sabato 11 luglio 2009

Ah, l’inesperienza

«Trovo davvero incredibile che un criminale che già 13 anni fa era stato coinvolto in odiosi reati di violenza sessuale possa essere arrivato a coordinare un circolo del Pd»

«È evidente - ha detto Marino in una nota - che nel Pd abbiamo una questione morale grande come una montagna, che non può essere ignorata né sottovalutata»

(Ignazio Marino)

Ma Ignazio Marino poteva uscirsene con una dichiarazione peggiore? Poi non venitemi a dire che non servono i “professionisti della politica”.

Se abitate nei pressi di Roma…

venerdì 10 luglio 2009

Capire la gente

Il consigliere alla cultura e allo spettacolo del primo sindaco di centrodestra di Prato sarà Giorgio Panariello. Alla cultura.

Le radici

C'è chi vuole cambiare l'articolo 1 della Costituzione:

"Siamo consapevoli che in questa definizione di civiltà cristiana concorrono gli apporti della cultura classica, di quella giudaica, di quella celtica e, in fasi successive, di quella illuministica. Ma la cultura-civiltà cristiana è da intendere come il luogo sintetico e simbolico più importante e caratterizzante della nostra storia e del nostro presente. Ed è per questo che qui si propone di modificare l'articolo 1 della Carta costituzionale, introducendo il riconoscimento delle radici cristiane come fondamento della nostra civiltà."
(Alessandra Mussolini, Renato Farina, Manuela di Centa, Antonio Pepe)

Successi

“Spero che per la prima volta possa esserci un presidente italiano dell’Europarlamento. Noi abbiamo un ottimo candidato che è Mario Mauro”: lo dice Silvio Berlusconi parlando al Convegno dei giovani imprenditori. “Abbiamo - spiega - un competitore, la Polonia”, ma l’Italia - secondo il premier - è in una situazione favorevole.

(Ansa, 13 giugno 2009);



“Noi mettiamo lì la nostra candidatura, convinti che sia la migliore”. Lo ha affermato il premier Silvio Berlusconi al suo arrivo al vertice del Ppe a proposito della candidatura alla presidenza dell’Europarlamento di Mario Mauro.

(Ansa, 18 giugno 2009);



«Il capogruppo del Ppe al parlamento europeo Joseph Daul ha ringraziato il presidente del Consiglio e presidente del Pdl Silvio Berlusconi e Mario Mauro per il loro spirito europeista che ha consentito il ritiro dalla corsa alla presidenza del parlamento europeo dell’eurodeputato del Pdl per lasciare il passo all’ex premier polacco Jerzy Buzek. Daul, si legge in una nota, dopo un colloquio con Berlusconi ha chiesto a Mauro di ritirare la sua candidatura per “facilitare”l’elezione di Buzek. Il capogruppo del Ppe ha ringraziato Berlusconi “per questo gesto di unità e di coesione della famiglia politica del Ppe”. “Ancora una volta Berlusconi e il suo partito dimostrano il suo attaccamento ai valori di un’Europa responsabile e solidale”.»

(Ansa, 5 luglio 2009)







via Phastidio

Profetico

Rubo, ancora dall'articolo di Luca Massaro, questa profetica citazione di Elsa Morante:



