Il Papa ai giovani: «Sesso e potere portano alla morte». I giovani al Papa: «E tu come lo sai?».
(La Stampa)
sabato 19 luglio 2008
Jena
Contro i moralisti del Corriere
di Gianni Vattimo
Ma ci saranno davvero due Italie, come suggerisce Ernesto Galli della Loggia sul Corriere della sera del 13 luglio, oppure ce n’è anche un terza che ci costringe a rifare i nostri conti? Le due Italie diverse che Galli distingue e descrive sono, come si può immaginare, quella che, a torto o a ragione, vota Berlusconi e che se ne sente rappresentata; l’altra è quella degli intellettuali di sinistra con il loro corteo di comici, attori, nani e ballerine, politici trombati e nostalgici del comunismo.
Che, manco a dirlo, si sentono sempre i migliori, diversi da quella massa di persone che si lasciano abbindolare dalla propaganda berlusconesca e perdonano al cavaliere i tratti leggermente (?) furfanteschi che marcano la sua carriera, e che in fondo sono tanto «italiani», tanto espressivi delle nostre più profonde caratteristiche nazionali. I moralisti di sinistra si sono da ultimo espressi, si fa per dire, nel triste spettacolo di Piazza Navona (peraltro così unanimemente condannato; dunque non sono poi tanti...), mostrandosi per quello che sono, presuntuosi, antipatici, e fondamentalmente antidemocratici, perché disprezzano la volontà della maggioranza che oggi sostiene questo governo.
Ma Galli di quale Italia fa parte? Al di là del popolo bue e degli antipatici moralisti di sinistra, che credono di parlare in nome dei veri interessi dei cittadini ma si crogiolano solo nei loro pregiudizi ideologici, non dovremo riconoscere anche una terza categoria, quella che per l’appunto, in nome di una razionalità davvero super partes, giudica e valuta le altre due posizioni e le ammonisce a vincere finalmente i propri difetti? Si badi che non è un problema da poco, anche filosofico.
La democrazia sarà davvero la lotta tra parti e interessi diversi che a un certo punto si accordano per amore di pace e sopravvivenza, oppure dovrà essere sancita da una istanza superiore - Galli della Loggia e affini - che distribuisce colpe e meriti e distingue i «veri» democratici dai democratici spurii? Sembra che qui si finisca ancora una volta nel vicolo cieco della scomunica papale del relativismo, che però non può nascondere le proprie radici autoritarie. Galli, e quelli come lui, ammettono di essere solo interlocutori del (famigerato ormai) «dialogo», oppure si riservano la, moralistica, parte del giudice? Ma se è così, davvero preferiamo Sabina Guzzanti e il suo irresistibile turpiloquio.
(La Stampa)
Panta rei, pure Ostellino
di Michele Serra
Perché il Pd non difende a spada tratta il povero Del Turco, sostenendone l´innocenza e definendolo vittima (pure lui) del solito "teorema"? Noi si credeva, ingenuamente, che Veltroni preferisse non interferire con il lavoro dei magistrati perché ne rispetta (come suo dovere) l´autonomia. Ma Piero Ostellino, in un memorabile editoriale sul Corriere di ieri, ci spiega che le cose non stanno affatto così.
Il sostanziale, imbarazzato silenzio del Pd discende direttamente dalla scissione di Livorno, 1921, quando nostri bisnonni con i baffi a manubrio e la cravatta a fiocco litigarono di brutto e si divisero in socialisti e comunisti. «Una sorda continuità antisocialista», ci spiega Ostellino, è dunque la causa dell´attuale, crudele indifferenza del post-livornese Veltroni contro i detenuti socialisti di ogni epoca e di ogni nazione.
Al contrario di Eraclito, che sosteneva che "tutto scorre", secondo Ostellino niente scorre. Prendendolo alla lettera, possiamo aggiungere che la perdurante insignificanza dei liberali (con l´eccezione di Ostellino) nella storia italiana è solo il doloroso strascico della morte prematura del Cavour. Che le violenze di Bolzaneto hanno radice nei modi bruschi di Bava Beccaris. E che il Bologna non vince lo scudetto da quarant´anni a causa dell´assenza di Bulgarelli e Pascutti.
(La Repubblica)
A proposito di Eluana
Lettera alla Stampa
Caro Direttore,
sono Marina Garaventa, ho 48 anni e sono, più o meno, nella stessa situazione in cui era Piergiorgio Welby: come lui, ho il cervello che funziona benissimo, diversamente da lui, posso ancora usare le mani e la mimica facciale.
