Il ministro Sacconi è intimidito da Beppe Englaro. Come il lupo è intimidito dall'agnello insomma.
"A un rio medesmo, dalla sete spinti, l'Agnello, e'l Lupo eran venuti. Il Lupo al fonte più vicin; da lunge assai bevea l'Agnello: allor che ingorda fame punse il ladron a ricercar tal rissa: perché l'acqua, a lui dice, osi turbarmi? L'Agnel tremante: intorbidar poss'io l'onda, che dal tuo labbro al mio trascorre? Quegli vinto dal ver: ma tu, soggiunge, fin da sei mesi con acerbi motti m'oltraggiasti: io non era allora nato, l'Agnel risponde. Sì, riprende il Lupo; ma ben tuo padre villanie mi disse. Così l'addenta, e ne fa ingiusto scempio. A colui s'indrizza il mio racconto, che con falsi pretesti i buoni opprime"
0 commenti:
Posta un commento