Se non fosse che il defunto è stato uno dei leader di un partito di estrema destra, seminazista e (anche) omofobo questa notizia sarebbe del tutto superflua.
I gay fanno sempre le vittime? No, no, a volte sono i carnefici... di loro stessi.
Pagherei per vedere la faccia di Borghezio quando lo saprà.
venerdì 17 ottobre 2008
Gossip postumo
Sfacciataggine
«La scienza non è in grado di elaborare principi etici; essa può solo accoglierli in sé e riconoscerli come necessari per debellare le sue eventuali patologie».
«La filosofia e la teologia diventano, in questo contesto, degli aiuti indispensabili con cui occorre confrontarsi per evitare che la scienza proceda da sola in un sentiero tortuoso, colmo di imprevisti e non privo di rischi»
(BXVI)
giovedì 16 ottobre 2008
Non ci crede nessuno
Vittorio Feltri insinua che Berlusconi possa avere dei conflitti di interessi.
Ma come gli vengono in mente certe idee assurde? Pensate, CONFLITTO DI INTERESSI. Come è riuscito ad inventarsi un'accusa tanto ridicola?
di Vittorio Feltri
Sono sicuro che il premier non conosce il problema nei suoi risvolti, alcuni dei quali celano insidie. Quindi, facendo ricorso al mio spirito da buon samaritano, gli vorrei dare una mano a non finire triturato da nuove polemiche. Tra qualche giorno il Parlamento discuterà e forse approverà - ripeto, forse - il taglio ai contributi per l'editoria. Il provvedimento, dice il governo, è indispensabile perché i soldi in cassa sono pochi e non bastano più. Insomma, sono stati imposti sacrifici a chiunque e sarebbe assurdo non fossero imposti anche a quotidiani e periodici. Il ragionamento fila liscio.
Risultato pratico. Un settore atipico e già in difficoltà come il nostro (vendite in calo, pubblicità in crisi simmetrica a quella economica, costi elevati), dal prossimo anno avrà l'acqua alla gola. Pazienza. Chi avrà le forze per galleggiare sopravviverà, gli altri moriranno. È crudele, ma non c'è nulla da fare: noi non siamo banchieri e dobbiamo attenerci alle leggi di mercato. Non abbiamo mai protestato e non lo faremo nemmeno ora; oltretutto non sarebbe il momento, con i problemi che affliggono gli italiani.
Ma c'è un ma. E su questo punto Berlusconi deve aprire bene le orecchie e ascoltarci. I suoi collaboratori, nel preparare il testo riguardante i tagli, vuoi per distrazione vuoi per compiacere al grande capo, si sono dimenticati di includere nell'elenco delle imprese destinate a soffrire quella del grande capo medesimo, cioè la Mondadori. Sissignori. Guarda un po' quando si dice la coincidenza. Di sicuro l'amato Cavaliere senza paura e senza macchia ignora questo odioso particolare che potrebbe (...) arrecargli un sacco di noie, per esempio l'accusa, nella circostanza documentata, di conflitto d'interessi.
Infatti un presidente del Consiglio autore con i suoi esperti di una legge che riduce i finanziamenti ai giornali, eccetto le proprie riviste, non si limita a fare una figura di merda, ma si espone agli strali della opposizione finora rimasta inerte per mancanza di motivazioni.
(Libero)
Spray razzista.
A Brinzio, nel Varesotto, in via Indipendenza c’erano alcune sagome di cartone a misura d’uomo raffiguranti bambini di cui quattro di colore. Nelle notte i volti dei bimbi di colore sono stati ridipinti con vernice bianca da alcuni vandali. I bambini avevano realizzato le sagome di cartone nell’ ambito del progetto di sicurezza stradale (stanno a indicare la presenza di una scuola agli automobilisti e a far rallentare il traffico).
E il lavoro era così bello e significativo che le maestre hanno deciso di mettere queste sagome in mezzo alla strada. Ma questo non è piaciuto ai razzisti della zona che hanno pensato bene, nottetempo, di ripassare le sagome dei bambini di colore con lo spray bianco.
