Delle vicende della Lehman Brothers e del terremoto nella finanza americana ormai s'è detto tutto. Le autorità americane, amministrazione Bush col Ministro al Tesoro Paulson e il Governatore della Fed Bernanke, hanno deciso di lasciare la Lehman al suo destino decretandone di fatto il fallimento. Nello stesso tempo, hanno deciso di salvare la Merryll Lynch, attraverso una operazione di fusione con la Bank of America, e l'American International Group (Aig), colosso delle assicurazioni che aveva già avuto un ruolo fondamentale nelle operazioni speculative sul petrolio di qualche mese fa.
Queste operazioni di "salvataggio" costeranno 700 miliardi di dollari. Ne avevano chiesti 1000. Con una mossa a sorpresa, lo Stato americano si impegna , con questa manovra, a salvare le banche coprendone i debiti che, le banche stesse, hanno negli ultimi anni lasciato lievitare senza controllo, anche sotto la spinta dell'amministrazione Bush che chiedeva agli "amici" banchieri di concedere mutui immobiliari senza tanti controlli per favorire la sua politica di "una casa ad ogni famiglia americana".
L'operazione di salvataggio da 700 miliardi ha una portata storica per gli Stati Uniti. E' una manovra di intervento diretto dello stato, della "mano pubblica" nella economia. E' una manovra che ca in netto contrasto con la filosofia economica monetarista e neo-monetarista che ha guidato da sempre le amministrazioni repubblicane: il mercato ha in sé gli strumenti per uscire dalla crisi. Gli interventi pubblici introducono delle perturbazioni che allontanano dal sentiero di crescita che il mercato e solo il mercato può definire.
Con questa manovra, l'Amministrazione repubblicana sconfessa in modo plateale il "credo" teorizzato da Milton Friedman e realizza una vera manovra keynesiana di deficit spending. Il mercato non può risolvere da solo la crisi e quindi lo Stato entra a piedi uniti nella vita economica reale con una manovra che, peraltro, configura una socializzazione delle perdite delle banche. Gli errori del mercato vengono "trasferiti" sui cittadini americani, sulla collettività.
Sull'argomento si è anche pronunciato il Professor Zingales, italiano, docente di economia e finanza all'Università di Chicago "Il capitalismo non è morto in senso assoluto, ma è morto il capitalismo come lo abbiamo conosciuto fino ad oggi. Il modello di sviluppo che ha dominato l'economia americana negli ultimi 70 anni si è incrinato definitivamente davanti alle misure prese da Paulson e Bernanke. Il motto Stati Uniti Socialisti d'America non è una battuta. Bush ha fatto in poco tempo quello che non è riuscito a fare Mitterand in Francia con l'appoggio del partiuto comunista francese e con le nazionalizzazioni. Il peggio è che in America il governo sta socializzando le perdite a spese del contribuente, un po' quello che in Italia si voleva fare con Alitalia. Invece il conto delle perdite va presentato a chi si è assunto certi rischi, non ai cittadini."
Il conto è stato "girato" alle tasche dei cittadini americani. I 700 miliardi di dollari infatti, verranno raccolti sul mercato del risparmio. Paulson sta definendo l'emissione di titoli del debito pubblico analoghi ai BOT italiani (ritenuti lo strumento più efficace per raccogliere una simile somma di danaro in un contesto di sfiducia e incertezza) per una somma corrispondente.
Il debito pubblico degli usa arriverà a 15.000 miliardi di dollari, pari al 120 per cento del Pil. Situazione tipicamente italiana (il nostro pil è pari al 105 per cento del Pil). Un debito che comporta, come sappiamo, una spesa in conto interessi che per essere coperta porta necessariamente a innalzare la pressione tributaria o emettendo altri Bot, per il principio che le spese a breve vanno coperte con entrate a breve (quindi tasse o Bot). Gli americani avranno seri problemi in un prossimo futuro, sia all'interno, sia all'esterno con un calo della domanda all'estero.
Inoltre, la scelta dello strumento Bot segna anche la fine della fiducia nelle finanza creativa e negli strumenti derivati. Nulla di meno creativo e puro di un Bot: Mi presti oggi 100, ti restituisco domani 100+x. Stop. Nient'altro che questo.
Ricordo un dialogo tra il mio professore di economia, un keynesiano puro, e il mio professore di Matematica finanziaria, sostenitore delle forza dei numeri e dei modelli nella "creazione" di nuovi strumenti finanziari. Ricordo, la frase del primo: "I modelli matematici sono affascinanti, lasciano pensare che tutto sia possibile e controllabile. Ma io credo che dovrebbero rimanere nei libri e non entare nella vita reale. La vita reale è fatta di economia reale. Il resto a me non interessa".
Le foglie morte non sono
-
Le foglie, che morte non sono,
irradiano in cielo la luce,
filtrata dai rami che, nudi, vestirono.
E mi sembra, camminando,
che pestarle sia peccato
ché ...
1 mese fa
0 commenti:
Posta un commento