MILANO - L'ha cercata tra le più disperate, in una comunità d'accoglienza per donne straniere sole, a Milano, ha fatto finta di prenderla in servizio a casa sua come badante, e invece l'ha schiavizzata, umiliandola, picchiandola e facendole fare una vita miserabile perchè tanto era «solo una romena». La storia, di per sé squallida, ha però anche dell'incredibile se si considera che la presunta aguzzina è una pensionata di 75 anni, una tranquilla signora di provincia, con un discreto gruzzolo e una villetta. Ma nel seminterrato faceva vivere, come una specie di novella Cenerentola, una contadina di 54 anni che nemmeno sapeva di essere cittadina comunitaria e sopportava tutte le angherie per timore di essere espulsa.
sabato 24 maggio 2008
Provvedimenti di facciata
di Chiara Saraceno
La detassazione generalizzata dell’Ici sulla prima casa, misura di grande impatto simbolico e sicuramente popolare, non solo produce risparmi tanto più elevati quanto più alto è il valore della casa, quindi redistribuisce di più a chi ha meno bisogno mentre non dà nulla a chi è in affitto.
Si dice che lo Stato compenserà i Comuni per la perdita di gettito dell’Ici. Ma, a parte ogni considerazione sul colpo inferto all’unico strumento di federalismo fiscale finora disponibile, per operare questa restituzione i soldi dovranno essere presi da qualche altra parte.
Anche la detassazione degli straordinari non appare uno strumento particolarmente favorevole a giovani e donne con responsabilità familiari. Perché i primi sono spesso assunti con contratti atipici che non prevedono straordinari, o meglio che non hanno orari. Le seconde, dovendo sommare lavoro pagato e non pagato, non hanno tempo per fare straordinari. Si acuirà così l’ingiustizia per cui le donne con responsabilità familiari, sommando lavoro pagato e non pagato, lavorano in media quasi un mese lavorativo in più dei loro compagni, ma guadagnano meno (e costruiscono una ricchezza pensionistica inferiore).
Fomentatori
di CARLO FEDERICO GROSSO(*)
[..]
Non mi convince, ad esempio, l’introduzione del reato d’immigrazione clandestina, che rischia di trasformare assurdamente in un crimine, e per tutti, l’ingresso in Italia senza documenti regolari, o, ancora di più, la circostanza aggravante prevista per chi, clandestino, commette determinati delitti, discriminando in questo modo gli autori dei reati in ragione di una mera loro condizione personale. Mi preoccupa l’imposizione, sia pure a certe condizioni, ma senza adeguate garanzie, del prelievo del Dna in ipotesi di ricongiungimento familiare. Temo, soprattutto, che l’insieme dei provvedimenti ipotizzati fomenti ulteriormente xenofobia e razzismo, caccia alle streghe ed emarginazione, già pericolosamente esplosi in alcuni drammatici episodi d’inaccettabile violenza contro cittadini europei di etnia diversa dalla nostra.
Al di là della valutazione di ciascuno specifico provvedimento approvato dal governo, l’approccio complessivo ai temi di sicurezza e giustizia suscita, per altro verso, interrogativi e curiosità. Il governo prevede nuovi reati, aumenti di pena, pugno d’acciaio, manganelli. Se il pacchetto delle nuove misure servirà a dare sicurezza ai cittadini, perché, tuttavia, non apprezzarlo per quel che potrà garantire su tale piano? Ma qualcuno ha calcolato l’impatto complessivo delle nuove norme sul sistema di ordinaria giustizia del Paese? Qualcuno ha contato quanti poliziotti e quanti giudici saranno necessari per arrestare, processare e condannare i nuovi criminali, quanti denari e risorse serviranno per espellerli? Quante nuove prigioni dovranno essere costruite per tenere ristretti gli arrestati e i condannati?
[..]
qui l'intero articolo
(*)Carlo Federico Grosso (Torino, 14 novembre 1937) è professore ordinario di diritto penale nell'Università di Torino e noto avvocato penalista
Sono Alemanno e te ce mannò
"...Meno male che c'è il governo ombra che sta arrivando il caldo..."
Giri di Vite
La luna di miele di Berlusconi con i Napoletani sta già finendo.
E vuoi vedere che ci sarà bisogno di un (altro) giro di vite per mantenere l'ordine e la sicurezza? E magari a Napoli a breve arriveranno i bersaglieri?
E Umberto dice sì.
Intervista a Umberto Veronesi sulla Stampa.
Senza tirare in ballo il fatto che l'istituto da lui presieduto viene sponsorizzato da Eni e Enel (vedere qui per credere),
visto l'argomento in questione, mi fiderei più di un fisico (Rubbia) che di un oncologo.
di LUCA UBALDESCHI
«Più che una scelta, il nucleare è un traguardo inevitabile» dice Umberto Veronesi, oncologo di fama internazionale e senatore del Pd.
Professore, perché inevitabile?
