottoscrivete la solidarietà a Cosimo, eroe di paese, combattente di quell’idea smarrita nel frattempo che siete andati a cercare i diritti, i pacs, i dico e i non dico della modernità laica. Laida altro che laica la vostra modernità, nemica della femmina portatrice di piacere. E rimpiangete il bel tempo cattolico: quando mai i credenti nella Resurrezione hanno negato la crapula del corpo? Dove ci sono campane, ci sono buttane.
Portate campane all’Hotel Flora.


Fonte Dagospia

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