di Alessandro Gilioli
A piccole dosi, giorno dopo giorno: per abituarci e poi accettare tutto.
Un mattino si decide che la clandestinità è un reato penale. Il mattino dopo che si fa la multa a chi raccoglie l’immondizia. E già che ci siamo pure a chi chiede l’elemosina.
Poi qualcuno dà fuoco a un campo Rom. Poi a un altro, e a un altro ancora.
Poi a Milano ammazzano un ragazzo di colore perché ha rubato una merendina. E qualche chilometro più in là un sindaco invita alla delazione di strada sugli immigrati che hanno una brutta faccia.
Il giorno dopo riempiono di scritte naziste le Fosse Ardeatine. Poi una banda di teste rasate mena due gay a San Giovanni. Poi in Emilia un gruppo di vigili si sente in diritto di picchiare un nero in caserma. E poi in una borgata di Roma fanno un agguato a un cinese, perché è un cinese.
Poi passa alla Camera l’apartheid tra i bambini italiani e i figli degli extracomunitari.
Ecco, ieri è stata la volta del comma che toglie l’assistenza medica e il pronto soccorso agli irregolari, che muoiano per strada, quei bingo bongo.
A piccole dosi, giorno dopo giorno: per abituarci e poi accettare tutto.
(Piovono Rane)
Le foglie morte non sono
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Le foglie, che morte non sono,
irradiano in cielo la luce,
filtrata dai rami che, nudi, vestirono.
E mi sembra, camminando,
che pestarle sia peccato
ché ...
1 mese fa
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