«Perché parlando di energia abbiamo un duplice problema: produrne quanta è necessaria allo sviluppo tenendo presente che secondo le ultime stime il fabbisogno mondiale aumenterà di oltre il 50% entro il 2030; e farlo proteggendo l'uomo e l'ambiente. Ecco, l'energia nucleare appare oggi come la fonte migliore per soddisfare i due requisiti. Non inquina ed è sicura per quanto riguarda la salute».
E le altre fonti di energia?
«I combustibili fossili, a cominciare da petrolio e carbone, finiranno entro qualche centinaio di anni».
Ci sono però fonti alternative che potrebbero essere sviluppate, non crede?
«L'energia idroelettrica è sfruttata quasi al massimo del potenziale; quella eolica è una prospettiva affascinante, però solo nei Paesi esposti ai venti, come in Nord Europa; l'energia geotermica, che è inesauribile, ha processi di estrazione troppo complessi e costosi; le biomasse sono promettenti, ma da utilizzare con raziocinio per non stravolgere l'equilibrio dell'impiego dei terreni per le coltivazioni. Infine l'energia solare: è pulita, inesauribile e va sfruttata di più anche in Italia, ma c'è ancora molto da investire sulle tecnologie per un pieno utilizzo».
Il nucleare scatena grandi paure. Ritiene siano tutte ingiustificate?
«Il timore delle radiazioni per la salute dell'uomo è infondato. Basti pensare che per il fatto stesso di stare sulla Terra ognuno di noi assorbe radiazioni ionizzanti, che sono cancerogene, in quantità non indifferenti: in 70 anni di vita assorbiamo una dose 140 volte più alta di quella ricevuta dall'incidente di Cernobyl. Va esclusa anche la minaccia per l'ambiente. L'International atomic energy, organismo promosso dall’Onu, ha dimostrato che le fonti nucleari unite a quelle idroelettriche hanno ridotto del 20% le emissioni di anidride carbonica».
E il rischio di incidenti?
«Non è un caso che il referendum con cui l’Italia disse no al nucleare avvenne nel 1987, cioè un anno dopo Cernobyl, quando l'opinione pubblica era comprensibilmente in preda al panico. Ma oggi il rischio di incidenti per le nuove centrali si è molto ridotto grazie alla ricerca e alla tecnologia. Nel mondo esistono 450 centrali nucleari in 33 Paesi. Negli Usa ci sono 103 reattori nucleari e in Europa l'Italia è l'unico Paese avanzato a non averne. Pensiamo davvero che tutti gli altri governi mettano a rischio i cittadini? Guardiamoci intorno: in Svizzera ci sono 5 reattori, in Spagna 9, in Germania 17, in Francia addirittura 58. Queste cifre dovrebbero far riflettere sui timori di avere “la centrale sotto casa”».
Esiste anche il problema delle scorie. Come lo valuta?
«Ci sono molte soluzioni e a costi accettabili. Vengono trattate per renderle inerti e quanto rimane viene sotterrato. In Francia, a Le Hague, c'è un deposito di scorie su cui la gente passeggia. Sono ben custodite e le radiazioni non ci raggiungeranno mai. Liberiamoci dai fantasmi: il nucleare non deve più evocare le bombe e la fine dell'umanità. Non trasferiamo su una fonte di energia la legittima condanna del suo uso improprio».
Una centrale nel Salento
Leggiamo dal Corriere della Sera.
«Da Viadana a Manduria: ecco i siti
dove potrebbero costruire le centrali»
L'esperto: «Serve un deposito per raccogliere l’eredità del vecchio nucleare e per le scorie future»
ROMA — «Se dovessi dare un parere sulla capacità dell'Italia di tornare al nucleare, sarebbe negativo. Solo per un motivo: l'assenza di un deposito nazionale per le scorie». È severo il giudizio dell’ingegner Raffaello De Felice, ultimo responsabile del settore «Impianti nucleari» dell'Enel alla fine degli anni '80, e consulente per le iniziative dell'Enel nella costruzione di impianti nucleari all'estero.
Le nuove centrali ora preannunciate dove potrebbero sorgere?
«Prima del referendum era stato fatto un gran lavoro per selezionare i siti del vecchio programma nucleare. Si erano indicate località come Leri Cavour e Alessandria (provincia) in Piemonte, Viadana e San Benedetto Po in Lombardia, Manduria e Nardò in Puglia. Si potrebbe cominciare col riverificarne i requisiti geologici, che allora apparivano idonei e che tali dovrebbero essere. Potrebbe essere cambiata la popolazione: una centrale nucleare ha bisogno di un’ampia zona di rispetto disabitata».
Perché punta l’accento sulla necessità del deposito?
«Il deposito è indispensabile sia per raccogliere l’eredità del vecchio nucleare, oggi sparsa in diversi siti, sia per mettere in sicurezza le scorie future. Non è possibile — e parlo a titolo personale — avviare un nuovo programma senza risolvere questo problema».
Come e dove dovrebbe essere realizzato il deposito?
