Sebastiano Messina di Repubblica su Pietro Ostellino
Una grande lezione di liberalismo ci è stata impartita dall´ex direttore del Corriere della Sera, Piero Ostellino. Il quale ha solennemente spiegato al ministro dei Trasporti (Alessandro Bianchi, comunista) che l´autovelox è oggi il perfido strumento di un «regime illiberale», perché multando chi va a 200 all´ora «non si punisce un´azione colpevole di danneggiare qualcuno, ma solo il mancato rispetto di una norma». Uno Stato che insiste a prevenire anziché a reprimere, conclude Ostellino, finirà per accusare il cittadino maschio «di andare in giro con qualcosa che gli permetterebbe di consumare uno stupro».
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Nessuno, dunque, deve essere punibile finché non fa del male al prossimo, ovvero fino al momento dello schianto. L´assioma di Ostellino conduce a ritenere palesemente illiberale anche la punizione per chi guida ubriaco o dopo essersi fatto una pera (che oggi è il carcere, sotto la tirannia americana e la dittatura inglese). E ci spinge anche a considerarci fortunati, perché viviamo in una culla del liberalismo, un Paese nel quale non solo si può correre a 200 all´ora senza essere beccati (quasi) mai, ma si possono scrivere articoli sui giornali senza che nessuno ti possa chiedere la prova del palloncino.
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