venerdì 8 maggio 2009

I primi deportati

"Li hanno mandati al massacro. Li uccideranno, uccideranno anche i loro bambini. Gli italiani non devono permettere tutto questo. In Libia ci hanno torturate, picchiate, stuprate, trattate come schiave per mesi. Meglio finire in fondo al mare. Morire nel deserto. Ma in Libia no"(*)

"Sono arrivate alla fine nel porto di Tripoli le tre motovedette italiane, due della Guardia Costiera e una della Guardia di Finanza, con i 227 migranti, tra cui 40 donne, soccorsi mercoledì su tre barconi nel Canale di Sicilia. La notizia è stata confermata dalla Guardia di Finanza."
(Il Corriere della Sera )

Alcune gazzette della sinistra:
«La normativa internazionale, alla quale si è appellata anche l'Onu, prevede che i possibili richiedenti asilo non siano respinti, e che, fino a che non ci sia modo di accertarlo, tutti i migranti siano considerati "rifugiati presunti"»
(monsignor Agostino Marchetto, Segretario del Pontificio Consiglio per i migranti e gli itineranti)

«E' un atto illegale fuori da ogni legislazione italiana ed internazionale. Allontanare persone dall'Italia senza averle identificate e senza permettere l'accesso, per chi ne ha diritto, alle procedure sul diritto d'asilo - ha precisato De Filippi - è un comportamento illegale al di fuori di ogni legislazione nazionale ed internazionale»
(Loris De Filippi - Medici senza frontiere)

«Da anni esprimiamo preoccupazione per forme di intolleranza e discriminazione verso gli immigrati, e in modo particolare nel mondo del lavoro»
(Oliviero Forti - Caritas)

''Italia xenofoba e razzista''
(Ilo , l'agenzia Onu per il lavoro)

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