«Non in profondità, come si voleva fare a Scanzano, dove ci fu la rivolta popolare, ma in superficie, dove costa molto meno. E non al Sud, ma al Centro-Nord, per facilitare il trasporto delle scorie».
Pare che il Governo abbia deciso di ripartire da quel vecchio studio idro-geologico per stabilire la possibile ubicazione delle nuove centrali nucleari. Bene, dove troverà in Itala, uno dei paesi europei con la più alta densità di popolazione, un'aerea sufficientemente vasta e disabitata non saprei. I Sindaci già protestano e io non mi sento tranquillo.
venerdì 23 maggio 2008
Sul Petrolio
E tanto per non farci mancare nulla.... pare che pure il petrolio sia finito.
Aspettiamoci il gasolio alle stelle
Sul Nucleare
"La novità è che, anche tenendo conto di questo differenziale di uso, nel 2007 l'eolico ha prodotto più elettricità del nucleare"
Qui le parole di Rubbia sul nucleare.
Qui la teoria liberista sul nucleare.
Infine qui si mostra come ormai il nucleare è alle nostre spalle e non è certo il futuro (come il petrolio, peraltro)
Montature zigane
Il caso di Angelica, ragazza Rom accusata del tentato rapimento di una bambina di sei mesi avvenuto a Napoli, nel quartiere Ponticelli, è una montatura.
giovedì 22 maggio 2008
Carfagneide
E vabbè, siamo di sinistra ma moderati, non siamo maschilisti e o misogini, abbiamo scherzato con le sue foto da calendario ma mica pensiamo davvero che una donna bella e giovane non possa fare il Ministo delle Pari Opportunità.
E però, una che uscendo dal Consiglio dei Ministri candida come la Bella Addormentata ti dice:
"..e la badante di mia mamma? Sono molto preoccupata per lei, dobbiamo fare qualcosa per le badanti!"Ecco... a una così.... gli direi... MA VAI A FARE LA RAPPRESENTANTE AVON....
(ecco lo sapevo che alla fine la battuta misogina la facevo).
ps
Mi scuso con tutte le rappresentanti Avon indegnamente rappresentate dalla Carfagna.
mercoledì 21 maggio 2008
Aria nuova al Tg1
Il Tg1 del 19 maggio manda in onda un servizio sull'arresto di alcuni trans in un quartiere di Roma. Notizia che può essere data in molto modi. Guardate come hanno confezionato il servizio, tutto in linea col nuovo clima di terrore e di caccia alle streghe del nuovo governo. La nonnina che deve "coprire con le manine gli occhietti ai bambini", il ragazzo che vede fare "atti impuri", il vecchietto che paventa roghi umani, le teste rasate che corrono a caccia del diverso. Terribile l'urlo del ragazzo arrestato:"Non sono un animale!"
Legge che vince non si cambia
di Filippo Facci
E’ una vera e propria casta, quella che sui giornali parla continuamente di modificare la legge 194.
E’ una trasversalità numericamente modestissima che frequenta gli snodi dell’informazione. E’ una lobby che ti propina un’intervista al giorno per auspicare ipocriti «miglioramenti» a una legge che non solo palesemente funziona (gli aborti calano anno dopo anno, sempre) ma che la stragrande a maggioranza degli italiani giudica buona così com’è: centrodestra compreso, e chi ha da ridire vada a sbirciarsi i sondaggi sul tema.
Quindi non m’interessa quante lettere di protesta possano arrivare, non m’interessano i comitati etici di destra o di sinistra, non m’interessa Giuliano Ferrara che col suo 0,37 per cento titilla il governo circa urgenze che non ci sono: chi dice che «in Parlamento ci sono i numeri per sgretolare la 194», come Famiglia Cristiana, sappia che i numeri in compenso non ci sono nel Paese, sappia che la democrazia sta da tutt'altra parte. Legge che vince non si cambia: Silvio Berlusconi, nel suo discorso d’insediamento, ha parlato di «ringiovanire l’Italia e farla uscire dal rischio della denatalità», «rimuovere le cause materiali dell’aborto», «varare un grande piano nazionale per la vita e per la tutela dell’infanzia».
Occupatevi questo, grazie: con la 194, non vi fosse chiaro, c’entra zero.
(Il Giornale)
martedì 20 maggio 2008
I numeri sono cocciuti
Un rom ogni 400 persone in Italia. Se vi sembra un emergenza...
Secondo le ultime stime disponibili, di Caritas-Migrantes, in Europa vivono all’incirca 9 milioni di rom e sinti, di cui meno di 2 milioni nell’Europa Occidentale. Tra i paesi più interessati dal fenomeno, troviamo la Spagna con una popolazione compresa fra le 650mila e le 800mila unità, la Francia con valori stimati tra 280mila e 340mila, la Grecia, tra 160mila e 200mila.
Per l’Italia, i dati si attestano intorno alla cifra di 120-150mila unità, e dunque pur aggiungendo un incremento in seguito all’ingresso nell’Unione di nuovi paesi membri come Bulgaria e Romania, dal punto di vista quantitativo, il nostro paese non avrebbe molti elementi di fatto per lamentare un’insopportabile invasione delle minoranze più stigmatizzate d’Europa.