"Perché il popolo tollerò o favorì e applaudì questi delitti? Una parte per viltà, una parte per interesse o per macchiavellismo. [...] Si rendeva conto la maggioranza del popolo italiano che questi atti erano [misfatti]? Quasi sempre, se ne rese conto, ma il popolo italiano è cosìffatto da dare i suoi voti piuttosto al forte che al giusto; e se lo si fa scegliere tra il tornaconto e il dovere, anche conoscendo quale sarebbe il suo dovere, esso sceglie il suo tornaconto. [Egli] uomo mediocre, grossolano, fuori dalla cultura, di eloquenza alquanto volgare, ma di facile effetto, era ed è un perfetto esemplare e specchio del popolo italiano contemporaneo. Presso un popolo onesto e libero, sarebbe stato tutto al più il leader di un partito con un modesto seguito. [...] Sarebbe rimasto un personaggio provinciale, un po’ ridicolo a causa delle sue maniere e atteggiamenti, e offensivo per il buon gusto della gente educata a causa del suo stile enfatico, impudico e goffo. Ma forse, non essendo stupido, in un paese libero e onesto, si sarebbe meglio educato e istruito e moderato e avrebbe fatto migliore figura, alla fine. [...] Debole in fondo, ma ammiratore della forza, e deciso ad apparire forte contro la sua natura. Venale, corruttibile. Adulatore. Cattolico senza credere in Dio. Corruttore. Presuntuoso. Vanitoso. Bonario. Sensualità facile, e regolare. Buon padre di famiglia, ma con amanti. Scettico e sentimentale. Violento a parole, rifugge dalla ferocia e dalla violenza, alla quale preferisce il compromesso, la corruzione e il ricatto. Facile a commuoversi in superficie, ma non in profondità, se fa della beneficenza è per questo motivo, oltre che per vanità e per misurare il proprio potere. Si proclama popolano, per adulare la maggioranza, ma è snob, e rispetta il denaro. Disprezza sufficientemente gli uomini, ma la loro ammirazione lo sollecita. [...] Disprezzando (e talvolta temendo) gli onesti, i sinceri, gli intelligenti poiché costoro non gli servono a nulla, li deride, li mette al bando [dal suo impero mediatico]. Si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, e quando essi lo portano alla rovina o lo tradiscono (com’è nella loro natura), si proclama tradito, e innocente, e nel dir ciò è in buona fede, almeno in parte; giacché, come ogni abile mimo, non ha un carattere ben definito, e s’immagina di essere il personaggio che vuole rappresentare."

(Elsa Morante)



Non stava parlando di chi pensiamo noi. Ma lo penserebbe chiunque.

Perchè Berlusconi?

"E quindi è inutile prendersela con Berlusconi che fa, per così dire, il proprio mestiere. È la maggioranza degli italiani che ha accettato il conflitto di interessi, che accetta le ronde, che accetta il lodo Alfano, e che ora avrebbe accettato abbastanza tranquillamente - se il presidente della Repubblica non avesse alzato un sopracciglio - la mordacchia messa (per ora sperimentalmente) alla stampa. La stessa nazione accetterebbe senza esitazione, e anzi con una certa maliziosa complicità, che Berlusconi andasse a veline, se ora non intervenisse a turbare la pubblica coscienza una cauta censura della Chiesa - che sarà però ben presto superata perché è da quel dì che gli italiani, e i buoni cristiani in genere, vanno a mignotte anche se il parroco dice che non si dovrebbe.
Allora perché dedicare a questi allarmi un numero de 'L'espresso' se sappiamo che esso arriverà a chi di questi rischi della democrazia è già convinto, ma non sarà letto da chi è disposto ad accettarli purché non gli manchi la sua quota di Grande Fratello - e di molte vicende politico-sessuali sa in fondo pochissimo, perché una informazione in gran parte sotto controllo non gliene parla neppure?
Già, perché farlo? Il perché è molto semplice. Nel 1931 il fascismo aveva imposto ai professori universitari, che erano allora 1.200, un giuramento di fedeltà al regime. Solo 12 (1 per cento) rifiutarono e persero il posto. Alcuni dicono 14, ma questo ci conferma quanto il fenomeno sia all'epoca passato inosservato lasciando memorie vaghe. Tanti altri, che poi sarebbero stati personaggi eminenti dell'antifascismo postbellico, consigliati persino da Palmiro Togliatti o da Benedetto Croce, giurarono, per poter continuare a diffondere il loro insegnamento. Forse i 1.188 che sono rimasti avevano ragione loro, per ragioni diverse e tutte onorevoli. Però quei 12 che hanno detto di no hanno salvato l'onore dell'Università e in definitiva l'onore del Paese.
Ecco perché bisogna talora dire di no anche se, pessimisticamente, si sa che non servirà a niente.
Almeno che un giorno si possa dire che lo si è detto."
(Umberto Eco)