Come ho seguito il caso Welby, esprimendo la mia opinione, ho seguito il caso, ben più grave del mio, di Eluana Englaro e mi sono «rallegrata» della sentenza che ne sanciva la conclusione, sperando che nessuno si permettesse di intromettersi in un caso così delicato e personale. Non avevo la benché minima intenzione di dire o scrivere alcunché fino all’altra mattina alle 7 quando, ascoltando i primi notiziari, ho sentito tante «cazzate» che mi sono decisa a dire la mia. Io sono abituata a esprimere opinioni, dare giudizi e consigli solo su cose che conosco bene e che ho vissuto personalmente e mi piacerebbe tanto che tutti si regolassero così, evitando di aprire la bocca per dare aria a sentenze basate su mere teorie filosofiche e moral-religiose.
Con queste parole mi riferisco, in particolare, alle recenti «sortite» di alcuni personaggi noti che, in un delirio di onnipotenza, dicono la loro, scrivono lettere patetiche e organizzano raccolte pubbliche di bottiglie d'acqua: le bottiglie, a Eluana, non servono perché sia l'acqua sia la nauseabonda pappa che la tiene in vita e che anch'io ho provato per mesi, le arriva attraverso un sondino.
Bando quindi ai simbolismi di pessimo gusto di Giuliano Ferrara, stimato giornalista, e al paternalismo di Celentano, mio cantante preferito. In quanto al mio esimio concittadino, il Cardinal Bagnasco, sarebbe cosa buona e giusta che, prima di esprimersi su quest'argomento, avesse la bontà di spiegarci perché a Welby è stata negata la messa e, invece, il «benefattore» della Magliana, Renatino De Pedis, è sepolto in una nota chiesa romana.
A questo punto, però, siccome neppure a me piace fare della teoria, propongo a questi signori di prendersi un anno sabbatico e offrirlo a Eluana: passare con lei giorni e notti, lavarla, curarle le piaghe, nutrirla, farla evacuare, urinare, girarla nel letto, accarezzarla, parlarle nell'attesa di una risposta che non verrà mai. Sono disponibile anche a mettermi a disposizione per quest'esperimento ma, devo avvisare tutti che, per loro sfortuna, io sono sicuramente meno docile di Eluana e se qualcuno, chiunque sia, venisse per insegnarmi a vivere, lo manderei, senza esitazione, «affanc...».
A sostegno di quanto detto finora, aggiungo che, nonostante io non possa più camminare, parlare, mangiare, scopare e quant'altro, amo questa schifezza di esistenza che mi è rimasta e mai ho avuto il desiderio di staccare la spina del respiratore che mi tiene in vita. Nonostante tutte le mie limitazioni, io ho una vita intensissima: scrivo su alcuni giornali locali, tengo un blog , ho un'intensa vita di relazione e, in questo periodo, sto promovendo un mio libro che narra di questa mia splendida avventura. («La vera storia della principessa sul pisello», Editore De Ferrari , Genova).
Sicuramente qualcuno penserà che voglio farmi pubblicità e, in un certo senso, è vero: io voglio, per quanto posso, dar voce a tutti quelli che sono nella mia condizione e non sanno o non possono dire la loro.
Parliamoci chiaro: i malati come me, come Welby ed Eluana, sono già morti! Sono morti il giorno in cui il loro corpo ha «deciso» di smettere di funzionare e hanno ricevuto dalla tecnologia, che io ringrazio sentitamente, l'abbuono, il regalo di un prolungamento dell'esistenza. Ma come tutti i regali, anche questo vuol essere contraccambiato con merce altrettanto preziosa: una sofferenza fisica e morale che solo una grande forza di volontà può sopportare.
Nel momento in cui il gioco non vale più la candela il paziente deve poter decidere quando e come staccare la spina. Lo Stato deve garantire la miglior vita possibile a questi malati, tramite assistenza, supporti tecnologici e contributi ma non può arrogarsi il diritto di decidere della loro vita sulla base di astratti principi etici, molto validi per chi sta col culo su un bel salotto, ma che diventano assai stucchevoli quando si sta nel piscio.
Eluana non può più decidere ma chi le è stato vicino, nella gioia e nella sofferenza, chi l'ha conosciuta e amata non può dunque decidere per lei, mentre possono farlo persone che, fino a ieri, non sapevano neppure che esistesse?
Io sono pronta a chiedere umilmente perdono se questi signori mi diranno che, nella loro vita, si son trovati in situazioni come la mia o come quella di Eluana e delle nostre famiglie ma, francamente, non credo che la mia ammenda sarà necessaria. Per chiarire meglio la mia situazione rinvio al link di un video.
