Ma veniamo alla “posizione” di Silvio Berlusconi. [Avvertenza: è definita “sul fronte della mia personale coscienza”.]
Tesi: “Io, se non avessimo prodotto ogni sforzo nelle nostre possibilità per evitare la morte di una persona che è in pericolo di vita e che non è in morte cerebrale, ma che è una persona che respira in modo autonomo, una persona viva, le cui cellule cerebrali sono vive e mandano anche segnali elettrici, una persona che potrebbe anche – in ipotesi – generare un figlio, in uno stato vegetativo che potrebbe variare come diverse volte si è visto”.
Lasciate stare il lessico – quando parla a braccio, rivela il venditore di tappeti semianalfabeta che è – concentratevi sulla sostanza: che cazzo avrà voluto dire? Quante volte si è visto uscire uno da uno stato vegetativo persistente dopo 17 anni? E chi la dovrebbe ingravidare, l’Eluana, in quelle condizioni? Saranno due battute delle sue?
“Io, per esempio, ho letto alcune parti di un libro intitolato «Con gli occhi sbarrati» di Salvatore Crisafulli, che muoveva gli occhi perché capiva tutto ciò che avveniva intorno a lui e questo movimento degli occhi veniva ritenuto dai medici che discutevano appunto sulla sua sopravvivenza veniva ritenuto soltanto un riflesso nervoso”.
Coglione d’un premier, Salvatore Crisafulli non era in stato vegetativo permanente, ma in coma: c’è la stessa differenza fra tua moglie e la Carfagna, giusto per fartelo capire con l’unico esempio che può darti l’idea. [Questo ometto ha la capacità di farti scendere al suo livello.]
(Malvino)
Le foglie morte non sono
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Le foglie, che morte non sono,
irradiano in cielo la luce,
filtrata dai rami che, nudi, vestirono.
E mi sembra, camminando,
che pestarle sia peccato
ché ...
1 mese fa
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