"Deputata del PDL grazie a me e alla RU486. Certo, perché senza la RU486 e le polemiche sulla "sperimentazione" torinese, tra ispezioni ministeriali e inchieste della magistratura, ben difficilmente Eugenia Roccella avrebbe potuto aspirare al ruolo di portavoce del "family day". Invece, abusando delle miserie del giornalismo scientifico italiano, è diventata l'alfiere contro la RU486 dalle colonne dell'Avvenire, del Foglio e del Giornale, con l'entusiasmo del neofita che pensa di aver scoperto il gran complotto mondiale.
Da ex radicale (molto ex) a icona del movimento anti-abortista italiano, da post-femminista a militante "pro-life", Eugenia Roccella ha gradualmente assimilato tutti i capisaldi cattolici su famiglia, sessualità e contraccezione, senza se e senza ma. La sua fortunata carriera politica comincia con il libro scritto a quattro mani con Assuntina Morresi, militante cattolica antiabortista, dall'emblematico titolo "La favola dell'aborto facile. Miti e realtà della pillola RU486", che ha fatto da supporto a decine di articoli su l'Avvenire, il Foglio e il Giornale tutti tesi ad alimentare un certo sospetto attorno alla RU486 in due mondi, quello dei media e quello dei politici, strettamente interdipendenti, notoriamente superficiali e, soprattutto, pigri.[..]"
(Silvio Viale)
l'articolo completo qui
Le foglie morte non sono
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Le foglie, che morte non sono,
irradiano in cielo la luce,
filtrata dai rami che, nudi, vestirono.
E mi sembra, camminando,
che pestarle sia peccato
ché ...
1 mese fa
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