venerdì 5 marzo 2010
Un'altra grana
E comunque il giorno delle elezioni torna pure l'ora legale, toccherà fare un altro decreto.
Chi me lo spiega?
In fatto di faziosità è uno dei peggiori blog sulla piazza però se qualcuno avesse una spiegazione per questo sarei interessato a conoscerla.
La sostanza
Se fossi un elettore del PDL voterei tranquillamente la lista della Polverini che è stata riammessa. Serve la formalità del simbolo del PDL?
Suvvia, badiamo alla sostanza come dice Schifani.
Non mi par vero
Sulla vicenda dell'altissimo funzionario italiano nonché Gentiluomo del Papa che si faceva aiutare da un corista nigeriano della Cappella Giulia di San Pietro per procurarsi prostituti, magari tra i seminaristi, all'interno delle mure Vaticane direi solo una cosa: il laicista più becero nelle sue più represse fantasie non poteva partorire nulla di più perversamente divertente.
giovedì 4 marzo 2010
Opposizione propositiva
E se abolissimo gli orari di chiusura degli uffici amministrativi?
Forse ce la fanno.
Ritardi ricorsivi
Gli avvocati del PDL, che oggi dovevano presentare ricorso al TAR contro la sentenza che esclude la lista di Formigoni dalle elezioni regionali, sono arrivati 10 minuti dopo la chiusura degli uffici.
E non sto scherzando.
Pian pianino
(Ernesto Galli della Loggia sul Corriere)
E alla fine, con una quindicina d'anni di ritardo, ci è arrivato pure lui.
Ad Listam
A questo punto riterrei un grave vulnus alla democrazia se il PDL non vincesse le elezioni con un margine di vantaggio di almeno 10 punti percentuali; io ci farei un decreto:
Poffarbacco
(Repubblica)
mercoledì 3 marzo 2010
Sbroccare
"Non vorrei fare la parte dell'eversivo ma lo dico chiaro e tondo: noi attendiamo fiduciosi i verdetti sulle nostre liste, ma non accetteremo mai una sentenza che impedisca a centinaia di migliaia di nostri elettori di votarci alle regionali. Se ci impediscono di correre siamo pronti a tutto''
"A Roma i radicali hanno commesso un atto di violenza e il magistrato ci ha impedito di presentare le liste.”
(Ignazio la Russa)
Certe cose, da sbellicarsi sentendole dire da chiunque altro, pronunciate da un ex(?) fascista fanno venire i brividi.