Dategli tempo Veltroni sarà il prossimo Forlani.
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Nascere, ma anche no, crescere, ma così così, diventare comunista, senza mai esserlo stato, scoprirsi bianco, sentendosi un po’ nero, credere di non credere in Dio, e contemporaneamente non credere di credere, viversi laico, quantunque anche cattolico, sentirsi juventino, per quanto laziale, e interista, per quanto milanista, amare il cinema, però pure il teatro, la musica rock, però pure il silenzio, le giacche blu, se sono beige, le calze rosse, soprattutto se danno sul blu, Pasolini, ma anche moltissimo Comencini, candidarsi a Roma perché gli ricorda Tripoli, voler vivere a Tripoli perché a Roma basta, poi restare a Roma, ma con Tripoli nel cuore, dar vita alla lista “Progressisti ma con cautela, liberali ma di sinistra, socialisti ma non del tutto, maschi per quanto femmine, tutti uniti per Veltroni”, amare la politica ma non più del romanzo, il giornalismo ma di un certo tipo, sua cugina, ma anche la mia, europeo con venature africane, kennediano con striature asiatiche, dossettiano con la passione di Sturzo, così adulto, ma sotto sotto così bambino, non sarà che quello ha dato un appuntamento a Ferrara come persona ma intendendo la città?
(Il Foglio)
Le foglie morte non sono
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Le foglie, che morte non sono,
irradiano in cielo la luce,
filtrata dai rami che, nudi, vestirono.
E mi sembra, camminando,
che pestarle sia peccato
ché ...
1 mese fa
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