venerdì 6 febbraio 2009

La libertà in gioco

"In gioco non c'è un problema di sanità, ma di libertà. Mi appello a Veltroni e alla maggioranza affinchè si dia vita ad una grande mobilitazione. Se infatti non c'è la mobilitazione del Paese, c'è la resa".

"Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, pur consapevole che il decreto non verrà firmato dal Presidente della Repubblica, ha voluto ingraziarsi il Vaticano a costo di violare brutalmente le regole base di uno stato di diritto. Con questa fanfaronata, indegna di un Presidente del Consiglio, Berlusconi ha anche confermato quello che era oramai ovvio da tempo, cioè la volontà di governo e maggioranza di adottare una legge non sul ma contro il testamento biologico. Ricordo infatti a tutti, soprattutto a coloro che fingono di conoscere il testo del ddl all'esame del Senato, che all'articolo 5 comma 6 si dichiara a chiare lettere che alimentazione e idratazione "non possono formare oggetto " di testamento biologico. Quindi, il cittadino, pur in stato di piena capacità di intendere e di volere e in situazione di compiuta informazione medico-clinica, non potrà decidere della propria sorte. Già ai cittadini adulti di questo paese non è consentito organizzare i propri legami e la propria vita in maniera responsabile e consapevole, ora viene loro tolta anche la libertà di decidere di morire in maniera dignitosa. Mi auguro che il Presidente della Repubblica, dopo aver espresso il suo parere negativo sul decreto di oggi, non firmerà neppure la legge che il Parlamento si appresta a votare perché palesemente inconstituzionale."
(Emma Bonino)

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