Sarebbe bene, fra l’altro, parlarne al plurale, giacché si tratta di un mosaico di popolazioni per molti aspetti diverse: nazionalità, data di arrivo, religione, e così via. Quasi la metà, oggi, è presumibilmente in possesso della cittadinanza italiana, a volte da secoli; l’altra parte, è composta da gruppi stratificati per titoli di soggiorno e dotazione di diritti, con una cospicua quota di neo-comunitari, insieme a rifugiati, apolidi, stranieri in possesso o meno di permesso di soggiorno. Anche l’etichetta “nomadi” traduce più un pregiudizio che una situazione di fatto: solo una minoranza, compresa tra il 15 e il 30 per cento, conduce ancora una vita itinerante; molti non sono più nomadi da tempo, o non lo sono mai stati.
Fonte: LaVoce.info
Edittini bulgari
Il sottosegretario con delega alle Comunicazioni Paolo Romani, in puro stile MinculPop, fa la lista dei buoni e dei cattivi in televisione.
Travaglio, guarda un pò, è "inammissibile come figura inquadrata in un servizio pubblico".
Memoria storica
Vi ricordate lo scontro di civiltà? I bei tempi in cui i cattivi erano i musulmani?
Non erano alla nostra portata, meglio bruciare le case dei rom.
Buona questa
[..] "l'utero è mio e lo gestisco io" è un'ottima frase, tutt'oggi valida. Solo che a pronunciarla dovrebbe essere non la donna, ma il bimbo che abita l'utero, per decisione altrui, non sua.[..]
(Il Foglio )
Chissà perchè, nessun embrione ha mai fatto causa.
I Blocchi
di Andrea Marcenaro
Ma se arriva l’estate a Napoli, e con l’estate arriva il caldo, e la spazzatura non si riesce a togliere, e alle trecentomila tonnellate di sacchetti accumulati se ne aggiungono altre, e quelli di Villaricca non vogliono riaprire la vecchia discarica, e quelli di Difesa Grande lo stesso, e i cittadini di Parapoti fanno i blocchi, e i cittadini di Tre Ponti di Montesarchio fanno i blocchi, e quelli di Pianura fanno i blocchi, e i cittadini di Terzino si ribellano, e quelli di Savignano Irpino si rivoltano, e quelli di Sant’Arcangelo Trimonte pure, e gli abitanti di Serre anche, e a quelli di Macchia Soprana gli gira di fare come gli altri, così come a Caivano, a Giugliano, a Casalduni e a Pianodardine, e l’esercito per togliere la spazzatura non si può usare, e l’area di Pomigliano non si deve usare, e il sito di Ercolano è nel Parco del Vesuvio, e l’Amor nostro non la risolve, e intanto marcisce tutto per via del caldo, e i ratti aumentano, e diventa allarme sanitario, voi dite che gli abitanti di Napoli e dintorni muoiono tutti tutti tutti?
(Il Foglio)
Appena l'Amor nostro si mette d'accordo con la Camorra, il problema è risolto.
Taci Frocio
"Il signor Vladimiro Guadagno confonde il ministero per le Pari Opportunita' con l'ufficio stampa e propaganda del movimento Glbt. Le Pari Opportunita' a giudizio del ministro pro tempore riguardano sopratutto le donne lavoratrici e madri, i minori, gli anziani e i portatori di handicap. Se il signor Guadagno non si sente rappresentato da queste priorita' significa che non ha alcun rispetto per chi e' veramente discriminato."
(Comunicato Stampa del Ministero per le Pari Opportunità)
Vladimiro Guadagno per chi non lo sapesse è Vladimir Luxuria.
La Ministra Alle Pari Opportunità (vedi foto sopra) smentisce il proprio ruolo negando la nuova identità dell'ex-deputata di Rifondazione. Usare il maschile e il nome precedente al cambio di identità è un indecenza e una scorrettezza degna al più di Calderoli o Tremaglia. Abbiamo un ministero contro le discriminazioni che teorizza la discriminazione (prima gli anziani e poi i froci).
Mi chiedo come si comporterà la Ministra alle prese con madri lesbiche, minori gay, anziani trans, e portatori di handicap bisessuali.
Cito una citazione
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perchè non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me e non c’era rimasto nessuno a protestare.
A proposito... oggi in Europa si parla di noi,
e anche in America ce ne dicono quattro.
lunedì 19 maggio 2008
La sinistra gay
«Brava Carfagna la sinistra gay chiama diritti i propri privilegi discriminatori verso famiglie ed eterosessuali»
(Luca Volontè)
La politica ci ha rubato un comico formidabile.
