mercoledì 4 giugno 2008

Clandestini e criminali

"Non vado allo scontro con il Vaticano, il mondo cattolico e anche con il Partito Democratico rischiando di ritrovarmi un'emergenza con le carceri strapiene"
(Silvio Berlusconi )

Sarebbe curioso che in una notte la colf di mia nonna si trasformi magicamente in un criminale da sbattere in galera. Ma al governo c'è Calderoli... tutto è possibile.
La Lega ora strepita, ma è solo per non perdere la faccia con i suoi elettori. Il reato di clandestinità è una follia che nemmeno Berlusconi farà (spero).

A proposito poi dell'aggravante (non del reato) di clandestinità ecco cosa scrive D'avanzo su Repubblica:

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Il provvedimento, infatti, introduce nel Codice penale "un'aggravante comune" se chi commette il delitto "si trova illegalmente sul territorio nazionale".

Lo stesso reato, osservano alcuni costituzionalisti (come ad esempio Valerio Onida), sarebbe punito in modo diverso se a commetterlo è un cittadino italiano o uno straniero. L'aggravamento della pena deriverebbe, quindi, solo dalla condizione soggettiva del reo, straniero irregolare, anche se non c'è alcun nesso tra questa condizione e il reato commesso: "Una vera e propria discriminazione tra persone in ragione dell'origine nazionale e di condizioni personali"

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qui l'articolo intero.

E qui un'altra dimostrazione di quanto l'idiozia dei padri,sicuramente leghisti, ricada sui figli.

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