Ci sarebbe un tema di cui forse varrebbe la pena di parlare, anche se non sembra importargliene nulla a nessuno.
Questo tema è il raddoppio negli ultimi tre mesi del prezzo del riso, l’alimento di cui si nutre più di metà della popolazione mondiale. Quella più povera, naturalmente.
Pare che il riso sia ai massimi storici, che il suo prezzo continui a crescere e che sia probabile, in diverse aree del mondo, che scoppino presto gravi tumulti del riso. Anzi, qualche rivolta in giro è già scoppiata in Guinea, Mauritania, Messico, Marocco, Senegal, Uzbekistan e Yemen. In Pakistan il trasporto delle derrate alimentari è protetto dall’esercito.
Ieri la Bbc, che guarda l’Asia con un occhio abbastanza attento, si chiedeva se il gigante indiano - la “shining India” della neoglobalizzazione - non sia in realtà prossima a una spaventosa carestia. Oggi un blog italiano racconta come ad Haiti la gente sia costretta a mangiar fango. Qualche giorno fa anche il Washington Post ha spiegato che la situazione è esplosiva, e che il pianeta può essere alla vigilia di una guerra del riso.
Bene, ora possiamo tornare a occuparci di Bossi, di Boselli e della Dc di Pizza.
(Alessandro Gilioli- Piovono Rane)
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