di Furio Colombo
LA FRASE DEL GIORNO: “Ci vuole una legge che introduca il reato di prostituzione in strada”. Editto di Alemanno I nuovo sindaco di Roma (Corriere della Sera, 27 giugno)
Cominciamo a capire che cosa servirà il “Ministero per le semplificazioni” (perfetta istituzione orwelliana) affidato al dentista Calderoli (del resto la stessa gente aveva affidato il Ministero della Giustizia all’Ing. Castelli, noto tecnico dei rumori). Il Ministro delle semplificazione dovrà spiegare se strada sta per “all’aperto” o “dovunque ma non in casa” o se invece solo esenti coloro che “esercitano” in piazza, o in Largo Toniolo. Spetterà inoltre all’illustre semplificatore spiegare come sia possibile che il luogo definisca il reato, anziché definire il reato nella descrizione di uno specifico atto, dovunque accada. Esempio: picchiare la moglie in strada, con una brutta scena davanti a tutti, è un reato più grande che picchiarla tranquillamente tra le appartate mura domestiche? Ed esiste (e come si distingue nel codice) il furto con destrezza da fermi o in movimento? Commetterlo sull’Eurostar è un aggravante? E un clandestino sull’Eurostar è più clandestino di un clandestino in bus? E la prostituzione in treno? Comunque avrete notato che la virile cultura del fare, che disprezza le lungaggini dell’andare a spiegare in Parlamento, sta venendo avanti con una sua lista di nuovi reati (il reato di clandestinità, il reato di prostituzione, ma solo se commesso in Via Angelo Silvio Novaro) tutti facili da imputare perché pochi avranno a disposizione l’avvocato Ghedini, tutti facili da “portare a sentenza” dura e pura non appena avranno finito di schedare i bambini, tutti a beneficio delle nostre semivuote galere. Il futuro è già cominciato. Un banale dettaglio: prima bisogna estirpare il cancro della società. Come chi? I giudici.
1 commenti:
Esilarante. Adoro Furio Colombo!
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