"A mio avviso – perlomeno riguardo al berlusconismo (il fascismo lasciamolo perdere per ora) – sono più incline a ritenere che esso sia una rivelazione dell’anima italica nel suo complesso.Una ragione a sostegno di tale ipotesi può essere che Berlusconi garantisce alla maggioranza degli italiani quel conservatorismo sciatto, quell’acuta impressione di essere dei piccoli re nel proprio piccolo condominio, degli incontrastati padroncini, dei piccoli presidenti di se stessi, degli adulatori, dei prestanome. Non a caso l’Italia è uno dei paesi col massimo numero di proprietari per abitazione: e «la proletarizzazione della proprietà è il massimo supporto della conservazione» (Manlio Rossi Doria). La forza di penetrazione del fenomeno Berlusconi è ormai ben chiara: un misto di arrivismo, astuzia, capacità di intrapresa e di raccolta (oscura raccolta) di capitali, importanti sostegni politici, diffusione capillare del mezzo mediatico più potente e, grazie a quest’ultimo, costruzione veloce ma solida del consenso sulle masse. Il resto è storia attuale. Occorre dunque chiedersi: perché, nonostante questi misfatti, la maggioranza del popolo italiano tollera Berlusconi?"
(Luca Massaro)

"Berlusconi è la più completa immagine dell’Italia, è l’Italia, l’Italia parassita e presuntuosa, l’Italia borghesuccia e impostora, l’Italia che non paga le tasse, l’Italia che fiancheggia la Camorra ma che poi si fa le pippe su Gomorra, l’Italia dei D’Alema e dei Veltroni, l’Italia che non sa esprimere una classe dirigente ma soltanto un pallone gonfiato che è comunque un pallone di qualche capacità imprenditoriale (guarda i soldi che seguita a fare). E’ l’Italia della sua televisione, è l’Italia dei suoi telegiornali, è l’Italia dei suoi congiuntivi pericolosi,è l’italia delle teste di cazzo che diventate berlusconiane - o antiberlusconiane isteriche, demenziali - pensano di avere una ragione di vita. Ne riparleremo caro Lémery. Gli Usa mi fanno arrabbiare per quanto sono avanti mentalmente, culturalmente, per entusiasmo, per moralità. L’Italia è un paese privo di qualsiasi morale, un Paese pagliaccio e arrogante, dove tutti insultano e nessuno studia e chi studia davvero se ne va. Non tornate, italiani in fuga, neanche per le vacanze."
(Paolo Guzzanti)




giovedì 9 luglio 2009

Imboscato


Ok, nessun giornalista poteva stare lì in quel momento.
Però, a parte quattro volti noti, nella foto io non ne vedo nessuno.




Doppiopesismo

Si ok, condanniamo Ahmadinejad che è brutto e cattivo. Epperò girarsi dall'altra parte e fare finta di niente quando in Cina il regime comunista sta reprimendo nel sangue la ribellione degli uiguri non è un gran bel vedere. E parlo anche del mitico Obama (legato mani e piedi alla Cina a causa del gigantesco debito USA nelle mani del paese asiatico).

Negli scontri scoppiati negli ultimi giorni nella regione cinese dello Xinjiang sono morte 800 persone e fra i 3 e i 5 mila appartenenti alla minoranza muuslmana uigura sono stati arrestati. Lo ha denunciato uno dei leader uiguri in Europa, Erkin Alptekin, nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio. "Per le autorita' cinesi le persone uccise sono 160, mentre le nostre fonti parlano di circa 800 morti", ha affermato Alptekin. Anche per quanto riguarda gli arresti, "loro dicono 1.500, ma a noi ne risultano 3 mila", ha aggiunto. Alptekin, membro del Consiglio mondiale del popolo uiguro, ha riferito che quattro bambini sono stati decapitati a Urumqi, la capitale della provincia dello Xinjiang, e le loro teste sono state esposte all'ingresso della facolta' di Medicina.
(Agi)

martedì 7 luglio 2009

Non è una bellissima giornata?

 

Matteo Salvini si è dimesso. Ora speriamo solo che non cambi idea.

