Enrico Bonerandi per "la Repubblica"
Marinella ha ancora quell'immagine negli occhi. Anche lei, come tutti noi, di Eluana conosceva solo le foto della bellissima ragazza dai capelli corvini che il papà Beppino ha fatto circolare in questi anni. Marinella Chirico, giornalista del tg regionale del Friuli - Venezia Giulia, è stata invitata domenica scorsa dal professor De Monte a entrare nella stanza della ragazza alla clinica La Quiete: "Non ne possiamo più di gente che sostiene che Eluana sorride e potrebbe anche mangiare da sola, mi ha detto il professore. E poi i politici. Napolitano e Berlusconi qui non vengono. A questo punto passa tu, che sei una professionista dell'informazione. É giusto che si sappia com'è ora Eluana".
Marinella scuote la testa: "Irriconoscibile. Eluana era come un fantoccino di gomma. Una donna devastata da anni e anni di immobilità. Magra no. Tenuta bene, con addosso un bel pigiama". Probabilmente Marinella è l'ultima persona, a parte medici e infermieri, ad aver visto Eluana viva.
Racconta: "Sono entrata dopo aver mostrato i documenti alla polizia che presidiava la stanza. Abbastanza grande, senza troppi macchinari. Lei era piena di tubi e tubicini e l'espressione era quella dei cerebrolesi. Gli occhi fissi, la lingua che penzolava ora a destra ora a sinistra, la bava che le scendeva. Ogni tanto uno spasmo, altrimenti immobile. Mi chiedo chi ha potuto vederci un sorriso! E non poteva proprio deglutire. Un medico le ha spruzzato qualcosa in bocca, ma lei non l'ha tenuta dentro. Ogni due ore la giravano, per evitare le piaghe da decubito.
Ma per le orecchie non si può fare niente: o una o l'altra deve pur poggiare sul cuscino. E infatti Eluana aveva le orecchie deformate, di un colore scuro, probabilmente con una piaga dentro. All'inizio per me è stata una botta terribile. Ero lì, non avevo il coraggio di toccarla. Ma ho visto che gli infermieri e i medici che passavano le parlavano, le tenevano la mano. Ho chiesto il permesso, e anch'io l'ho toccata, carezzata. Anche un bacio sulla fronte le ho dato".
Si aspettavano i medici che morisse di lì a poche ore? "Direi di no, credo che pensassero come minimo a quattro giorni. Però si vedeva che era appesa a un filo. Anche solo un colpo di tosse la sconquassava. A un certo punto, guardandola, ho pensato a un Cristo in croce. Un medico a un certo punto mi ha detto: e secondo lei, una persona ridotta così può fare un figlio? In effetti solo pensarlo è un'assurdità. Insomma, ha presente le immagini di Terry Schiavo? Eluana era messa molto peggio. A pensare che fuori dalla clinica bivaccava gente che avrebbe voluto darle panini e acqua minerale per salvarla, mi vengono i brividi".
Ma perché Beppino Englaro non ha mai voluto che uscissero le immagini vere, attuali, di sua figlia? "Me l'aveva spiegato: con Eluana aveva un patto di sangue, ai tempi di quando si videro in tv le riprese dello sciatore David nel suo letto di ospedale. Eluana gli aveva fatto promettere che in un caso del genere lui non l'avrebbe fatta vedere agli altri. E ha sempre mantenuto la promessa. Si teneva questa possibilità come ultima spiaggia. Mi aveva confidato: se va tutto male, vado in tv con la foto di Eluana com'era nella mano sinistra e nella destra di Eluana com'è. E avrebbe detto: questa è l'ultima violenza che fate a mia figlia. Mi avete costretto, vergognatevi"
(via Dagospia)
Le foglie morte non sono
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Le foglie, che morte non sono,
irradiano in cielo la luce,
filtrata dai rami che, nudi, vestirono.
E mi sembra, camminando,
che pestarle sia peccato
ché ...
1 mese fa
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