C'è chi stupra e chi ragiona da stupratore:
"volevo vedere se violentavano te per cinque ore, troia di una parlamentare paraculata"
"Brutta bastarda!! come ti permetti di voler indagare quei carabinieri che han maltratto quei rumeni??? Non t vergogni?? o t fai vedere con queste sciokkezze giusto x fare scena……miserabile,,,…vergognatio….con il casino ke c’è in italia dal punto di vista della giustizia, tu ti permetti di far ulteriormente l’eccessiiva garantista?? bastarda….t godi i soldi rubati e dici ste cazzate…..se hai le palle rispondi….se vieni in Sardegna, giuro su Dio ke verro’ a “trovarti” nel comizio…..ti odio…in qualke modo le devi pagare queste uscite che fai…verra’ il momento che gli italiani si ribelleranno a queste delinquenze e si faranno giustizia da soli….e solo allora avrai paura e eviterai di dire queste cose…miserabile….t odio"
La risposta della deputata radicale:
"Pubblicherò, senza censura, tutte le email che mi sono arrivate sulla vicenda della visita mia e di Sergio D’Elia ai romeni arrestati a Guidonia, quattro dei quali attualmente detenuti a Rebibbia. Raccoglierò e pubblicherò anche tutti i commenti inseriti nei siti dei quotidiani on line e su facebook e siti analoghi.
Credo che rappresentino uno spaccato significativo dell’Italia. Un po’ come accadde con “radio parolaccia” su Radio Radicale a metà degli anni ottanta. Cioè le telefonate che arrivavano sulle segreterie telefoniche di Radio Radicale e che venivano mandate in onda senza alcun tipo di filtro. Allora non c’erano ancora gli immigrati, ma c’era l’affermarsi della Lega e il turpiloquio riguardava tanto la contrapposizione nord-sud quanto i tabu sessuali e la rivalità fra squadre di calcio, mescolando spesso assieme tutti i fattori.
Inutile dire che fra i post che leggo e che oggi mi insultano per essere andata a trovare i sei rumeni a Rebibbia dopo le segnalazioni di pestaggi che mi erano arrivate, molti dei cosiddetti difensori delle vittime dello stupro, usano nei miei confronti lo stesso identico linguaggio degli stupratori.
Io li comprendo: perché, infatti, dovrebbero comportarsi in modo diverso dagli stupratori dei media, soprattutto televisivi, che propongono la gogna mediatica degli arresti, dopo essere stati convocati, insieme al popolo inferocito, in caserma? Perché gli autori del turpiloquio nei miei confronti, dovrebbero avere il senso della legalità e del rispetto delle regole se le istituzioni sono le prime a violarle? Perché dovrebbero sentirsi “protetti” se i Sindaci esprimono solidarietà a parole, ma non fanno alcunché per recuperare i quartieri degradati delle città, per illuminarle molto di più, per disseminare telecamere ovunque e per tirare fuori dagli uffici e mettere in strada i vigili urbani? Cosa dovrebbe rassicurarli? I quasi 4 milioni di processi già pendenti, la maggior parte dei quali non giungeranno mai a sentenza perché prescritti a causa di un sistema giudiziario lento e quindi inefficace?
Io e i radicali, siamo oggi il bersaglio perché abbiamo fatto quel che riteniamo giusto anche se scomodo e impopolare perché siamo convinti che laddove c’è strage di legalità prima o poi ci sarà anche strage di vite umane. E che la giustizia deve essere giusta per essere anche efficace."
Nulla da aggiungere.
Le foglie morte non sono
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Le foglie, che morte non sono,
irradiano in cielo la luce,
filtrata dai rami che, nudi, vestirono.
E mi sembra, camminando,
che pestarle sia peccato
ché ...
1 mese fa
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