giovedì 3 aprile 2008

Decisioni mediche


"Va stigmatizzato il medico che non intende prescrivere il Norlevo [pillola del giorno dopo]? Perché dovrebbe esserlo? Sul piano scientifico, egli opera una scel­ta in prima battuta 'medica', nella serena co­scienza che il rifiuto di un anticoncezionale di e­mergenza (peraltro facilmente procurabile per altre vie, come appunto è avvenuto nel caso di Pi­sa) molto, ma molto difficilmente può produrre un danno alla salute di una donna. Non si ha al­cun diritto, una volta riconosciuto che la deci­sione del medico è per l’appunto specificamen­te 'medica', procedere a valutazioni 'etiche' nei suoi confronti."
(Avvenire - Prof. Francesco D'Agostino, ex Presidente del Comitato Nazionale di Bioetica)


In pratica, secondo il professore, il medico può decidere insindacabilmente "secondo scienza" se una donna debba o non debba portare avanti una gravidanza. Si consegna quindi al medico il potere assoluto di decidere in materia di maternità e contraccezione, sottraendo alla donna ogni diritto all'autodeterminazione e riducendone il ruolo a quello di contenitore riproduttivo privo di qualsiasi volontà.

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