sabato 26 aprile 2008

Casotti chiusi

Aldo Busi viene tirato in ballo (per perifrasi) in un articolo de La Stampa su una vicenda di cronaca torinese (vedi qui). Questa la sua versione della vicenda pubblicata da Dagospia.



Aldo Busi
Bisogna rifare la Liberazione. Della chiusura della sauna Antares di Torino non c’ho capito niente, anche perché non riesco a mettere insieme sessualità e prostituzione nelle saune gay e no quale motivo per chiuderle, perché allora dovrebbero chiuderle tutte.

Il proprietario in un’intervista alla Stampa (che ripristina il paleotermine “vizietto” e che pertanto si eviterà di comprare per almeno un anno) elenca per perifrasi i clienti vip, c’è anche “lo scrittore gay, super noto, molto provocatore”, quindi non posso essere io, visto che io sono scrittore e basta, che ci sia stato o no sono affari miei (escludendo che io possa mai dare soldi in cambio di sesso, giuro che nemmeno ne prendo).

Segnale inquietante, è cominciata la caccia: cominciano dagli streghi, finiscono con le streghe. Episodio infelice che getta disonore sulla polizia locale e sull’intera città di Torino, che patisce ben altre priorità criminali rispetto a una sparuta confraternita di vecchi col portafoglio in mano e giovani dalle mani bucate, però, come si suol dire, saranno pure culi e cazzi loro. E viene in mente la recente dichiarazione di Berlusconi. “A certi magistrati andrebbe fatta la perizia psichiatrica”, anche se quelli che intende lui non sono quelli che intendo io. E baci.
(Dagospia)

Ma a Torino non hanno di meglio da fare che guardare dal buco della serratura?

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