Sottotitoliamo la satira
Per la serie "mettimi lo smile se no non capisco che stai scherzando"
di Massimo Gramellini
Aeroporto di Fiumicino. In attesa dell’imbarco, un passeggero sta sfogliando i giornali. Si inchioda davanti alla vignetta di Altan su «Repubblica», un padano in camiciotto verde che bofonchia: «Basta con le mezze misure, ci vuole il boia di quartiere». Il passeggero si gira verso un amico: «Finalmente qualcuno che ha il coraggio di dire le cose come stanno!». Tendo l’orecchio, sicuro che l’interlocutore gli spiegherà che Altan è un umorista e gli umoristi coltivano i fiori del grottesco. Invece l’amico sbotta: «Non sono d’accordo. Vogliamo arrivare alla pulizia etnica? E sì che Altan una volta era progressista».
Mi viene da piangere. Come a un funerale. La mia adorata satira giace lì senza vita, assassinata sulle poltroncine del Gate numero 4. Forse è morta per asfissia: la realtà è diventata così paradossale da aver tolto il fiato a un’arte che si nutre di paradossi. Forse l’hanno pugnalata le due sorelle siamesi: ignoranza e volgarità. Forse si è suicidata a furia di prendersi troppo sul serio, anche se non è certo il caso di Altan. Oppure si è semplicemente atrofizzato il muscolo invisibile che consentiva ai lettori di cogliere il salto logico. Quella capriola intelligente del pensiero che distingue l’ironia dalla comicità da caserma, persino quando entrambe si nutrono delle stesse parolacce (è la differenza fra la Littizzetto e il Bagaglino). Qualunque sia la causa del decesso, il referto è implacabile: se bisogna mettere i sottotitoli all’umorismo, significa che non lo si capisce più. Comunicazione interrotta, riprenderemo a sorridere il più presto possibile. Sperando non sia troppo tardi.
(La Stampa)
Ancora sulla detassazione
[..]
La "soluzione" su cui sta convergendo larga parte del nostro apparato politico-sindacale sembra essere la detassazione degli aumenti salariali. Il sogno del sindacalista e dell'imprenditore: accordo su 100 euro di aumento, aumento del costo del lavoro di 100 euro, aumento netto in busta 100 euro. Sacconi parla esplicitamente di detassazione totale: straordinari e premi aziendali non verrebbero soggetti ad alcuna contribuzione INPS, né IRPEF. Non andrebbero in pratica nemmeno dichiarati. Non farebbero scattare la perdita degli assegni familiari, né dell'esenzione dal ticket, né gli aumenti delle tasse universitarie: nulla. Insomma, più soldi per le imprese e per i cittadini, e meno per lo Stato. La quadratura del cerchio?
È invece a me sembra una solenne boiata, e cerco di spiegare perché. Con la detassazione proposta ci sarebbe un vantaggio mostruoso per tutti, imprese e dipendenti, a spostare la frazione maggiore possibile della contribuzione dalla parte "fissa" a quella "variabile" e "meritocratica". Ma sono capaci i propositori a immaginare 20 milioni di italiani, tra dipendenti ed imprenditori, al lavoro per realizzare, con la nota e insuperabile creatività italiana, l'obiettivo di spostare i salari dalla parte fissa tassata marginalmente al 60% e oltre alla parte variabile tassata 0%? Si rendono conto che contro 20 milioni ci sarebbero solo 8-10mila magistrati a valutare se la normativa sulla detassazione che si accingono a formulare sarà stata violata o no? Non solo: poiché in Italia la decisione di cosa sia "straordinario", "premio di produzione" o "incremento contrattuale" viene di fatto presa attraverso la contrattazione sindacale, una tale legislazione delegherebbe ai sindacati le funzioni dell'autorità fiscale. Nello stabilire orari minimi e massimi, tariffe orarie, premi di produzione e costi extra per le ore straordinarie, i sindacati di fatto avrebbero il potere di definire la base imponibile per la parte che attiene al reddito da lavoro dipendente!
Anche dal punto di vista meramente economico, assumendo illusoriamente che i sindacati si astengono dal trarre vantaggio da questa nuova legislazione, ci sarebbe un incentivo mostruoso per le imprese a non assumere nuovi dipendenti ma piuttosto far lavorare di più quelli già assunti. Ci sarebbe un incentivo mostruoso per le imprese a non assumere persone a part-time o a non assumere chi non accetta o non può fare ore straordinarie (magari per impegni famigliari). Questi incentivi non avrebbero motivazione economica alcuna, distorcerebbero senza ragione l'allocazione delle risorse, e sarebbero con ogni probabilità nocivi. Sbaglio?
[..]
dettagli maggiori qui
Casi episodici
Monte Argentario, domenica, ore 10, un bar con i tavolini al sole. Due giovani uomini, chiaramente dell’Europa orientale, chiedono due caffé. La ragazza che serve li ascolta, entra nel bar, chiede i due caffé e prepara il vassoio. Interviene il padrone del locale: “Per chi sono? Per i due romeni? Che se li vengano a prendere loro”. “Come?”, chiede la ragazza. “Che se li vengano a prendere loro i caffé, tu non glieli portare”. La ragazza, rossa e a occhi bassi, riferisce. I due giovani romeni si portano il caffé al tavolino da soli.
