di Alessandro Gilioli
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Ecco, quattro giorni dopo la pubblicazione vorrei far notare che c’è un piccolo equivoco. I fatti rilevanti che emergono in quelle telefonate sono:
1. Il tentativo di Berlusconi far cadere un governo avverso facendo favori a un senatore “incerto” del centrosinistra. Si tratta, oltre che di un reato, di un fatto che all’estero porterebbe alle dimissioni immediate da ogni incarico di chi l’ha messo in atto.
2. L’arruolamento in questa operazione di un membro dell’Autorità Garante delle Comunicazioni, Giancarlo Innocenzi. In pratica questo signore, che di mestiere doveva «controllare il mercato delle comunicazioni», svolgeva invece servizi (e che servizi) per un leader politico che era anche uno dei due soggetti più potenti proprio nel mondo delle comunicazioni.
3. Berlusconi, che sostiene di non avere alcun ruolo operativo in Mediaset dal ‘94, continua invece a svolgere gli interessi dell’azienda di cui è proprietario e ad attivarsi per il mantenimento del duopolio, evitando l’espansione di soggetti terzi meno controllabili.
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continua...
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