Storia del comunismo attraverso le barzellette.
Quali furono le ultime parole di Mayakowskij prima di suicidarsi? "Compagni, vi prego, non sparate.
L'insegnante chiede all'alunno chi sono suo padre e sua madre. "Mia madre è la Russia e mio padre è Stalin", risponde pronto il bambino. Compiaciuta, l'insegnante insiste: "E tu cosa vuoi diventare da grande?" E il bambino: "un orfano".
Un operaio va a comprare la macchina, paga, poi chiede all'impiegato quando gliela consegneranno. Quello controlla su un librone e dice: "Fra dieci anni". "D'accordo", replica l'operaio, "ma di mattina o di pomeriggio?". "E che ti importa - risponde l'impiegato - tanto è fra dieci anni". "No, vedi compagno - spiega l'operaio - è che di mattina viene l'idraulico"
interessante la chiosa finale dell'articolo:
"Dopo averne elencate centinaia, il libro di Lewis si chiude con un interrogativo: perché il comunismo ha prodotto così tante barzellette, e il nazismo praticamente nessuna? La risposta contenuta nel volume è che il nazismo esemplificava il Male, mentre il comunismo, elevato a forma di governo, ha rappresentato soprattutto la Stupidità: mentre il primo fa rabbrividire, della
Le foglie morte non sono
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Le foglie, che morte non sono,
irradiano in cielo la luce,
filtrata dai rami che, nudi, vestirono.
E mi sembra, camminando,
che pestarle sia peccato
ché ...
1 mese fa
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