Arie padane

"Senti che puzza, scappano anche i cani. Sono arrivati i napoletani...".
"Son colerosi e terremotati... Con il sapone non si sono mai lavati...".
(Matteo Salvini - Parlamentare Lega Nord)

lunedì 6 luglio 2009

Gulp!

"Se i gruppi di potere che hanno predisposto il Piano sono intenzionati a perseverare nel loro progetto destabilizzante ed antidemocratico, è bene sappiano che migliaia di italiani (a dir poco) sono pronti a difendere la tenuta democratica del Paese, anche a costo della propria vita.
Migliaia di italiani democratici, liberali e pacifici, cioè, per salvaguardare il verdetto popolare che ha assegnato a Berlusconi il diritto/dovere di governare, sono disposti ad intraprendere - anche subito - uno sciopero della fame e della sete. Fino alle estreme conseguenze. Fino alla morte, al suicidio, se si rendesse necessario per difendere la Democrazia."
(Certa gente non sta bene)


Assistiamo

"Assistiamo ad un disprezzo esibito nei confronti di tutto ciò che dice pudore, sobrietà, autocontrollo e allo sfoggio di un libertinaggio gaio e irresponsabile che invera la parola lussuria salvo poi, alla prima occasione, servirsi del richiamo alla moralità, prima tanto dileggiata a parole e con i fatti, per altri scopi, di tipo politico, economico o di altro genere"
"nessuno deve pensare che in questo campo non ci sia gravità di comportamenti o che si tratti di affari privati; soprattutto quando sono implicati minori, cosa la cui gravità grida vendetta al cospetto di Dio."
(Monsignor Mariano Crociata - Segretario della CEI)

Schiaffone clamoroso e inaspettato. E mica da Famiglia Cristiana.
Mi aspetto che Bagnasco tiri il freno a mano.



Non l'ho mai detto

"Abbiamo deciso di non costruire nessuna newtown"
(Silvio Berlusconi contraddice quel comunista di Silvio Berlusconi)



Rendite e Corporazioni

Panebianco mette il dito nella piaga:

"Una delle ragioni, forse la più importante, per cui la società italiana risente oggi meno di altre degli effetti della crisi mondia­le, è dovuta proprio alla presenza di quei fattori che ne hanno frenato la crescita nei decenni prece­denti. Dipende dal fatto che, accanto al welfare «ufficiale», quello gestito dallo stato, c’è anche un esteso welfare «occulto» che tutela tante famiglie italiane a vari livelli di reddito. Ci sono protezioni e fringe benefits assicurati ai tanti dalle innumerevoli corporazioni, le rendite garantite dalla spesa pubblica (sprechi inclusi), i benefici assicurati ai singoli dall’economia sommersa. Non casualmente, a soffrire di più a causa della crisi sono fino ad oggi quei settori della piccola impresa e del commercio (come ha osservato Dario Di Vico sul Corriere del 2 luglio) che sono tra i pochi davvero esposti alla concorrenza di mercato.
[..]
Prendiamo il caso dell’Università. In Italia ci sono centri universitari ottimi, centri universitari così così e centri universitari pessimi. Questi ultimi godono di esteso sostegno e di granitiche complicità nelle comunità territoriali di appartenenza. Una riforma meritocratica (che, se fosse davvero tale, dirotterebbe i finanziamenti sui centri e i ricercatori migliori) li metterebbe in ginocchio. E che cosa credete che accadrebbe? Quei pessimi centri universitari sono pur sempre erogatori di stipendi e rendite, e grazie ad essi vive anche un esteso indotto cittadino. Inoltre, essi contano sulla complicità delle famiglie le quali, pagando tasse basse, assicurano comunque ai propri figli diplomi dotati di valore legale. Ci sarebbero probabilmente rivolte in stile Reggio Calabria 1970. I sindaci, i sindacati, i deputati locali (di destra e di sinistra) farebbero barriera in difesa del pessimo centro universitario minacciato."
(Angelo Panebianco - Il Corriere della Sera)

Quando non parla di laicità scrive anche cose sensate.