La disoccupazione nell’area euro arriverà al 10 per cento. E questo non è ancora tutto. I pessimi risultati appena visti sono dovuti, sostanzialmente, al crollo delle economie dell’Est Europa. Economie abbondantemente finanziate negli anni scorsi dai paesi europei. E è proprio qui che si annida la coda del diavolo. Infatti, se il resto del mondo sembra aver messo la crisi sotto controllo (pagando i pesanti prezzi che bisogna pagare), nell’Est Europa tutto è ancora avvolto nella nebbia, tutto può ancora succedere, anche il peggio. Persino il default di qualche paese sovrano. E, se sarà qualcosa di grave, alla fine si ribalterà proprio sull’Europa, contribuendo ancora di più a spedirla a terra.
E infatti, se oggi nel mondo esiste un’area a rischio, questa è proprio l’Europa. Non per errori propri (che sono stati abbastanza limitati), ma perché il Vecchio Continente rifiuta di vedere con chiarezza i rischi che vengono da Est e è troppo timido nell’affrontarli. E domani quelli che sembravano i territori della speranza, gli ex-paesi satelliti dell’Urss, rischiano di esplodere in una nuvola di fumo e di fiamme, bruciando miliardi e possibilità di crescita.
Insomma, non siamo ai margini della perfetta tempesta. Siamo proprio dove sta arrivando, forse, l’onda più forte.
(Giuseppe Turani)
Le foglie morte non sono
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Le foglie, che morte non sono,
irradiano in cielo la luce,
filtrata dai rami che, nudi, vestirono.
E mi sembra, camminando,
che pestarle sia peccato
ché ...
1 mese fa
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