Istantanea
Voci di corridoio
Pensiero debole
«Il patrocinio al Gay Pride? Non sono orientata a darlo. Non servono, i Gay Pride»
«Penso che l'unico obiettivo dei Gay Pride sia quello di arrivare al riconoscimento ufficiale delle coppie omosessuali, magari equiparate ai matrimoni. E su questo certo non posso esser d'accordo»
(Mara Carfagna - Ministro delle pari opportunità (sic!))
Notate l'inferenza logica perversa: Si prende un evento di per se innocuo (la festa del gay pride) si attribuisce ad esso un unico, sottolineo unico, obiettivo ipoteticamente negativo (riconoscimento delle coppie omosessuali) da cui ne discenderebbe un altro ipoteticamente catastrofico (equiparazione ai matrimoni "normali").
Siccome la ministra (vedi foto allegata) non è d'accordo con l'evento catastrofico allora non è daccordo nemmeno con l'evento innocuo.
Allora io sono contrario alla festa dei nonni perchè incentiverebbe la pedofilia.
Allora io sono contrario ai matrimoni perchè sono la principale causa dei divorzi.
Allora io sono contrario al sesso perchè porta ad abortire.
...e così via delirando...
Tutto da discutere poi se le conseguenze negative siano poi davvero negative, visto che in Europa siamo rimasti quasi da soli a non aver riconosciuto le coppie di fatto.
domenica 18 maggio 2008
Lui ci crede
«Silvio è cambiato, io ci credo»
(Adriano Celentano scrive al Corriere)
Repetita juvant
"Italia criminalizza i diversi"
(Celestino Corbacho, ministro del Lavoro e Immigrazione spagnolo)
«Silvio Berlusconi avrebbe bisogno di uno psichiatra»,
(Bibiana Aido, ministro spagnola dell’Uguaglianza)
Nuova dichiarazione dalla Spagna DOPO che l'incidente diplomatico dei giorni scorsi.
Continuiamo a farci additare come esempio da NON seguire.
ps. Però... ora basta, eh.... finisce che divento patriottico se continua così...
La questua
"Un miliardo di euro dai versamenti dell’otto per mille. 650 milioni per gli stipendi degli insegnanti di religione. 700 milioni per le convenzioni su scuola e sanità. 250 milioni per il finanziamento dei Grandi Eventi.
Una cifra enorme passa ogni anno dal bilancio dello Stato italiano e degli enti locali alle casse della Chiesa cattolica. A cui bisognerebbe aggiungere almeno il cumulo di vantaggi fiscali concessi al Vaticano e oggi al centro di un’inchiesta dell’Unione europea: il mancato incasso dell’Ici, l’esenzione da Irap, Ires e altre imposte, l’elusione consentita per le attività turistiche e commerciali.
Per un totale di circa 4 miliardi di euro, più o meno mezza finanziaria, l’equivalente di un Ponte sullo Stretto o di un Mose all’anno."
qui dettagli.
Ancora barzellette.
Berlusconi: 'Signor parroco, mi vorrei confessare
Parroco: 'Certo figliolo, qual'è il tuo nome?'
Berlusconi: 'Silvio Berlusconi, padre.'
Parroco: 'Ah! Ah! Il presidente del Consiglio!?'
Berlusconi: 'Si, padre.'
Parroco: 'Ascolta, figliolo, credo che il tuo caso richieda una competenza
superiore. E' meglio che tu ti rechi dal Vescovo.'
Così Berlusconi si presenta dal Vescovo, chiedendogli se può confessarlo.
Vescovo: 'Certo, come ti chiami?'
Berlusconi: 'Silvio Berlusconi'
Vescovo: 'Il presidente del Consiglio? No, caro mio, non ti posso
confessare: il tuo è un caso difficile. E' meglio che tu vada in Vaticano.'
Berlusconi va dal Papa.
Berlusconi: 'Sua Santità, voglio confessarmi.'
Papa: 'Caro figlio mio, come ti chiami?'
Berlusconi: 'Silvio Berlusconi'
Papa: 'Ahi! Ahi! Ahi! Figliolo! Il tuo caso è molto difficile per me.
Guarda qui, sul lato del Vaticano c'è una cappella. Al suo interno troverai
una croce.
Il Signore ti potrà ascoltare.'
Berlusconi, giunto nella cappella, si rivolge alla Croce:
Berlusconi: 'Signore, voglio confessarmi.'
Gesù: 'Certo, figlio mio, come ti chiami?'
Berlusconi: 'Silvio Berlusconi.'
Gesù: 'Ma chi? Il Presidente del Consiglio?'
Berlusconi: 'Si, signore.'
Gesù: 'L'ex amico di Craxi ?'
Berlusconi: 'Si, signore.'
Gesù: 'L'inventore dello scudo fiscale per far rientrare dalle isole Cayman
e da Montercarlo tutti i soldi che i tuoi amici hanno sottratto al fisco?'
