mercoledì 4 giugno 2008

Tanto tuonò che piovve

Le spiegazioni del governo italiano non bastano a spazzare i dubbi dell'Unione europea sulla legalità del prestito ponte da 300 milioni di euro concesso ad Alitalia. E così mercoledì 11 giugno la Commissione Ue, su proposta del suo vicepresidente e responsabile per i Trasporti, Antonio Tajani, aprirà una procedura per aiuti di Stato a carico dell'Italia e chiederà formalmente di sospendere il prestito. Un'interpretazione scrupolosa delle regole Ue che, comunque, lascerà al governo circa quattro mesi per trovare la famosa cordata in grado di rilevare la compagnia di bandiera, unico modo per evitare una condanna Ue e il suo tracollo finanziario.
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Procedura condita dall'obbligo di sospendere il prestito, visto che sbloccandolo prima dell'autorizzazione comunitaria "l'Italia ha agito in modo illegale". Ed entro 15 giorni Roma dovrà indicare a Bruxelles le misure prese per adempiere a questa richiesta, mentre entro un mese dovrà recapitare le sue osservazioni generali sul dossier. Il tutto tenendo presente che in caso di condanna "gli aiuti illegali potrebbero essere recuperati". In parole povere, i 300 milioni dovrebbero essere restituiti. Proprio ieri sia British Airways che Ryanair avevano protestato duramente contro il prestito.
(La Repubblica )

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