lunedì 9 giugno 2008

Radicali (non) Nucleari

In una fase dove sostanzialmente tutti i paesi occidentali investono moltissimo sulla ricerca in campo energetico (e anche in ricerca sul nucleare di quarta generazione) e sono sporadici gli esempi di nuova progettazione di centrali nucleari di seconda o terza generazione, il nostro Ministro Scajola lancia la grande novità italiana: investimenti stratosferici per realizzare da qui a 10 anni un programma nucleare con le vecchie tecnologie. Che cos’è tutto questo se non una cortina fumogena per far credere ai cittadini italiani che la situazione è sotto controllo e che si sta facendo qualcosa? Lo ribadiamo con la forza di chi crede che i grandi problemi non si risolvono con la bacchetta magica ma, senza tabù, occorrono politiche che comprendano molti aspetti; alcuni dei quali sono giustamente stati rilevati nelle dichiarazioni conclusive del G8 giapponese. Risparmio ed efficienza innanzitutto; ricerca a tutto campo; utilizzo delle nuove tecnologie (e ve ne sono in molti campi già disponibili: dall’eolico al solare); differenziazione degli approvvigionamenti di idrocarburi fossili (costruzione di rigassificatori per affrancarsi almeno in parte dal ricatto energetico russo; realizzazione di centrali a carbone). In questo contesto le proposte del Governo italiano sono solo tanto fumo e niente arrosto. Se davvero tutto questo avesse inizio, si configurerebbe come una follia dal punto di vista finanziario e produrrebbe un danno economico al Paese di proporzioni enormi, con il risultato che magari proprio sul nucleare altri inizieranno a costruire con nuove tecnologie mentre noi saremo nuovamente a rincorrere.Invece di spot, sarebbe opportuno scrivere nero su bianco un piano energetico nazionale che indichi la strada per i prossimi 20-30 anni. Se la ricetta è semplicemente quella di Scajola, c’è puzza di bruciato!
(comunicato Radicale)

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