sabato 19 luglio 2008

Panta rei, pure Ostellino


di Michele Serra
Perché il Pd non difende a spada tratta il povero Del Turco, sostenendone l´innocenza e definendolo vittima (pure lui) del solito "teorema"? Noi si credeva, ingenuamente, che Veltroni preferisse non interferire con il lavoro dei magistrati perché ne rispetta (come suo dovere) l´autonomia. Ma Piero Ostellino, in un memorabile editoriale sul Corriere di ieri, ci spiega che le cose non stanno affatto così.

Il sostanziale, imbarazzato silenzio del Pd discende direttamente dalla scissione di Livorno, 1921, quando nostri bisnonni con i baffi a manubrio e la cravatta a fiocco litigarono di brutto e si divisero in socialisti e comunisti. «Una sorda continuità antisocialista», ci spiega Ostellino, è dunque la causa dell´attuale, crudele indifferenza del post-livornese Veltroni contro i detenuti socialisti di ogni epoca e di ogni nazione.

Al contrario di Eraclito, che sosteneva che "tutto scorre", secondo Ostellino niente scorre. Prendendolo alla lettera, possiamo aggiungere che la perdurante insignificanza dei liberali (con l´eccezione di Ostellino) nella storia italiana è solo il doloroso strascico della morte prematura del Cavour. Che le violenze di Bolzaneto hanno radice nei modi bruschi di Bava Beccaris. E che il Bologna non vince lo scudetto da quarant´anni a causa dell´assenza di Bulgarelli e Pascutti.
(La Repubblica)

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