martedì 16 settembre 2008

S'è rotto l'asse.

A far traboccare il vaso probabilmente sono state le ultime dichiarazioni revisioniste del primo cittadino romano Gianni Alemanno. Il fatto che "il fascismo non è stato un male assoluto, a parte le leggi razziali" a Bertrand Delanoe, nelle prossime primarie di novembre candidato alla segreteria del partito Socialista francese, non deve proprio essere andato giù.

E così, sull'invito per le celebrazioni che ricordano la liberazione dell'Europa dal nazifascismo e che si terranno a Parigi, non ci sarà il nome di Gianni Alemanno ma un generico 'Ambasciata Italiana'. Lontani i tempi dell'idillio Delanoe-Veltroni, cementato a suon di notti bianche parigine e romane. Il gemellaggio della Ville Lumiere con la Città Eterna, che durava da oltre mezzo secolo, pare si sia incrinato.

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