Berlusconi: 'Si, signore.'
Gesù: 'L'amico dei Neo-Fascisti e Neo-Nazisti, particolare che si è
dimenticato di riferire al Congresso americano ?'
Berlusconi: 'Ehm... si, Signore.'
Gesù: 'Quello che ha abbassato dell'1% le tasse dirette e costretto
comuni/province/regioniad aumentare le tasse locali del 45% per tenere aperti asili, trasporti,
servizi sociali essenziali ?'
Berlusconi: 'Si, signore.'
Gesù: 'Quello che ha ricandidato 13 persone già condannate con sentenza
passata in giudicato?'
Berlusconi: 'Si, signore.
Gesù: 'Quello che ha modificato la legge elettorale in modo che siano le
segreterie di partito a scegliere gli eletti e non più I cittadini ?'
Berlusconi: 'Si, signore.'
Gesù: 'Quello che ha omesso qualsiasi controllo sull'entrata in vigore
dell'Euro permettendo a negozianti e professionisti di raddoppiare I prezzi
in barba a pensionati e lavoratori a reddito fisso ?'
Berlusconi: 'Si, signore.'
Gesù: 'Quello che ha abolito la tassa di successione per I patrimoni
miliardari e subito dopo ha cointestato le sue aziende ai figli?'
Berlusconi: 'Si, signore.'
Gesù: 'Quello che ha quadruplicato il suo patrimonio personale e salvato le
sue aziende dalla bancarotta da quando è al governo e che dice che è
entrato in politica gratis per il bene degli italiani?'
Berlusconi: 'Si, >signore.'
Gesù: 'Quello che ha epurato dalla RAI I personaggi che non gradiva?'
Berlusconi: 'Si, signore.'
Gesù: 'Quello che ha fatto la Ex-Cirielli, la Cirami e la salva-Previti ?'
Berlusconi: 'Si, signore.'
Gesù: 'Quello che ha fatto una voragine nei conti dello stato e ha cambiato
3 volte ministro del tesoro ?'
Berlusconi: 'Si, signore.'
Gesù: 'Quello che ha dato, a spese degli italiani, il contributo per il
decoder digitale per permettere al fratello di fare soldi con una società
che li produceva?'
Berlusconi: 'Si, signore.'
Gesù: 'Quello che depenalizzato il falso in bilancio ed ha introdotto la
galera per chi masterizza I DVD ?'
Berlusconi: 'Si, signore.'
Gesù: 'Quello che ha permesso alla Francia di saccheggiare la BNL e si è
fatto prendere a pesci in faccia quando ENEL ha tentato di acquisire una
società francese?'
Berlusconi: 'Ehm... sono sempre io, Signore.'
Gesù: 'Figlio mio, non hai bisogno di confessare. Tu devi solamente
ringraziare.'
Berlusconi: 'Ringraziare???? E chi, Signore?'
Gesù: 'Gli antichi Romani, per avermi inchiodato qui. Altrimenti sarei
sceso e t'avrei fatto un culo così!!!
Ossimora.
Barzelletta
Cracovia 1942. Un SS insegue tra i vicoli un polacco della Resistenza:è un giovane prete.
Il soldato intima il fermo, lo blocca, gli punta la pistola. Dall'alto una voce: "Fermati! Non uccidere. Hai davanti un sant'uomo. Un giorno sarà papa".
L'SS esita, ci pensa, poi dice: "Va bene. Ma dopo di lui tocca a me".
Non è mia, ma non citerò la fonte. Vediamo chi la scopre...
Uno contro tutti
Da qualche giorno, avendo osato raccontare le amicizie mafiose del presidente del Senato, ricevo lezioni di giornalismo anche dal primo che passa per la strada. La cattedra più copiosa di utili suggerimenti è Il Riformista (mi è toccato pure comprarlo, raddoppiandogli le vendite). Quattro giorni fa titolava: “Sconfiggere Furio Colombo e Travaglio”. Ecco, di sconfiggere Berlusconi non se ne parla più, anzi ci si arrende. Si dialoga, con gran trasporto e voluttà. Vedi mai che, dal banchetto del ricco epulone, cada qualche briciola. Tra Mondadori ed Einaudi, Mediaset e Rai, Mediolanum e Milanello, Medusa ed Endemol, per non parlare delle scuderie dell’eroe Mangano, c’è sempre qualcosa da mangiare.
