giovedì 16 ottobre 2008

Non ci crede nessuno

Vittorio Feltri insinua che Berlusconi possa avere dei conflitti di interessi.
Ma come gli vengono in mente certe idee assurde?
Pensate, CONFLITTO DI INTERESSI. Come è riuscito ad inventarsi un'accusa tanto ridicola?



di Vittorio Feltri
Sono sicuro che il premier non conosce il problema nei suoi risvolti, alcuni dei quali celano insidie. Quindi, facendo ricorso al mio spirito da buon samaritano, gli vorrei dare una mano a non finire triturato da nuove polemiche. Tra qualche giorno il Parlamento discuterà e forse approverà - ripeto, forse - il taglio ai contributi per l'editoria. Il provvedimento, dice il governo, è indispensabile perché i soldi in cassa sono pochi e non bastano più. Insomma, sono stati imposti sacrifici a chiunque e sarebbe assurdo non fossero imposti anche a quotidiani e periodici. Il ragionamento fila liscio.

Risultato pratico. Un settore atipico e già in difficoltà come il nostro (vendite in calo, pubblicità in crisi simmetrica a quella economica, costi elevati), dal prossimo anno avrà l'acqua alla gola. Pazienza. Chi avrà le forze per galleggiare sopravviverà, gli altri moriranno. È crudele, ma non c'è nulla da fare: noi non siamo banchieri e dobbiamo attenerci alle leggi di mercato. Non abbiamo mai protestato e non lo faremo nemmeno ora; oltretutto non sarebbe il momento, con i problemi che affliggono gli italiani.

Ma c'è un ma. E su questo punto Berlusconi deve aprire bene le orecchie e ascoltarci. I suoi collaboratori, nel preparare il testo riguardante i tagli, vuoi per distrazione vuoi per compiacere al grande capo, si sono dimenticati di includere nell'elenco delle imprese destinate a soffrire quella del grande capo medesimo, cioè la Mondadori. Sissignori. Guarda un po' quando si dice la coincidenza. Di sicuro l'amato Cavaliere senza paura e senza macchia ignora questo odioso particolare che potrebbe (...) arrecargli un sacco di noie, per esempio l'accusa, nella circostanza documentata, di conflitto d'interessi.

Infatti un presidente del Consiglio autore con i suoi esperti di una legge che riduce i finanziamenti ai giornali, eccetto le proprie riviste, non si limita a fare una figura di merda, ma si espone agli strali della opposizione finora rimasta inerte per mancanza di motivazioni.

(Libero)

1 commenti:

La mossa del cavallo ha detto...

Brillantissima analisi quella di Feltri. Peccato che non abbia mai parlato in altre occasioni altrettanto scandalose. Meglio tardi che mai.