Gli alunni di Brinzio rammaricati per l’accaduto hanno scritto una lettera aperta agli imbrattatori, lamentandosi per quel gesto “da conigli” e chiedendo loro di tornare sui propri passi e di ripristinare le sagome come erano prima. “E’ impossibile non pensare a un gesto razzista – dice Roberto Piccinelli, ex sindaco e ora assessore al bilancio – io l’ho vissuta come una pugnalata nella schiena, non mi sarei mai aspettato che qualcuno potesse pensare una cosa del genere, è il vandalismo peggiore che ci abbiamo mai fatto”.
C'è una soluzione. Mettiamo le sagome dei bambini bianchi nei giardinetti in bella vista e le sagome dei bambini neri dietro una collinetta, come le classi separate proposte dalla lega.
Senilità
A proposito del nazismo e del fascismo dice:
“Sto nel calcio da quarant’anni e non mi sono mai schierato politicamente né intendo farlo ora: quando avrò smesso con questo mestiere potrà darsi che ci pensi ma finché alleno non mescolo la politica allo sport”
(Marcello Lippi)
Per non risultare schierato politicamente e per rimanere al di sopra delle parti, Lippi ha deciso di non dare giudizi morali nemmeno su Satana, sul colera, su don Rodrigo e nemmeno su Gargamella.
Parlerà quando sarà in pensione e le canterà a tutti.
Realpolitik
Lo so è un cedimento, uno slittamento, un compromesso.
Significa, come al solito, accettare il male minore per evitare pericoli maggiori; ditela come volete.
Forse avete pure ragione.
Ma per favore... Pecorella no: lasciamo perdere Leoluca Orlando, ok?
Promemoria
Leggere sempre Facci dopo Travaglio:
Travaglio cita un verbale reso da Riccio, sempre nel 2001: «In quell’occasione, come in altre, presso lo studio dell’avv. Taormina era presente anche l’onorevole Previti». E praticamente finisce l’articolo: l’ombra di Previti si allunga dunque su traffici giudiziari, patti con Cosa Nostra, regie superiori e occulte.Il dettaglio, l’infamia, è che Travaglio non mette il seguito della frase. Eccola per intero: «In quell’occasione, come in altre, presso lo studio dell’avv. Taormina era presente anche l’onorevole Previti. Il Previti però era convenuto per altri motivi, legati alla comune attività politica con il Taormina, e non era presente al momento dei discorsi inerenti la posizione giudiziaria di Dell’Utri». Questo è il presunto collega che questa sera arringherà le folle ad Annozero. Questo è Travaglio.
(Filippo Facci)
Razzismo in dosi omeopatiche
Supponete di trasferirvi a Londra e supponete che il vostro pargolo abbia necessità di imparare la lingua di Sua Maestà; secondo voi l'inglese lo imparerebbe meglio in una classe "ponte" di soli italiani o in una classe con bambini "indigeni"?
La domanda è retorica e la risposta è ovvia.
Qui la faccenda è spiegata meglio.
20 frustate basteranno
Maroni non potrà più espellere i rom o mandare in galera i clandestini extra-comunitari: la Chiesa, L'Europa e perfino il PD si sono messi di traverso.
mercoledì 15 ottobre 2008
Pionati a La7
"Saviano esagera, le minacce della camorra non vanno sottovalutate, certo, ma a Napoli tutte le persone per bene hanno da temere dalla camorra!"
(Francesco Pionati su La7)
Tutta le gente per bene lasci l'Italia. Pionati ci resterà!
Roberto Cota
L'autore di una grandiosa idea: i bambini bianchi di quà, i bambini "colorati" di là.
A ben vedere in Sudafrica ci avevano preceduto poi però il modernismo ha soppiantato le belle regole di una volta.
A tal proposito Gad Lerner nel suo blog scrive:
"La mozione leghista per l’introduzione di classi differenziali per gli studenti immigrati che non superano un test di ammissione, è stata approvata dalla Camera con una maggioranza ristretta. Diversi esponenti del Pdl hanno preferito uscire dall’aula e alcuni hanno dichiarato pubblicamente il loro dissenso. Vorrei ringraziarli uno a uno, perchè hanno il grande merito di nobilitare l’impegno pubblico contro la discriminazione, sottraendolo alla mera controversia di schieramenti politici.
