Ogni tanto qui tocca fare servizio pubblico e smentire qualche bufala che circola vertiginosamente in Rete.
Quella di oggi è da far tremare le vene dei polsi, visto che è stata ospitata da Repubblica, il Sole24Ore e il Giornale e rilanciata con entusiasmo per ogni dove. Eccola:
Ma il vistoso scollamento tra le Borse e il mercato fisico – in un giorno al Nymex viene scambiato in media un miliardo di barili contro una produzione mondiale di 85 milioni - testimonia che l'attuale modello di contrattazioni è da cambiare.
Gli articolisti ed i loro emuli concludono immancabilmente che ciò dimostra come il mercato sia gonfiato e il prezzo del petrolio sia frutto di mera speculazione.
Ahinoi, è imbarazzante ma hanno sbagliato i conti. Il miliardo di barili (meno di due settimane di consumi mondiali, comunque) è relativo a tutti i contratti con scadenza da qui al 2016, mentre i contratti a scadenza luglio 2008 movimentano poco più di 100 milioni di barili. Altro che ondata speculativa!
Lo svelatore della bufala è un economista intervenuto a Radio24. Ma quello che stupisce è la velocità con cui tale toppa sia stata propagata, rilanciata, presa a modello a destra e a manca. C'è un'affannosa corsa a dimostrare che il prezzo del petrolio è mero frutto di speculazioni, forse per tranquillizzare e tranquillizzarci: passata la tempesta, tutto tornerà come prima.
(Petrolio)
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