"Va stigmatizzato il medico che non intende prescrivere il Norlevo [pillola del giorno dopo]? Perché dovrebbe esserlo? Sul piano scientifico, egli opera una scelta in prima battuta 'medica', nella serena coscienza che il rifiuto di un anticoncezionale di emergenza (peraltro facilmente procurabile per altre vie, come appunto è avvenuto nel caso di Pisa) molto, ma molto difficilmente può produrre un danno alla salute di una donna. Non si ha alcun diritto, una volta riconosciuto che la decisione del medico è per l’appunto specificamente 'medica', procedere a valutazioni 'etiche' nei suoi confronti."
(Avvenire - Prof. Francesco D'Agostino, ex Presidente del Comitato Nazionale di Bioetica)
In pratica, secondo il professore, il medico può decidere insindacabilmente "secondo scienza" se una donna debba o non debba portare avanti una gravidanza. Si consegna quindi al medico il potere assoluto di decidere in materia di maternità e contraccezione, sottraendo alla donna ogni diritto all'autodeterminazione e riducendone il ruolo a quello di contenitore riproduttivo privo di qualsiasi volontà.
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