di Andrea Marcenaro
E’ un incubo, è dovunque, Tg1, Tg2, Tg3, giornali, giornali radio, con Alemanno, senza Alemanno, da Vespa, sui rotocalchi. Dovunque, io almeno lo vedo dovunque. L’idea di vedere dovunque il portavoce di Alleanza nazionale, e sapere che sarà così per i prossimi cinque anni, come dire per sempre, è un’idea che può ucciderti.
Personalmente, mi sta uccidendo. Avete presente l’onorevole Ronchi? Andrea Ronchi? Ma certo che l’avete presente, quello che sta sempre di fianco a Gianfranco Fini, qualche volta dietro, comunque inquadrato dalle telecamere, e che finge di riflettere, fa di sì con la testa, quello col riporto vaporizzato, il gemello al polsino, il trench color panna, che sembra il succedaneo di Luca Cordero di Montezemolo e non dice mai niente di consistente, salvo che bisogna espellere, accartocciare, triturare e ficcare un palo nel sedere ad alcuni miliardi di clandestini. Lui, sì, Ronchi, l’ordinatino, il portavoce, l’ubiquo. Per cinque anni. Mio Dio, cos’abbiamo fatto!
(Il Foglio)
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