Nicola Cristaldi, Mario Pepe, Alessandra Mussolini, Souad Sbai… e fuori dal Parlamento il sindaco Gianni Alemanno e la sindacalista Renata Polverini esprimono un’obiezione di coscienza che purtroppo ieri nell’aula di Montecitorio non si era manifestata con la necessaria chiarezza. [..]"
Il resto del pezzo sta qui.
'Fanculo il successo
Emilio Fede aveva promesso di farlo qualche anno fa, ma poi sfortunatamente si rimangiò tutto.
Ora Roberto Saviano se ne va all'estero davvero.
Ci abbiamo perso due volte.
martedì 14 ottobre 2008
Uno a te, uno a me
”Il Pdl ci dica chi è il loro candidato alla Corte Costituzionale,
purchè sia una persona con certe caratteristiche, e noi lo voteremo, ma
loro votino Orlando alla Vigilanza Rai. In 24 ore si risolverebbe la
situazione”
(Walter Veltroni)
Che qualcuno lo fermi.
L’accademia reale svedese incorona il saggista americano nemico di Bush
STOCCOLMA
Il premio Nobel per l’economia a Krugman, annunciato dall’accademia Reale delle Scienze svedese, è stato attribuito per «i lavori sugli scambi commerciali».
Krugman, americano, 55 anni docente di Economia e affari internazionali all’Università di Princeton, è noto nel mondo accademico per i suoi studi riguardanti la teoria del commercio. Ed in particolare per i modelli in base ai quali i paesi potrebbero guadagnare dall’imposizione di barriere protezionistiche. Noto anche per i suoi libri di testo sulle crisi valutarie e sull’economia internazionale, Krugman è stato critico della New Economy degli anni novanta del XX secolo, dei regimi di cambio fisso dei paesi insulari asiatici e della Thailandia prima della crisi del 1997, dell’affidamento ai governi per difendere i cambi fissi sul quale si sono basati investitori (quali i gestori di capitali a lungo termine) prima della crisi debitoria russa del 1998. Il suo testo Economia internazionale: Teoria e Politica (scritto insieme a Maurice Obstbeld) è un libro di testo molto diffuso riguardante, appunto, l’economia internazionale. Nel 1991 ha ottenuto il prestigioso riconoscimento denominato John Bates Clark Medal dall’Associazione americana per l’economia. La filosofia economica di Krugman può essere descritta come neo-keynesiana.
Pochi mesi dopo gli attentati contro New York e Washington dell’undici settembre 2001, nei giorni in cui falliva il gigante americano dell’energia Enron, prima delle vittime della finanza creativa operata dai suoi dirigenti, Paul Krugman aveva previsto in un editoriale pubblicato sul New York Times che il secondo evento sarebbe stato più determinante del primo, in termini di conseguenze sulla storia degli Stati Uniti. Una previsione che scatenò non poche polemiche allora e che per alcuni anni fu rinfacciata all’economista come totalmente errata ma che ora, in numerosi blog, si sollecita l’opinione pubblica a rileggere, come probabilmente deve aver fatto l’Accademia reale svedese. «Devo confessare di essere rimasto sorpreso e anche un poco scioccato per la velocità con cui il ricordo degli scandali come il collasso di Enron o Worldcom sono scomparsi dall’attenzione del pubblico», aveva dichiarato Krugman alla fine del 2002.
La Stampa.it
Una voce s'ode a sinistra
Bonanni: "Ora un tavolo per salari e pensioni"
Veltroni: "Berlusconi trovi soldi per salari e pensioni"
Di Pietro:"Non si vede un soldo per la riduzione delle tasse per gli stipendi più bassi, per l'aumento delle pensioni, l'adeguamento dei salari"
Angeletti:"Le principali cose da fare sono due: garantire un servizio di finanziamento alle imprese a basto costo e ridurre le tasse sul lavoro. Iniziamo dalla tredicesima, tra tre mesi"
Bersani:"Misure a favore della piccola e media impresa, defiscalizzazione dei salari e delle pensioni medio-basse"
Secondo me Tremonti fa un condono.
Pensiero Debole?
