martedì 24 febbraio 2009

Ignavia


“I fautori della «sacralità della vita», i neo guelfi, sbagliano di grosso a volere imporre per legge a tutti i loro valori (la sacralità della vita è un concetto privo di senso per chi non crede in Dio). Facendo ciò essi attentano a quel pluralismo degli orientamenti di cui solo può vivere una società liberale. Ma sbagliano anche i fautori della «libertà di scelta». Costoro la fanno troppo semplice, banalizzano in maniera inaccettabile il problema. Non è vero che essi si limitano a rivendicare un «diritto» che i credenti sono liberi di non praticare. Perché pretendendo una legge che riconosca quel diritto essi, per ciò stesso, intendono fare prevalere la loro concezione della vita e della morte, imporre il principio secondo cui la decisione sulla morte di un uomo è nell’esclusiva e libera disponibilità di quell’uomo. Un principio che non può non ripugnare ai fautori della diversa e opposta concezione”
(Angelo Panebianco sul Corriere)

Casualmente riporto la definizione di una parola presa a caso da Wikipedia:

Ignavi
: I cosiddetti ignavi sono una categoria di peccatori incontrati da Dante Alighieri nell'Antinferno, durante la narrazione del suo ipotetico viaggio nel regno dell'oltretomba. Essi sono aspramente descritti nel Canto III dell'Inferno. Questi dannati sono coloro che durante la loro vita non agirono mai né nel bene né nel male, senza mai osare avere una idea propria, ma limitandosi ad adeguarsi sempre.



Comunque Malvino dimostra con un banalissimo esempio che Panebianco mena solo il can per l'aia .

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