Tre giorni fa, sotto una mega-inchiesta sulla bolletta elettrica di Grillo, altro titolo: “Travaglio e Fazio non è giornalismo”. Parola di uno che, a legislature alterne, fa il giornalista e il parlamentare, ovviamente senza lettori né elettori. Coerente. L’altroieri, non bastando i Pulitzer di redazione, Polito El Drito ha reclutato alcuni maestri di giornalismo presi da fuori. Tipo Minoli, quello che faceva gli spot elettorali per Craxi col garofano all’occhiello. Se esistesse un Ordine dei giornalisti e non questa patetica parodia, l’avrebbe cacciato a pedate (invece hanno radiato Giampiero Mughini per uno spot scherzoso sui telefonini: sponsorizzare ricariche è più grave che sponsorizzare politici). Ora questo maestro d’indipendenza, autore di un recente dvd sull’Opus Dei cui è affiliato suo suocero Ettore Bernabei, mi rammenta “il motto: non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te stesso”. Cioè: se so che un politico ha amici mafiosi, devo starmi zitto perchè qualcuno potrebbe inventarsi che ho anch’io amici mafiosi e magari infilarmi pure una bustina di cocaina nella macchina. Dice poi il Woodward di RaiEducational che “intenzionalmente” confondo “la notizia con il commento”. Lui invece confonde direttamente le notizie con le bufale (vedi scoop barzelletta sui brogli al referendum monarchia-repubblica). Monta in cattedra pure l’Annunziata: tra un contratto con l’Aspen e uno con l’Eni, invoca una “grande riflessione sull’etica della professione in generale”. Se evitasse di intervistare Tremonti (vedi sempre alla voce Aspen) ogni tre per due, si rifletterebbe meglio. Poi c’è Alfredo Reichlin, che, non si sa bene a che titolo (è un politico), mi accusa addirittura di “impedire alla sinistra di individuare e affrontare i problemi veri”. Voglio rassicurarlo: a non individuare e affrontare i problemi veri, la sinistra ci riesce benissimo da sola, senza il mio aiuto.
Ma riecco ieri El Drito con un altro editoriale che fa molto discutere (l’ha ripreso fra l’altro l’Eco del Chisone): implora Veltroni di “scrollarsi finalmente di dosso la banda dei quattro, Di Pietro, Grillo, Travaglio e Santoro, invece di tenerli ambiguamente in caldo per tempi peggiori”. Non so gli altri tre, ma io sono curiosissimo: quando mai sono stato in braccio a Veltroni, che non ho mai avuto il piacere di conoscere; in che senso Uòlter dovrebbe scrollarmisi di dosso; devo preoccuparmi nell’apprendere che mi tiene “in caldo”, per giunta “per tempi peggiori”? Seguono i consigli del collega Piroso, direttore del TgLa7, che mi suggerisce anche il mio prossimo scoop. Ha scoperto che l’ex pm è indagato su denuncia di un ex Idv perché affittava due suoi appartamenti al suo partito e vuole che me ne occupi perché la notizia, a suo dire, è oscurata dal regime dipietrista. Spiace deluderlo: ma negli ultimi tre anni la faccenda è finita in copertina una dozzina di volte sugli house organ di Berlusconi, ne ho scritto più modestamente io sull’Unità e se n’è occupato soprattutto il Tribunale di Roma: tutto archiviato, nada de nada. E comunque, avendo Piroso a disposizione un tg e un talk show, potrebbe tornare lui sul tema, magari allargandolo agli immobili passati dalla Telecom di Tronchetti Provera alla Pirelli Re di Tronchetti Provera, almeno ora che Tronchetti Provera non è più il suo editore. In fondo è un giornalista anche lui: o devo fare tutto io?
L’ultima lezione di giornata viene da Giuseppe D’Avanzo. Tre giorni fa scrive che “il legale di Aiello dice di aver saputo dal suo assistito che Aiello ha pagato l’albergo a Marco”. Cioè a me. Ieri il legale di Aiello gli scrive di non avergli mai parlato. D’Avanzo risponde: “Il ricordo di Aiello è stato raccolto da fonti vicine all’inchiesta”. Wow! Fonti vicine all’inchiesta. Magari le fonti del Clitumno. O forse le fonti Fiuggi. Anzi, fuggi-fuggi.
(L'Unità)
Brutto clima
"Attenzione, c'è un bruttissimo clima. Ricordiamoci cosa è successo negli anni trenta in Europa. La mia relazione al Parlamento europeo su quello che ho visto in Italia racconterà di questo clima. E sarà molto dura".
(Viktoria Mohacsi, eurodeputato dell'Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa)
Tocqueville e l'Ordine
Ogni riferimento a fatti e/o a persone....
"Nella vita di ogni popolo democratico c'è un passaggio assai pericoloso, quando il gusto per il benessere materiale si sviluppa più rapidamente dell'abitudine alla libertà. Arriva un momento in cui gli uomini non riescono più a cogliere lo stretto legame che unisce il benessere di ciascuno alla prosperità di tutti. Una nazione che chieda al suo governo il solo mantenimento dell'ordine è già schiava in fondo al cuore e da un momento all'alto può presentarsi l'uomo destinato ad asservirla. Non è raro vedere pochi uomini che parlano in nome di una folla assente o distratta e che agiscono in mezzo all'universale immobilità cambiando le leggi e tiranneggiando a loro piacimento sui costumi. Non si può fare a meno di rimanere stupefatti di vedere in quali mani indegne possa cadere anche un grande popolo"
(Scalfari cita Tocqueville su Repubblica)