mercoledì 9 aprile 2008

PetroGate?

Allora. Visto che non voglio essere accusata di gossip petrolifero (non stavolta, almeno), eccovi subito le ineccepibili fonti della notizia, in ordine cronologico:

- Una rivista israeliana di energia, EnergiaNews.

- Il Guardian.

- L'ADNKronos.

Lo scottantissimo succo della faccenda sarebbe il seguente, secondo EnergiaNews: pare che Israele, malgrado il boicottaggio in atto, importi massive quantità di petrolio iraniano. Il sistema si avvale dei porti europei, principalmente quello di Rotterdam, dove con un giro di carte il petrolio viene "ripulito" della sua provenienza e rispedito ad Haifa. L'importatore è la società dell'oleodotto Eilat Askhelon. La fonte dell'informazione ottenuta da EnergiaNews sarebbe il management della società Israeli Oil Refineries.

Secondo ADNKronos, che riepiloga tutta la faccenda, Hojjatollah Ghanimifard responsabile del marketing internazionale della NIOC (la compagnia nazionale iraniana) ha vigorosamente negato l'esistenza di ogni commercio con Israele. Inoltre, l'editore di EnergiaNews ha confermato lo scoop ma non ha voluto rivelare il nome del Paese Europeo che farebbe da "intermediario" nella compravendita.

Il petrolio iraniano è particolarmente appetito sul mercato israeliano (e non solo su quello) per la sua migliore qualità, e noi sappiamo che con il problema dell'obsolescenza delle raffinerie c'è estremo bisogno di petrolio facilmente raffinabile.

Resta da vedere come andrà a finire questo scandalo. Probabilmente l'Iran negherà di conoscere la destinazione del greggio, Israele negherà di conoscerne la provenienza, e la responsabilità ricadrà sulla Nazione intermediaria... che resterà, ovviamente, sconosciuta.

(Petrolio)

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