"Una logica ‘heideggeriana’ non può che pensare la verità come risultato del dialogo e niente di più – non: ci mettiamo d’accordo perché abbiamo scoperto (là fuori) la verità, ma: diciamo di aver trovato la verità quando ci mettiamo d’accordo. Dunque alla base della verità come evento c’è la pluralità degli interpreti e il loro accordo o disaccordo"
(Gianni Vattimo )
Dall'ultima lezione della sua carriera.
lunedì 13 ottobre 2008
Idiozia
"Ci dicono che Eluana Englaro sta morendo. Sabato le sue condizioni sono gravemente peggiorate a seguito di un’emorragia interna improvvisa. Eluana sta morendo perché non era morta prima. Come invece avevano voluto farci credere in nome di un’ideologia che persegue la morte come immagine speculare della salute dei vivi."
(Il Foglio)
Certo che può morire... è in stato vegetativo: anche le piante muoiono.
ps.
La mia frase è meno crudele di quanto possa apparire a prima vista.
Il bene di Dio
di Roberta de Monticelli
"Perché mai se Dio non c’è tutto dovrebbe essere permesso? Affermarlo è affermare che se Dio non c’è, nessuna cosa ha valore, positivo o negativo: non ci sono cose preziose e fragili che dobbiamo proteggere, non ci sono azioni orrende o anche solo gesti volgari che dobbiamo evitare, e così via. Ma come si può affermare una cosa del genere? Solo a patto che l’esistenza dei valori dipenda da quella di Dio. Ma questo è vero solo se è vero che il bene è tale perché Dio lo vuole, e non invece che Dio (se c’è) vuole il bene perché è bene. Infatti, solo dalla prima segue che se Dio non c’è non c’è niente che sia bene o male in sé. Dalla seconda non segue affatto. Dio vuole il bene perché è bene – se c’è. E se non c’è, il bene di un’infanzia felice resta tale, il male di un’infanzia straziata pure.[..] Il bene non è tale perché voluto da Dio, ma Dio vuole il bene perché è bene."
(Micromega)
Un ulteriore passettino logico-filosofico porterebbe facilmente a dire che se Dio vuole il bene perché è Bene allora vuol dire che perfino Dio soggiace alle leggi morali che, perciò, vengono prima di Lui.
Per cui non si capisce che farsene di un intermediario tra noi e il Bene... chiamato Dio.
L'esistenza di Dio è quindi un ipotesi superflua.
E poi a dimostrazione che inevitabilmente la Teologia uccide la Logica:
"E poi il dolciastro della melassa solidaristica, a condire il rifiuto di onorare la solitudine della coscienza personale, e la confusa dialettica della relazione a offuscare la negazione della responsabilità ultima che ciascuno porta di se stesso. Ecco un esempio. Ero rimasta esterrefatta, in occasione del caso Welby, di leggere o udire sulla bocca dei politici frasi di questo genere: “la legge deve garantire la libertà di scegliere la vita, e non di scegliere la morte” . Ma come si fa a “scegliere” la vita, se la morte non è un’opzione? E’ un uso del verbo “scegliere” che lo svuota di senso. Ma poi ho dovuto constatare che perfino da parte di filosofi, sia pure cattolici – intendo dire di persone per le quali la logica dovrebbe essere ancora più che per tutti noi l’etica del pensiero – venissero uscite di questo genere: “La persona …non è libera di disporre di sé e degli altri, ma è libera di prendersi cura di sé e degli altri, in nome di quel Dio che abita dentro la coscienza…”. E’ un esempio recentissimo, da una lettera sull’”Avvenire”, direttamente rivoltami (Paola Ricci Sindoni, 5/10/08). Ma come si fa a essere liberi di prendersi cura di sé e degli altri, se il non farlo non è un’opzione? E chi ha detto che chiedere per sé o per altri una morte dignitosa non sia “prendersi cura”, ma sia “disporre della vita”, propria o altrui? E come è possibile dare per ovvio che “disporre di sé” sia identico a “disporre per altri”, quando appunto questo era il punto in questione? Un controsenso logico e due assunzioni infondate in una sola frase: in una lettera dove si dice di avermi ascoltata. Quando appunto le questioni che avevo posto (e da anni) sononascoste e uccise sotto quelle tre fallacie."
(Micromega)
In pratica, per i dotti filosofi cattolici contemporanei, si può scegliere ma a patto di non avere alternative possibili.