lunedì 21 aprile 2008

Andrea's Versions

20 aprile 2008

Nei giorni dell’addio a Confindustria dell’ex presidente della Fieg, dell’ex presidente degli industriali della provincia di Modena, dell’ex consigliere di Unicredit, di TF1, dell’ex amministratore delegato di RCS Video, della Cinzano Internazionale (eh, eh…) e della Itedi. Nei giorni dell’addio a Confindustria del tuttora presidente della Ferrari, della Fiat, della Fiera Internazionale di Bologna, della Luiss, del consigliere di amministrazione della Stampa, della PPR (Pinault-Printemps-Redoute), della Tod’s, della Indesit company, della Campari e di chissà quant’altro. Soprattutto del fondo Charme. Nei giorni in cui Luca Cordero di Montezemolo saluta Confindustria mostrando le palle al sindacato (e consentendo a Calderoli un figurone che quello si sognava da 15 anni), noi vogliamo ricordarlo con una frase pronunciata da lui stesso: “Trovavo sempre il modo di mettermi vicino a uno che mi consentisse di copiare”. Questo, solo per ricordare ai giornalisti che gli fanno pompini da una vita come avessero a che fare, in realtà, con una specie di Umberto Galimberti del capitalismo.

di Andrea Marcenaro


18 aprile 2008

Non è possibile, non ci vogliamo e non ci possiamo credere. Non è immaginabile, non è pensabile, non è concepibile che risulti vero quanto affermato da Roberto Farneti sul Giornale. Un filosofo come Umberto Galimberti, il pensatore non con una, non con due, con più righe sulla fronte, non può aver copiato di sana pianta, in extenso et verbatim, il libro di un altro spacciandolo per suo. Non è immaginabile, non è pensabile, né concepibile che “L’ospite inquietante. Il nichilismo e i giovani” di Umberto Galimberti (Feltrinelli, 2007) sia la scopiazzatura in extenso et verbatim, per lungo e per largo, stesse parole, stesse frasi, stessa punteggiatura, di “Il piacere e il male” (Odile Jacob, Paris 1997, traduzione italiana di Feltrinelli, 1999) scritto da Giulia Sissa. Ma quale Sissa? La racconta a sua sorella, questa, Roberto Farneti. Galimberti non è il seduttore di carote e il conquistatore di lampadine che certa stampa ha dipinto. E’ il filosofo di Repubblica, il maggior riferimento cerebrale di Eugenio Scalfari. Loro hanno dato vita, in coppia, alla grande avventura intellettuale. Loro hanno scandagliato la profondità del pensiero laico. Loro ci hanno fatto riflettere. Ci vorreste far credere, adesso, che si trattava di Sissa e Biribissi?

di Andrea Marcenaro

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ma se lo stesso Galimberti ha risposto tramite un quotidiano a Farneti scusandasi e ammettendo di aver copiato, qual è il tuo problema? non voler credere alla verità???

Max ha detto...

Trovo abbastanza singolare questo post. Non ne capisco il senso.
1) non ho alcun problema con Galimberti
2) il pezzo è di Andrea Marcenaro non mio e nulla toglie o aggiunge alla vicenda se non una riflessione ironica sull'accaduto.
3) se lo dice anche lui (Galimberti)che ha copiato quale è il problema a scriverci qualcosa sopra?

bho....