Concludo ringraziandola e sperando che voglia dare voce anche a me che parlo con cognizione di causa e non per fare della filosofia.
Marina Garaventa
venerdì 18 luglio 2008
Jena
Decurtato lo stipendio
ai lavoratori che si ammalano, multe salatissime a quelli
che muoiono.
(La Stampa)
mercoledì 16 luglio 2008
martedì 15 luglio 2008
Notizia mancante
“Chiedo la parola. Desidero condividere con lei, Presidente, e con la maggioranza di quest’Aula la notizia che il Parlamento Europeo ha appena dichiarato immorale, persecutoria, razzista l’iniziativa del Ministro dell’Interno italiano di prendere le impronte digitali ai bambini Rom italiani e ospiti dell’Italia”.
Furio Colombo, Camera dei Deputati, 10 luglio. Ore: 11:45
Non sono riuscito a trovare uno straccio di link per questa notizia. Strano no?
Casa Vianello
Scontro tra governo e regioni sulla sanità. Le regioni non accettano "il taglio del 10% in 3 anni degli stanziamenti", sostenendo che la conseguenza diretta sarebbe la paralisi. Per evitarla, non rimarrebbe che l'introduzione dei ticket. Fra il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ed il Presidente della regione Lombardia Roberto Formigoni c'è stato un animato e perfino aspro dibattito. Tremonti, secondo quanto si è appreso, avrebbe detto più volte a Formigoni: "Lei è un irresponsabile".
(La Repubblica)
Italia in stallo
E' un quadro a tinte fosche quello dipinto da Bankitalia nel suo Bollettino economico. Un quadro che raffigura un Paese in stallo, dove manca la produttività, dove la crescita del Pil non supererà lo 0,4% nel 2008 e nel 2009. Dove i consumi stagnano, gli investimenti sono fermi, il potere d'acquisto delle famiglie è eroso dalla corsa del costo della vita, con la produzione industriale in calo dell'1% nel secondo trimestre dell'anno. E se ci sono rischi, avverte Palazzo Koch, sono verso un ulteriore peggioramento del quadro se il prezzo del petrolio dovesse continuare a salire.
(La Repubblica)
Ora che si è sistemato i fatti suoi.... possiamo passare ad altro? Quà si va a rotoli...
Gianfranco Funari
Mi stava sulle scatole.
Non mi piaceva.
Ma cosa vuoi dire a uno che sulla sua bara chiede di far mettere tre pacchetti di sigarette e un telecomando; per poter cambiare sempre canale.
Grande Gianfranco! Sei un Maestro.
Dis-Integrazione
«Vogliamo favorire l'integrazione dei nomadi e prendere le impronte ai bambini ha l'obiettivo di garantire loro scuola e istruzione»
(Silvio Berlusconi)
Favorire l'integrazione prendendo le impronte digitali ai bambini. Questa mi mancava.
A questo punto per favorire l'integrazione predisporrei, sui tram, dei posti riservati solo ai Rom. O dei bagni pubblici separati. MASCHI, MASCHI ROM, FEMMINE, FEMMINE ROM.
Tutto questo per favorire l'accoglienza e l'integrazione, ovviamente...... ovviamente....
Sprechi
[..]
Le donne erano in vacanza sull'isola, ma al riposo hanno preferito il singolare concorso e sono state pagate per sfidarsi nel sesso orale sulla spiaggia di Laganas a sud dell'isola ionica.
L'evento ha coinvolto sei uomini britannici e sei greci, tra cui due proprietari di un bar. Sembra che un video, destinato a circolare in internet, abbia immortalato questa gara vagamente "dionisiaca".
(La Repubblica)
Che spreco! Le ragazze da tutto questo non hanno ottenuto nemmeno, che sò, un sottosegretariato, una nomina a consigliere comunale, un posto come portantina, niente di niente.
Uno spreco di talenti.
lunedì 14 luglio 2008
Sante incazzature
Non sempre i viaggi del papa vengono accolti con gioia e tripudio da tutti gli abitanti del paese visitato.
Prolassi etici
Ernesto Galli della Loggia tenta disperatamente, ma invano, di spiegare che Berlusconi è l'effetto e la Guzzanti la causa.
Io umilmente penso sia vero l'opposto.
Secondo Galli della Loggia se Berlusconi paga una tangente è colpa del moralismo di Berlinguer.....
Ormai si rassegnino gli "onesti" la nuova dizione è "moralisti".