“Che spettacolo. Ogni giorno valanghe di fango, da quei cannoni che sono i mass media e i potenti di questo mondo, contro la Chiesa. Ogni giorno oltraggi, calunnie, dileggi. E lei, bella, dolce, inerme, indifesa che subisce cercando – come una madre premurosa – di proteggere i suoi figli più piccoli dallo scandalo continuo. Come si fa a non amare questa Chiesa, così vulnerabile, indifesa, così umanamente povera da rendere evidentissimo che è sorretta dalla presenza formidabile di un Altro. Altrimenti mai avrebbe potuto arrivare al XX secolo e abbracciare il mondo intero e continuare a far innamorare tanti cuori di quel volto. Del Salvatore. Lei, la Chiesa di Cristo, la Santa Chiesa, che ha subìto fin dalla sua nascita le più feroci persecuzioni e che nel XX secolo ha dovuto sopportare il più oceanico macello della sua storia […] Come agnellini mezzo ai lupi. Ma Gesù lo aveva detto: «Vi mando come agnelli in mezzo ai lupi», «hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi», «diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia», vi trascineranno davanti ai loro tribunali, vi tortureranno, vi metteranno a morte. Infatti non ci si è accontentati di macellare i cristiani: li si vuole anche infangati, disonorati. […] Ma questa sembra essere la [loro] sorte: la stessa di Gesù. L’odio del mondo”
(Antonio Socci - via Malvino)
Antonio Socci inspiegabilmente dirige la Scuola superiore di giornalismo radiotelevisivo.
Le foglie morte non sono
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Le foglie, che morte non sono,
irradiano in cielo la luce,
filtrata dai rami che, nudi, vestirono.
E mi sembra, camminando,
che pestarle sia peccato
ché ...
1 mese fa
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