giovedì 12 marzo 2009

Amazzonia, biomasse e pirolisi.

Ultimamente è tornato di moda il nucleare. Pare che si sia costretti ad avere almeno una centrale sotto casa sennò non si è moderni. Ma non sarà che c'è qualche soluzione più semplice che andrebbe esplorata? Dico, se almeno la millesima parte dei fondi necessari a costruire una centrale atomica andasse ai contadini dell'Amazzonia magari otterrebbero qualche buon risultato. Leggete questo articolo di Marco Magrini pubblicato su Nova24 de IlSole24Ore

"La parola sembra esotica, ma non si tratta di nient'altro che di carbone vegetale, come quello prodotto per secoli dai carbonai attraverso la pirolisi, la combustione in assenza di ossigeno.

Tuttavia, negli ultimi anni la ricerca sulla terra petra di alcune civiltà precolombiane (una terra nera mischiata al carbone vegetale, che reso fertili piccoli angolo di Amazzonia) ha contribuito a formare una nuova visione del carbone vegetale.

Questa tecnologia, come racconta Marco Magrini nel suo servizio sull'ultimo numero di Nòva24, potrebbe portare tre grandi vantaggi.

1. Energia - Durante la pirolisi di qualsiasi biomassa (scarti agricoli, potature e anche escrementi animali), si sviluppa un gas, che produce energia termica.

2. Fertilizzazione - Lo scarto della pirolisi, è il biochar. I terreni dove viene distribuito, richiedono minori quantità di fertilizzanti. Inoltre, per la sua capacità di trattenere grandi quantità di acqua, richiede anche minori irrigazioni.

3. Sequestro della CO2 - Il 90% dell'anidride carbonica contenuta nella biomassa originale resta nel biochar per secoli, forse per millenni. Il procedimento potrebbe essere usato per sottrarre l'anidride carbonica – invece di aggiungerla e basta – dall'atmosfera.

Finora, i pirolizzatori erano chiusi (per non far entrare l'ossigeno), rendendo il procedimento lento e complicato. Ma Nòva24 ha scovato un inventore italoamericano che abita a Tortona, in provincia di Alessandria, fondatore della Worldstove. E qui c'è il video di una straordinaria dimostrazione della sua invenzione, la Lucia Stove."

"E qui, abbiamo una più breve intervista a Franco Miglietta, ricercatore dell'Istituto di Biometorologia del Cnr, a Firenze. Miglietta fa vedere "sul campo" i primissimi risultati di un esperimento: alcuni lotti di terreno sono stati seminati a grano duro, con e senza biochar. La primavera deve ancora cominciare e quindi è troppo presto. Ma i risultati confermano il potere fertilizzante del carbone vegetale."



9 commenti:

Alessandro ha detto...

Posto il commento di mia moglie quando le ho spiegato l'articolo letto su NOVA: Ma perché non lo conosce nessuno?

ellekappa ha detto...

In questo periodo, in Italia, sono di moda le centrali nucleari.

La mossa del cavallo ha detto...

Le cose semplici non muovono molti capitali purtroppo!

La mossa del cavallo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Unknown ha detto...

Sono convinto che si conosce già questo sistema... ma fino a quando non troveranno un modo per non farlo utilizzare ad altri e farlo pagare non sarà utilizzato. E' sempre così... devono trovare un modo che generi il massimo debito sulla popolazione e che soprattutto costringa le persone ad utilizzarlo (come per le benzine). Se solo lo sapessero i contadini...

ale ha detto...

OTTIMO!!! E' ora di iniziare ad aprire gli occhi e agire praticamente http://www.zeitgeistitalia.org/zeitgeist-addendum

Grazie!

andrea ha detto...

mi sembra un oggetto interessante ma con grossi limiti:
deve essere caricato dall'alto e poi svuotato prima di essere usato nuovamente.
Puo essere utile come piccolo focolare nei villaggi del 3° mondo, o per cuocere un uovo in campeggio, ma se non se ne fanno caldaie a ciclo continuo non ha la minima possibilità di trovare applicazioni commerciali in occidente.

aNdRe` ha detto...

è possibile trovare progetti su internet per autoprodurre queste stufe?
sto cercando da un pò ma non trovo nulla, sarebbe bello avere file pdf da stampare e diffondere!

Anonimo ha detto...

visto che non trovo dove comperarla, ne parlerò ai contadini di sicuro trovano un modo per costruirla, non crederanno ai loro occhi...