sabato 21 febbraio 2009

La dura realtà

Il segretario del pontificio consiglio dei Migranti, monsignor Agostino Marchetto dice(va) che con le Ronde si è superato il limite e che lo stato di diritto è morto,Malvino a proposito diceva bene:

Sulla questione delle ronde: come si potranno disattendere le istanze della Chiesa? Da cosa dipenderà se il Governo farà rientrare o no la misura? Non dall’istanza in sé, ma da quanto preme alla Chiesa. E fidatevi del vostro Malvino: alla Chiesa non può fregar di meno dello “Stato di diritto” di cui parla monsignor Marchetto. Si fa per parlare, per mettere un po’ di scompiglio tra le carte. Quando, tra due secoli, lo storico accuserà la Chiesa d’inizio XXI secolo d’aver stretto complicità con una dittatura, salterà fuori un ometto dagli Archivi Vaticani e mostrerà a tutti una copia ingiallita de Il Sole-24 Ore, urlando: “Vedete? La Santa Sede vi si opponeva!”. A volte volendoci riuscire, a volte un po’ meno.
Per esempio: vedremo su Avvenire otto pagine al giorno per tre settimane – com’è stato sul caso Englaro – per dire “no alle ronde”?

Ma la dura realtà ha smentito Malvino, me e il monsignore:

ROMA- Quando la Santa Sede ''intende esprimersi autorevolmente'', lo fa usando ''mezzi propri e modi consoni'', come ''comunicati, note e dichiarazioni''; ''ogni altro pronunciamento non ha lo stesso valore''. Lo ricorda, con una dichiarazione, il direttore della Sala Stampa padre Federico Lombardi, per il quale ''non di rado i mezzi di informazione attribuiscono al 'Vaticano', intendendo con ciò la Santa Sede, commenti e punti di vista che non possono esserle automaticamente attribuita''.
(La Repubblica)

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